MARCIANISE. Processo Unrra Casas, droga a fiumi. Ecco la decisione della Corte d’Appello

27 Novembre 2020 - 18:35

MARCIANISE – Nel processo d’Appello per 24 imputati coinvolti nell’inchiesta “Unrra Casas” sullo spaccio di droga nel comprensorio di Marcianise con il placet dei clan Belforte e Piccolo-Letizia, sentenza riformata per 10 imputati, un’assoluzione e tredici conferme di condanne pronunciate in primo grado.

La quinta sezione della Corte d’Appello di Napoli, infatti, ha riformato la sentenza ed inflitto 14 anni e 6 mesi per Andrea Bizzarro; 6 anni e 8 mesi per Giuseppe Grillo, a cui è stata riconosciuta l’attenuante della dissociazione del clan di appartenenza; 9 anni e 10 mesi per Filippo Lasco; 9 anni e 2 mesi per Gregorio Raucci; 10 anni per Pasquale Regino; 9 anni e 2 mesi per Marco Viciglione; 10 anni e 2 mesi per Nicola Viciglione; 16 anni e 2 mesi per Primo Letizia, collaboratore di giustizia, a cui sono state concesse le attenuanti generiche. Pena concordata per Giglio Onelio Francini (3 anni e 6 mesi) ed Antonio Marasco (2 anni e 2 mesi). Per quest’ultimo i giudici hanno disposto la scarcerazione.

Confermata la sentenza di condanna pronunciata in primo grado, invece, per Salvatore Allegretta a 10 anni; Fabio Romano a 10 anni e 6 mesi; Amedeo Belvisto a 10 anni; Alessandro Mandarino a 10 anni e 2 mesi; Andrea Nocera a 10 anni e 10 mesi; Alessandro Zampella a 10 anni e 4 mesi; Aniello Bruno a 19 anni; Antonio Di Fuccia a 2 anni ed 8 mesi; Generoso Di Sivo a 10 anni e 2 mesi; Francesco Persico a 3 anni; Francesco Piccirillo a 9 anni ed 8 mesi; Raffaele Tartaglione a 9 anni e 6 mesi; Rosario Valenti a 9 anni e 10 mesi. Assoluzione per Imane El Kahf. Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Nicola Musone, Fabio Della Corte, Pasquale Delisati, Nello Sgambato, Angelo Raucci, Ciccarelli, Sorbo, Franco Liguori, Federico Simoncelli, Dezio Ferraro, Giuseppe Foglia, Mirella Baldascino, Mauro Valentino, Alessandro Diana e Mario Mangazzo.

Il processo relativo alla retata del 4 giugno 2018 è inerente al mega spaccio di sostanze stupefacenti promosso dal clan Belforte di Marcianise conosciuti anche come Mazzacane, che, perfino con la pace e la collaborazione del clan rivale dei Piccolo-Letizia, detti anche Quaqquaroni, avrebbe dovuto inondare di sostanze stupefacenti Marcianise, Capodrise e tutto l’hinterland, compreso il capoluogo di Terra di Lavoro.