CAMORRA ALL’OSPEDALE DI CASERTA. Definitiva la condanna di Elvira Zagaria, sorella del boss Michele, dell’ex sindaco di Caserta Gasparin e per Bartolomeo Festa

22 Settembre 2020 - 15:19

CASERTA (t.p.) – Scandalo appalti truccati dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano, accolto il ricorso in Cassazione per tre degli otto imputati. Confermata per tutti gli altri la condanna. Infatti, per Domenico Ferraiuolo, 70 anni, segretario PD, difeso da Angelo Raucci, e Luigi Iannone, di 43 anni, difeso dagli avvocati Stellato e Taormina, è atteso di nuovo il processo in appello per l’associazione camorristica; reato per il quale sono stati condannati in secondo grado rispettivamente ad 8 anni e sette anni. Giuseppe Porpora, invece, difeso dall’avvocato Botti, ha avuto l’annullamento della pena in Appello (1 anno). Annullamento, infine, anche per una confisca di proprietà di Elvira Zagaria, difesa dall’avvocato Carfora, sorella del boss Michele, detenuto al 41 bis.

Le mazzette, gli appalti e i voti, queste le accuse in questo procedimento.  In regia c’era, secondo le accuse, Michele Zagaria, ma anche Franco Zagaria, suo cognato omonimo e marito defunto di una delle sorelle del boss. Elvira, invece, era finita in carcere con l’accusa di avere ereditato il ruolo di cerniera tra il clan e i funzionari pubblici.

Queste le condanne in appello confermate in Cassazione: Elvira Zagaria 7 anni, Bartolomeo Festa, dirigente dell’ospedale di Caserta, 8 anni e 2 mesi; Remo D’Amico di Caserta 7 anni; Giuseppe Gasparin, ex sindaco di Caserta, 3 anni e 6 mesi;  Rocco Ranfone 2 anni e 3 mesi; Vincenzo Cangiano 8 anni; Orlando Cesarini di Piedimonte Matese 8 anni e 6 mesi; Luigi Iannone 7 anni e 3 mesi; Raffaele Donciglio, 7 anni. Unico assolto in appello fu Antonio Della Mura, difeso dall’avvocato Vittorio Giaquinto.