TORTURE IN CARCERE. Oggi in aula il racconto di chi c’era nel cuore delle violenze: “ci hanno fatto spogliare e…”
18 Settembre 2023 - 17:09
Spiegato anche il funzionamento della “stanza zero” all’interno del Reparto Nilo
SANTA MARIA CAPUA VETERE – Dopo la pausa agostana, sono riprese le udienze dell’aula bunker del tribunale di Santa Maria Capua Vetere riguardo alle torture compiute nel carcere della città sammaritana, il procedimento che vede oltre 100 imputati.
Il collegio giudicante oggi doveva ascoltare alcuni detenuti. Non è stata terminata la lista dei soggetti che dovevano sedersi dinanzi alla corte che, quindi, ha rinviato il resto tra qualche giorno.
In aula, però si è comunque parlato di quanto sarebbe successo il 6 aprile 2020 nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, specificatamente i passaggi sono stati dedicati al reparto Nilo quello che, secondo la Pubblica Accusa, è stato al centro delle violenze.
A parlare in aula sono stati i detenuti Ciro Esposito e Salvatore Quaranta. Quest’ultimo ha raccontato di quella che ormai è passata alla storia come l’orribile mattanza, come definita dal gip.
Quaranta, che sarà ascoltato per il controesame mercoledì, ha spiegato che esisteva la stanza zero, quelle dove, citiamo il detenuto, “si abbuscava“.
Esposito, invece, ha ripercorso le violenze fisiche e morali, con gli agenti che hanno costretto lui e altri carcerati a denudarsi, fare flessioni, tutto ciò mentre venivano colpiti.
Ricordiamo che tre dei detenuti che nel processo sono stati registrati come parti offese sono morti in questi mesi. Per questo motivo, oggi, sono state acquisite le sommarie informazioni testimoniali, le dichiarazioni dei tre soggetti deceduti e le loro dichiarazioni sono state acquisite nel fascicolo dell’organo giudicante.
Oltre settanta gli avvocati chiamati in causa in questo procedimento, tra cui i legali casertani Vittorio Giaquinto, Dezio Ferraro e Mirella Baldascino e tanti assistenti di questi professionisti.