SPARI E VENDETTE TRA GLI SCHIAVONE E I BIDOGNETTI. Condannati i rampolli della camorra: ecco le pene per il figlio di Sandokan e del boss Reccia

28 Novembre 2024 - 10:18

CASAL DI PRINCIPE – Ieri pomeriggio si è concluso con due condanne il processo in rito abbreviato con imputati Emanuele Libero Schiavone, 33 anni figlio di Francesco Schiavoni Sandokan, e Francesco Reccia 21 anni figlio del boss Oreste Reccia.

Due anni e otto mesi la pena inflitta a Francesco Reccia, per Emanuele Libero Schiavone la pena è stata di tre anni e dieci mesi.

Per Emanuele Libero Schiavone la pm Antimafia Ranieri aveva chiesto 5 anni di carcere, 4 anni, invece, per Francesco Reccia. I giovani rampolli sono difesi dagli avvocati Domenico della Gatta, Paolo Caterino, Dello Iacono.

I reati riguardano possesso illecito di armi e spaccio di droga, aggravati dalla partecipazione al sodalizio camorristico.

Per la Dda si prospettava la possibilità di una vera e propria rappresaglia tra le due fazioni del clan dei Casalesi: quella dei Bidognetti e quella degli Schiavone.

Dopo un primo tentativo di Schiavone di tendere un agguato, non riuscito, ai danni dei rivali furono i Bidognetti ad esplodere prima alcuni colpi di arma da fuoco in piazza Mercato successivamente, la stessa sera dopo pochi minuti, in via Bologna contro l’abitazione degli Schiavone e, il giorno dopo, in via Ovidio a San Cipriano d’Aversa ai danni dell’abitazione di Oreste Reccia.

Ricordiamo che la pubblica accusa, ovvero la DDA di Napoli, aveva chiesto e ottenuto che il processo fosse celebrato con giudizio immediato, ovvero senza che l’udienza preliminare venga celebrata, opzione possibile se dagli atti di indagine risulta evidente la prova del reato.