ESCLUSIVA Clamoroso: De Luca boccia e non promulga il Collegato alla Legge di stabilità regionale che riparte da zero

18 Giugno 2021 - 16:56

Già da domani dovrebbe ritornare in Commissione bilancio. Secondo il governatore ci sarebbero profili di anticostituzionalità nell’art. 9 che contiene modifiche significative alla Legge 15 del 2015 sul  Servizio idrico integrato

 

CASERTA (g.g.) Si tratterà di una notizia sicuramente sottovalutata e ciò perché qui da noi le cose importanti contano poco o niente. Immaginatevi se domani il presidente della Repubblica che deve promulgare la Legge di Bilancio non lo facesse e la rimandasse per intera al Governo e attraverso il Governo al punto di partenza dell’iter parlamentare, cioè in commissione. Ci sarebbero almeno un paio di mesi di esercizio provvisorio, storico spauracchio delle leggi Finanziarie o di Bilancio che dir si voglia, e che invece negli enti locali sono una cosa molto più tollerabile. Non ne parliamo poi nei comuni per i quali il Governo, con la vergognosa pratica delle proroghe dei termini per l’approvazione dei Bilanci di previsione, ha in pratica stabilizzato, materialmente costituito come norma, il cosiddetto esercizio provvisorio in dodicesimi, che poi è il miglior modo per gestire malissimo le casse di un ente locale e per consegnare l’esercizio vigente alla totale inconcludenza, perché poi se un bilancio di previsione lo approvi a luglio la traccia la dà l’applicazione di ciò che è stabilito negli uffici e assolutamente fuori da ogni controllo del consiglio comunale all’interno dell’esercizio provvisorio in dodicesimi.

La notizia è la seguente: il governatore della Regione Campania Vincenzo De luca ha assunto in queste ore una decisione clamorosa, opponendo il suo formale diniego alla promulgazione della legge approvata lo scorso 31 maggio, meglio nota come Collegato alla legge di stabilità regionale o Finanziaria regionale. In parole povere questo vuol dire che tutto quello che è stato definito nella Finanziaria non può trovare applicazione, mancando ancora gli strumenti pratici di attuazione.

Avendo imparato a conoscere, soprattutto nell’ultimo anno, lo sceriffo salernitano tendiamo ad escludere che il problema della costituzionalità che non coprirebbe di legittimità l’articolo 9 del collegato, rappresenti il vero motivo di questo clamoroso stop. Peraltro, se è vero che un presidente di una giunta regionale, si fa coprire dal proprio ufficio legislativo, è anche vero che associare la decisione di non promulgare una legge fondamentale per problemi di costituzionalità delle norme in essa contenute sviluppa un valore in sé. Nessuno, infatti, domanderà alla Corte Costituzionale se l’art. 9 è costituzionale. Magari qualcuno dovrebbe domandare a De Luca per quale motivo lui da consigliere regionale quale è ha votato il Collegato alla legge di stabilità, riproponendo il solito show del direttore d’orchestra che gesticolando in maniera suggestiva orienta e in pratica stabilisce il voto dei consigliere della sua maggioranza, i quali evidentemente hanno un’idea a dir poco approssimativa dell’amor proprio.

Per questi motivi, il retroscena c’è ed è certo. Ora, siccome noi ci chiamiamo Casertace, non potremo chiudere questa partita, così come avremmo fatto sicuramente, nel giro di mezz’ora, perché le nostre risorse le dobbiamo impiegare alle notizie relative al perimetro provinciale. Il fatto che un giornale di Caserta dia in esclusiva una notizia di queste dimensioni, pur non occupandosi mai della politica regionale, la dice lunga sul momento non brillantissimo dell’editoria campana.

Per il resto vi possiamo anticipare che l’articolo incriminato va a modificare parecchie cosine contenute nella legge regionale n.15 del 2015 che regola il settore complicatissimo dei Servizi idrici integrati.  In pratica, sulla carta, ma proprio sulla carta, sarebbe materia di Giovanni Zannini. Siccome però, questa legge è gestita full time dalla Commissione Bilancio, a cui oggi è ritornata, può darsi che Zannini, anzi diciamo che è molto probabile che Zannini, non trattandosi di cave, di ricotta nel Consorzio idrico cioè di uno dei fondamenti del suo pensiero politico ignori completamente cosa ci fosse scritto in questo articolo 9. Noi lo abbiamo letto, ma è totalmente inutile addentrarci perché riteniamo totalmente strumentale la decisione assunta da De Luca. Si parla, anzi si parlicchia di uno screzio con il suo amico storico Bonavitacola, ma non ci sembra un argomento cardinale, fondamentale quello preso di mira. Per cui ci deve essere necessariamente dell’altro.