Processo a Carlo Marino, Carlo Savoia & Co. La mossa delle difese: “Quelle intercettazioni non possono essere usate”

24 Settembre 2024 - 18:27

Stamattina i difensori di Savoia, di Cavaliere e di Fontana, questi ultimi due implicati nel filone di Curti, hanno presentato la propria eccezione. Ecco il tempo che il collegio si è preso per rispondere. Per quanto riguarda l’entrata nel vivo del dibattimento…

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – (g.g.) Ennesima udienza interlocutoria del processo che vede, come imputato principale, Carlo Savoia, il quale, per anni, ha provato a interferire con i maxi affidamenti dei comuni della provincia di Caserta, relativi alla raccolta dei rifiuti solidi urbani, in un contesto, che secondo la direzione distrettuale antimafia di Napoli, lo ha visto recitare anche il ruolo di referente, nello specifico settore, del clan dei casalesi

Ma questo è anche il processo che vede imputato, per il reato di turbativa d’asta in concorso con altri, l’attuale sindaco di Caserta Carlo Marino, insieme all’ex dirigente Marcello Iovino mentre il terzo nome eccellente, appartenente come Iovino alla burocrazia degli uffici del comune capoluogo, ossia Pippo D’Auria, non è più imputato in quanto deceduto il mese scorso. Oltre a quello casertano esiste anche un filone relativo al presunto tentativo di turbare l’affidamento dell’appalto per la raccolta dei rifiuti nella città di Aversa, concluso si con una nulla di fatto o, visto che dopo lo stralcio della posizione del dirigente Raffaele Serpico, è arrivata l’assoluzione nel rito abbreviato dell’ex assessore Paolo

Galluccio

Ricordiamo che sia ad Aversa che a Caserta, in quest’ultimo caso con la società Energetika Ambiente per 7 anni con un importo di 116milioni di euro, Carlo Savoia che aveva preparato, con i suoi dipendenti i bandi all’interno dei propri uffici napoletani ubicati nel Centro Direzionale, aveva già ottenuto le aggiudicazioni provvisorie

L’ultimo filone riguarda il comune di Curti.

Questo procedimento è stato connotato da tempi lunghissimi già in sede di udienza preliminare per la quale è occorso addirittura un anno prima di arrivare al rinvio a giudizio degli imputati. Ora si stanno sviluppando molto schermaglie, con gli avvocati difensori affilatissimi nel presentare eccezioni

Le ultime della serie, forse le più importanti nel corso dell’udienza di stamattina ad opera degli avvocati Mario Griffo che difende nel filone di Curti gli imputati Fontana e cavaliere e l’avvocato Giuseppe Stellato che da qualche tempo difende Carlo Savoia, avendo preso il posto dell’avvocato Raffaele Costanzo, difensore del faccendiere di Sant’Arpino ai tempi del suo arresto e anche nei periodi successivi

Le eccezioni riguardano l’uso delle intercettazioni telefoniche. Gli avvocati difensori sostengono che queste furono eseguite in un procedimento diverso, riguardante l’infiltrazione del clan dei casalesi nell’affare dell’ecoballe. Quelle intercettazioni sono state traslate pari pari e in automatico da quel procedimento in cui era implicato anche Carlo Savoia a quest’altra indagine, svolta dal pubblico ministero Giovanni Vanorio al tempo in servizio nella Dda oggi alla procura Ordinaria ma che comunque come accade quasi sempre in casi del genere, sta sostenendo personalmente la pubblica accusa in giudizio. I difensori ritengono che usare le intercettazioni raccolte in un procedimento e iniettarle sic et simpliciter non è possibile senza una distinta autorizzazione del giudice per le indagini preliminari. Autorizzazione che, nel caso specifico, non sarebbe stata raccolta, di qui la richiesta di eliminare, di espungere questi contenuti dagli elementi processuali depositati dall’accusa

Il Tribunale si è riservato di rispondere e lo farà a metà ottobre. Saranno le ultime eccezioni Accolte o non accolte, subito dopo si entrerà nel vivo del processo con l’escussione dei testimoni