TUTTE LE STRADE PORTANO A…RAFFAELE PEZZELLA. Ecco perché la ditta individuale dei miracoli milionari del giovane Sgalia può essere connessa all’imperatore degli appalti truccati “made in Casale”

29 Maggio 2024 - 14:01

Dopo esserci occupati dell’analisi degli atti amministrativi attraverso i quali abbiamo scoperto tre affidamenti, uno dell’Asl, uno della provincia e l’altro in Puglia alla ditta individuale di questo prodigioso giovanotto di Casal di Principe, abbiamo stabilito quella che può essere una chiara connessione attraverso vincoli parentali e rapporti di fratellanza reale tra persone protagoniste della vita e delle cose di quel territorio per anni e anni

CASAL DI PRINCIPE (g.g.) – Fino a pochi giorni fa, il nostro “eroe” si chiamava Paolo Barone, in cima alla hit parade di CasertaCe dei giovani prodigi dell’imprenditoria casalese e affine, in grado dunque di interpretare, andando oltre a quello che l’ottimo gruppo dei Pinguini Tattici Nucleare definisce come giovani wannabe, che vogliono essere, aspiranti, l’essenza di una scuola, quella che potremmo definire delle imprese apparenti.

Paolo Barone si era conquistato la posizione principale della nostra classifica con un giochino di prestigio in piena evocazione degli usi e costumi del suo territorio. Nel marzo 2022, ossia pochi mesi dopo la vittoria elettorale di Carlo Marino, rieletto sindaco di Caserta, aveva costituito, con un capitale sociale di 900 euro, l’impresa Venti.Due Costruzioni, ricevendo un affidamento diretto da 39 mila euro meno di quattro mesi dopo per una non meglio precisata cura del verde pubblico in città.

A dire il vero, la legge covid aveva rimosso il tetto dei 40 mila euro per gli affidamenti diretti, ma forse Franco Biondi, super dirigente a tutto del comune di Caserta, ebbe una botta di nostalgia canaglia e utilizzò il mitico numero di tutte le magie, di tutte le cucine degli orrori di ogni ufficio tecnico di questa provincia: 39 mila euro. Anche se, a dirla tutta, in alcuni casi abbiamo beccato anche i 39 mila e 900 euro. Ma 39 mila è stato proprio il simbolo della braciola.

Ma quando sulla scena ha fatto irruzione un altro giovanotto che nel suo settore somiglia ad una sorta di Messi, per Paolo Barone da Casapesenna non c’è stato nulla di fare.

Si chiama Eduardo Antonio Sgalia ed è il nipote dello Sgalia, ci sembra avvocato, ma soprattutto politico storicamente vicino a Gennaro Coronella e oggi impegnato a promuovere la candidatura a sindaco di Ottavio Corvino.

Oggi è in cima alla hit parade e punta a battere il record stabilito un’era geologica fa dal piccolo grande amore di Claudio Baglioni, recordman di settimane in testa alla storica hit parade di Lelio Luttazzi.

Ditta individuale, quindi, senza neanche la necessità di costituzione da un notaio, iscritta alla Camera di Commercio al 18esimo anno di età dello Sgalia, 9 dipendenti e nell’arco di un giorno due aggiudicazione, una definitiva e una provvisoria, così come scriviamo in maniera più dettagliata nell’articolo pubblicato lunedì (CLICCA LEGGI), la prima, con il marchio doc dell’Asl Caserta, per la manutenzione annuale degli ospedali di San Felice e di Maddaloni, datata 21 maggio per lavori da 250 mila euro in base d’asta, arrivata in rapidissima successione rispetto a quella del giorno prima – 20 maggio – con il marchio ancora più doc dell’amministrazione provinciale di Caserta, dove ormai Casapesenna, Casal di Principe e dintorni hanno creato un monopolio assoluto, per i lavori di adeguamento di un palazzo a Sparanise che ospiterà la caserma dei carabinieri.

Importo a base d’asta 697 mila euro e lavori aggiudicati con l’immancabile ribasso del 38% che ci ha riportato dritti dritti a quello più volte praticato da un caposcuola: mister Raffaele Pezzella, oggi due volte sotto processo. Al tribunale di Santa Maria Capua Vetere per l’antica indagine degli appalti truccati, sempre alla Provincia, al tempo in cui l’Ufficio Tecnico era governato da un altro casalese doc, Sandrino Diana (già condannato in primo grado e in rito abbreviato); a Benevento, invece, in quello che potremmo definire – per i motivi che ben conoscono i nostri lettori – è imputato per il processo più pazzo del mondo, istruito su tangenti consegnate da Raffaele Pezzella, in nome e per conto dell’ingegnere sannita Carlo Camilleri ad un dirigente della provincia di Caserta la cui identità è rimasta incredibilmente incognita. E vi risparmiamo la nostra ormai lunga polemica su chi avrebbe dovuto stabilire, tutto sommato in maniera piuttosto agevole, le generalità di questo dirigente, non a caso allievo di quel Sandrino Diana e non a caso collegato anche da rapporti di “comparizia” proprio con Raffaele Pezzella.

Ora, oltre alle due gare citate, Sgalia e la sua piccola impresa individuale, ha piazzato un colpo gobbo in terra pugliese, dove la stazione appaltante delle Terre Gravine ha affidato alla Geom. Sgalia Eduardo Antonio i lavori di costruzione di un asilo nido a Massafra per un valore di un milione e 59 mila euro.

Ora, il cognome Sgalia non ti porta direttamente dentro al mondo dell’imprenditoria e dei costruttori. Però, ragionandoci un attimo sopra e andando a registrare certi meccanismi parentali.

Eduardo Antonio Sgalia è nipote anche di Ernesto e Maurizio Capasso, imprenditori. Il papà di Ernesto e Maurizio è un amico, ma più di un amico, praticamente un fratello di fatto dei germani Augusto e, rullo di tamburi, Raffaele Pezzella.

E allora, come leggerete anche nel titolo, cosa altro dire oltre al fatto che tutte le strade portano sempre a Casa Pezzella.

Ma vi rendete conto. Inquisito, arrestato (poi scarcerato) di recente, imputato. Questo è uno capace di costituire una società, che poi puntualmente ha preso appalti in quell’altro luogo degli orrori rappresentato dall’amministrazione provinciale di Caserta, mentre si trovava agli arresti domiciliari, guidata da un amministratore giudiziario che si muoveva in sostanziale continuità con le manovre del Pezzella.

E’ tanto diffusa, tanto capillarmente organizzata la filiera delle ditte di questo imprenditore di Casale, ma soprattutto le imprese che a vario titolo lo rappresentano, per un ordito di parentele, di situazioni, che il meccanismo si muove a prescindere da tutto. Perché nessuna attività di prevenzione, ossia sequestri a scopo di confisca eccetera, potrà scalfire realmente questa sorta di impero, per noi, impero del male, poi, si sa, ogni coltiva il proprio punto di vista.