MUSEO CAMPANO come La Sonrisa. Parla il direttore Solino: “Tutto regolare, ecco perché”. Ma restano dubbi su soldi e…

28 Giugno 2023 - 11:57

Per prima cosa dobbiamo ringraziare il direttore del museo Campano che ci ha risposto cordialmente alle domande. Rispondere alle domande, però, non significa colmare la siepe di curiosità dell’altro partecipante alla conversazione. E, quindi, qualcosa che ci fa storcere il naso ancora resta

CAPUA (l.v.r.) – Quando riusciamo ad entrare in contatto con funzionari dell’amministrazione pubblica, in questo caso dell’amministrazione provinciale di Caserta, fa sempre piacere. Chi legge questo giornale, infatti, sa bene come uno degli obiettivi di CasertaCe sia quello di aprire un confronto con i protagonisti dei nostri articoli.

Ad esempio, qualche giorno fa tutti abbiamo scritto un articolo (CLICCA E LEGGI) su una festa di compleanno celebratasi all’interno delle mura del Museo Campano e, nel raccontare del processo che porta ad autorizzare un evento simile, avevamo rintracciato enormi difficoltà a trovare un pezzo di carta della provincia di Caserta, ente che gestisce il museo Campano, che autorizzasse cerimonie come gli eventi di compleanno.

A qualche giorno di distanza da quell’articolo, poi, abbiamo deciso di contattare proprio il Museo e, dopo una serie di rimpalli, ci siamo trovati a parlare con Gianni Solino, ovvero con il direttore dell’ente museale con sede a Capua.

Il dirigente è stato

immediatamente disponibile al confronto e durante la conversazione ha ribadito quanto lui apprezzi il lavoro della redazione e del direttore Gianluigi Guarino.

Nella telefonata abbiamo evitato di chiedere come sia stato possibile che proprio lui si sia preso il compito di firmare un affidamento diretti da 43.000 ad un’azienda ritenuta di proprietà di Raffaele Pezzella, ovvero l’imprenditore che avrebbero corrotto il suo collega dirigente dell’amministrazione provinciale di Caserta. Così come abbiamo preferito non parlare della nomina nel CDA del Museo Campano di Erminio Schiavone, di cui il figlio di Francesco Schiavone Sandro parlava come di “persona di mia fiducia”.

Se davvero Solino apprezza il lavoro di questo giornale, forse, avrebbe potuto spingere perché l’ente di cui è uno dei funzionari apicali operi in maniera più trasparente. Ma tant’è.

Restando sull’argomento festa di compleanno al Museo Campano, abbiamo chiesto al direttore Solino se fosse possibile organizzare cerimonie. Il dirigente ci ha spiegato che esiste una Carta dei Servizi che prevede eventi simili.

Quindi, si può trasformare il museo Campano, nel caso avvenuto qualche giorno fa il cortile del museo Campano, in una specie di sala da ballo per compleanni.

Il dirigente Solino ci ha poi bacchettato, diciamo così, perché avremmo letto i documenti sbagliati, ovvero il regolamento del museo Campano e quello relativo all’uso degli immobili della Provincia e non la Carta dei Servizi.

Al Solino abbiamo fatto sommessamente notare che noi abbiamo consultato i documenti che la provincia di Caserta mette a disposizione. Infatti, né il sito del museo Campano, né il sito dell’amministrazione guidata da Giorgio Magliocca riporta la Carta dei servizi citata da Solino.

Il direttore del Museo ci ha spiegato che il sito è in aggiornamento. Notizia interessante che però non cambia il risultato: i documenti citati da Solino non erano presenti.

Alla fine questa Carta dei Servizi, divenuta quasi una chimera, noi di CasertaCe l’abbiamo trovata. E l’abbiamo trovata addirittura tra gli allegati del vecchio sito dell’amministrazione provinciale di Caserta.

Non esattamente il metodo più trasparente di informare la cittadinanza è, infatti, lasciare su un sito morto da mesi un allegato datato 2012, anno della stesura della Carta dei Servizi.

Altro punto affrontato con il direttore Solino è la questione del pagamento? Ma la serata stile La Sonrisa quanto è costata?

La mitica Carta dei Servizi parla di accesso, ovvero il pagamento, “da concordare“.

Solino ha detto che lui non sa esattamente quanto sia costata e che non troveremo alcun pagamento, alcun accertamento di entrata nella sezione Trasparenza del sito della Provincia o del Museo per questo evento perché “noi facciamo gli atti di accertamento di entrata semestrali, annuali. Non possiamo seguire giorno per giorno biglietti e introiti“.

Quindi, al momento, non si può sapere quanto ha pagato la famiglia della giovane Chiara e soprattutto quanto ha introitato il Museo Campano, ovvero un ente pubblico.

Senza voler discutere sull’opportunità di utilizzare un Museo stile La Sonrisa, concetto sul quale ci sarebbe comunque da discutere (oggi parliamo della legittimità dell’operazione), il direttore Gianni Solino lo ringraziamo per le delucidazioni, ma i nostri dubbi restano relativamente alla trasparenza su vicende simili.

Il fatto che la Carta dei Servizi del Museo Campano non sia disponibile sul sito del Suseo Campano è già abbastanza grottesco di per sé e quindi non ci dilunghiamo. Diciamo che iniziamo noi il lavoro di aggiornamento, allegando qui sotto la Carta, in modo che possano fare prima anche gli esperti tecnici del Museo Campano per aggiornare il sito.

Si può aggiungere che nella stessa Carta manca qualsiasi riferimento al costo degli eventi e che, nonostante alle pubbliche amministrazioni venga chiesta la massima trasparenza e celerità, bisognerà aspettare mesi per capire quanto è stato pagato per organizzare una festa di compleanno all’interno del museo della provincia di Caserta.

CLICCA QUI PER LEGGERE LA CARTA DEI SERVIZI