Falsi certificati medici per far scarcerare la madre, respinto il ricorso di Camillo Belforte

8 Giugno 2021 - 18:15

MARCIANISE – La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Camillo Belforte, figlio di Domenico “Mazzacane”, finalizzato ad ottenere la continuazione tra due condanne passate in giudicato per associazione a delinquere di stampo mafioso e falso. Nel dettaglio, l’istanza si basava sui certificati medici che attestavano l’incompatibilità con il regime detentivo di sua madre Maria Buttone, reggente del clan Mazzacane.

Ma i giudici della Suprema Corte hanno sentenziato che per “la verifica della sussistenza di un medesimo disegno criminoso fra condotte, era necessaria un’indagine che andava ricondotta al momento in cui Belforte Camillo aveva fatto il suo ingresso nel sodalizio criminale, cioè dal 4.9.2008; che dalla stessa sentenza della Corte di appello di Napoli del 28.5.2018 risultava proprio il contrario di quanto sostenuto dalla difesa, essendo stato affermato dai suddetti giudici di merito in sede di cognizione, al fine di escludere l’aggravante contestata, che non vi era prova che la scarcerazione di Buttone Maria, ancorché elemento apicale all’interno dell’associazione, fosse strettamente funzionale all’agevolazione del gruppo cammorristico di appartenenza“.