29enne al settimo mese di gravidanza scompare nel nulla. Il fidanzato confessa: “L’ho uccisa”
1 Giugno 2023 - 09:35
SANT’ANTIMO – L’avrebbe uccisa a coltellate, dopo una lite in casa, e avrebbe tentato, poi, di bruciarne il corpo, senza però riuscirci.
Così Alessandro Impagnatiello, 30 anni, ha confessato davanti ai pm e ai carabinieri l’omicidio della fidanzata 29enne Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi.
“L’HO UCCISA E HO CERCATO DI BRUCIARE IL CORPO
Il 30enne, di professione barman in un albergo di lusso a Milano, ha confessato davanti al pm Alessia Menegazzo, che coordina l’inchiesta con l’aggiunto Letizia Mannella, e ai carabinieri del Nucleo investigativo, dopo aver indicato dove aveva nascosto il corpo, trovato la scorsa notte in un lembo di terra dietro ai box di
Inquirenti e investigatori stanno procedendo in questi minuti a disporre il fermo del 30enne, che sarà portato in carcere. Poi la Procura preparerà la richiesta di convalida e di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.
A carico di Impagnatiello erano già stati raccolti diversi elementi, tra cui, oltre alle incongruenze nella versione della sua denuncia di scomparsa di domenica, soprattutto le tracce di sangue trovate nella sua macchina e le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.
Tra l’altro, gli inquirenti sospettano che sarebbe stato lui quella sera a mandare dei messaggi, tra cui quello all’amica in cui si diceva “turbata”, dal telefono della fidanzata. L’ultima immagine di una telecamera di sorveglianza ha ripreso la giovane davanti a casa verso le 19 di sabato, quando probabilmente stava rientrando nell’abitazione. Poi sarebbe avvenuta la lite terminata con l’omicidio a coltellate.
LA RELAZIONE SEGRETA
L’omicidio sarebbe avvenuto nell’abitazione nella serata di sabato scorso, dopo che quel giorno Giulia Tramontano aveva incontrato la donna, un’americana collega del 30enne, con cui il fidanzato da mesi portava avanti una relazione parallela all’insaputa di entrambe le donne.
Da quanto si è saputo, l’uomo avrebbe detto agli investigatori di aver fatto tutto da solo, anche nella fase dell’occultamento del cadavere. Avrebbe provato a bruciare il corpo, ma non ci sarebbe riuscito. Non era, infatti,
completamente carbonizzato, da quanto si è appreso, quando è stato rinvenuto.