GUARDA IL VIDEO della rapina subita dal noto imprenditore di CASAL DI PRINCIPE Pasquale Caterino. La colluttazione, lo spray e l’idea che ci siamo fatti

15 Ottobre 2020 - 11:13

È soprattutto un particolare a farci pensare che qualche profondo conoscitore delle abitudini del titolare della catena di supermercati abbia fornito informazioni decisive per il colpo da 72mila euro consumatosi a S.MARIA C.V.

 

 

CASAL DI PRINCIPE – Le immagini che vedete nel video rappresentano la sequenza di pochi secondi, ripresa dalle telecamere della Ubi Banca di Corso Aldo Moro di S.Maria C.V., della rapina subita dal noto imprenditore di Casal di Principe Pasquale Caterino, titolare di una piccola catena di supermercati.

Ci sono due aspetti da evidenziare: il primo riguarda la violenza materiale, ma anche morale, legata all’abbrutimento del genere umano, che nella razzia violenta, nella minaccia fisica, pronta ad essere concretizzata di fronte ad un’eventuale reazione, si sviluppa in tutta la sua crudezza, in quegli strattoni e in quell’atto con il quale il bandito, presumibilmente giovane, in considerazione della sua morfologia e dell’agilità con cui si sposta, applica spruzzando spray al peperoncino sul viso dell’imprenditore, costretto a quel punto a mollare la presa.

Il secondo aspetto riguarda la riflessione che deve necessariamente relazionare queste immagini alle modalità con cui saranno condotte le indagini.
E’ vero che il cofano dell’auto è aperto quando Caterino viene aggredito, ma è anche vero che questa potrebbe non essere una coincidenza e che l’aggressione da parte dei due banditi in scooter sia scattata proprio nel momento in cui l’imprenditore quel cosano ha aperto.

In questo secondo caso, si andrebbe a consolidare l’idea, già di per sé piuttosto probabile, che i due rapinatori non siano stati gli unici partecipanti a un piano criminale molto meno estemporaneo di quanto non possa apparire qualora si vada a considerare il format di questa aggressione molto simile a tante altre, realizzate da criminali che agiscono in base a una possibilità che si sviluppa davanti a loro e che li porta a tentare una rapina improvvisata.

Il bandito, dopo aver neutralizzato con lo spray l’imprenditore, va dritto verso il cofano, da dove prende una borsa e solo quella borsa.
Insomma, è difficile ritenere che i malviventi siano stati fortunati, dando concretezza ad un’azione di presidio computo abitualmente davanti alle banche.
Piuttosto, dopo aver guardato queste immagini, siamo ancora più convinti che il Caterino sia stato monitorato sin da Casal di Principe e che i due rapinatori conoscessero il modello dell’auto, l’aspetto fisico del loro obiettivo e anche dove si trovasse la borsa con i 72mila euro contanti che l’imprenditore stava andando a versare in banca, probabilmente provento delle vendite del fine settimana dei suoi supermercati.
E quella coincidenza al decimo di secondo tra il sollevamento del cofano e l’ingresso in scena dello scooter a rappresentare il principale elemento costitutivo della nostra tesi.
Per quanto riguarda invece l’utilità immediata di una possibile individuazione dei malviventi, questo video non serve, purtroppo, serve a poco, visto che entrambi i banditi indossavano un casco integrale.