Morto in carcere a 38 anni. L’autopsia per capire cosa è successo ad Angelo

16 Giugno 2019 - 16:55

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte del detenuto Angelo Serra, 38 anni di Caivano, deceduto nella notte tra martedì e mercoledì nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Probabilmente un infarto che non gli ha lasciato scampo. L’uomo, che sarebbe tornato libero il prossimo anno, non soffriva di alcuna patologia. ad accorgersi della sua morte sono stati i compagni di cella al mattino. Inutile i tentativi di rianimarlo. Sulla sua morte è stata aperta un’inchiesta. Era stato arrestato lo scorso anno per una rapina commessa nei pressi della Reggia di Caserta mentre era sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di residenza. Sul caso è intervenuto Pietro loia, attivista per i diritti dei carcerati attraverso l’associazione Ex Detenuti Organizzati Napoletani (Ex Don), che ha pubblicato sul suo profilo Facebook l’ultima lettera inviata dall’interno del carcere da Angelo Serra alla sua mena. “Angelo è morto nel carcere costruito in una discarica, nel carcere dove le zanzare ti mangiano vivo, nel carcere dove non c’è mai stata l’acqua potabile, il carcere dei tumori, alla faccia della dignità dell’uomo”. Anche Samuele Ciambriello, Garante campano dei detenuti, commenta: “Non si può morire di carcere e in carcere. E’ inaccettabile”.