L’UOMO DI CESARO ALL’ASSALTO DEGLI APPALTI DELLE SCUOLE DI CASERTA CAPOLUOGO. Salta fuori il nome del noto politico casagiovese Giovanni Russo

11 Giugno 2020 - 16:23

In calce all’articolo lo stralcio dell’ordinanza, contenente un’intercettazione tutt’altro che chiara ma che qualche elemento concreto, peraltro spiegato dalla Dda e dal gip, lo contiene

CASAGIOVE (g.g.) – In mille e cinquecento pagine di ordinanza, è prevedibile, se non addirittura normale, che ci possano essere dei contenuti non chiarissimi. Nonostante ciò, però, soprattutto quando questi riguardano il presunto rapporto tra politica, camorra e burocrazie dei comuni, non si può non dar conto dei fatti, limitandosi, però, a riportare strettamente e senza tante divagazioni la lettere dell’ordinanza riguardante lo specifico fatto.

C’è una conversazione tra due protagonisti della trama camorristica con epicentro a Sant’Antimo ma con diramazioni ampie, anche in provincia di Caserta, parliamo dell’ingegnere con studio a Casagiove, Claudio Valentino, dirigente dell’Ufficio Tecnico del citato comune di Sant’Antimo, e Francesco Di Lorenzo, sicuramente politico, presuntamente camorrista, arrestato al pari di Valentino l’altra mattina.

L’intercettazione la pubblichiamo integralmente in calce, ma non si riesce a comprendere fino in fondo. I due interlocutori parlano di lavori, o meglio, di appalti lucrosi del comune di Caserta, relativi ai soldi stanziati dalla Regione Campania, circa 30 milioni di euro, per il finanziamento di 12 progetti afferenti lavori edili ad altrettanti edifici scolastici. Il riferimento al capoluogo esclude di per sé che si tratti di scuole superiori, la cui competenza e proprietà o, molto spesso, la costosa funzione di inquilino, è in carico all’amministrazione provinciale. In pratica, parliamo di scuole primarie, cioè materne, elementari e medie. Il Di Lorenzo è di Sant’Antimo e da intimo di Casa Cesaro, conosce sicuramente l’enorme mole di cantieri che negli anni 80′ e 90′ questa famiglia ha aperto a Caserta, giusto per fare qualche esempio, reca

il copyright di Cesaro la 167 di Parco degli aranci eccetera, ma anche alcuni complessi residenziali ben riparati da occhi idniscreti, in zona San Clemente. E allora non stupisce che Francesco Di Lorenzo, il quale, con l’arresto di quasi tutti i membri della famiglia Puca, ha assunto un ruolo di riferimento criminale della camorra santantimese, speri che Valentino, molto presente anche nelle trame dei comuni della nostra e della sua provincia (ha lavorato ad Orta e Succivo, a Casapesenna, a Villa Literno, ad Alife e in tanti altri posti), riesca ad inserire il proprio cugino Raffaele nell’affare dei lavori alle scuole.

L’intercettazione è un po’ sconnessa, tante parole almeno smozzicate. E non si capisce bene quale possa essere il collegamento tra gli appalti delle scuole di Caserta e il nome di “Russo di Casagiove, che nell’ordinanza viene riconosciuto come l’architetto Giovanni Russo, ex vicesindaco, carica di cui Di Lorenzo aveva memoria, poi candidato sindaco nel 2016 contro Corsale e poi tra i principali protagonisti del ribaltone, insieme all’altro candidato sindaco Mario Melone, che ha consentito all’amministrazione Corsale di sopravvivere fino a qualche mese fa. Leggendo la noticina in calce alla pagine dell’ordinanza, si parla di finanziamenti indirizzati ai lavori da realizzare nel “comprensorio” altro non si aggiunge., E quindi non possiamo dire che Di Lorenzo e Valentino facessero riferimenti anche a cantieri da aprire a Casagiove, dove, in effetti, dei lavori alle scuole ci sono stati, ma che, non per questo, i medesimi sono assimilabili allo stesso canale di finanziamento di cui discorrono l’ingegnere e il consigliere comunale di Sant’Antimo. Che, nei confronti di Giovanni Russo, qualcosa da dire ce l’ha, se è vero come è vero che in una delle diverse frasi tronche e quasi incomprensibili afferma: “Eh ma questo lo dovete regolarizzare un poco!“. La conversazione tra i due continua, ma l’apparente sconnessione logica è evidente, perché dalla citazione di Giovanni Russo, si passa alla richiesta di Di Lorenzo, forse in nome del cugino o citandolo, di dare un nome a Caserta. Di Lorenzo, prova a chiedere anche informazioni relative ai rapporti tra Valentino e Russo: “Ci state bene con questo?“. “Non tanto” – chiosa Valentino, che poi aggiunge: “Ho pochissimi contatti perché non ci sono andato io direttamente e gli ho mandato un altro“.

Preferiamo commentare i passi delle ordinanze più chiari e leggibili al cospetto del nostro robusto e cospicuo retroterra di conoscenze storiche, ma stavolta, nonostante la difficile leggibilità, abbiamo comunque scelto di pubblicare questa intercettazione, dato che la Dda esprime la certezza di aver individuato nel nome di Giovanni Russo, quello del politico di cui Valentino e Di Lorenzo discorrono.