GISEC. La società della Provincia risanata per davvero. Risparmiato più di un milione di euro all’anno solo per il personale. La strategia del presidente Cioffi e del Cda per riqualificazione la spesa interna

4 Ottobre 2021 - 11:22

Dalle informazioni tratte dal comunicato, CHE PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE IN CALCE ALL’ARTICOLO, dell’ufficio stampa dell’ente che gestisce gli impianti dei rifiuti in provincia di Caserta, traiamo spunto per una nostra sintesi contenente anche qualche riflessione

 

CASERTA  – Quanti articoli avete letto dentro CasertaCe sulle scelleratezze che hanno connotato, per anni, la gestione della Gisec spa, la società con capitale totalmente sottoscritto dall’amministrazione provinciale di Caserta, che si occupa della gestione di tutti gli impianti che accolgono e trattano i rifiuti provenienti dai 104 comuni di questa provincia, a partire dallo Stir di Santa Maria Capua Vetere? Sicuramente tanti delle decine e decine che abbiamo inserito in rete.

Nella Gisec del passato abbiamo visto e denunciato cose incredibili. Addirittura affidamenti per svariate centinaia di migliaia di euro che insieme valicavano ampiamente quote milionarie, attribuiti con i metodi delle gare sotto soglia con inviti-barzelletta di 4, 5 imprese, visto che a vincere erano poi sempre le stesse, Villa Literno, Casapesenna e dintorni.

Va riconosciuto, numeri alla mano, che un anno di esercizio del nuovo consiglio d’amministrazione, presieduto dal dottore commercialista casertano Alessandro Cioffi non hanno solo invertito la rotta ma (ci rendiamo conto che si tratta di una frase spesso usata troppo a buon mercato e dunque non appartenente al nostro lessico) hanno impresso una svolta radicale che fa oggi della Gisec una sorta di mosca bianca tra i cosiddetti enti strumentali di Terra di Lavoro.

E sì, perchè, qui da noi, si è mosca bianca quando, nella gestione della cosa pubblica, del denaro dei cittadini, si opera in una maniera che dovrebbe essere assolutamente normale, partendo cioè dai cosiddetti fondamentali di bilancio e da uno sforzo finalizzato a raggiungere il pareggio tra costi e ricavi, cioè del Conto Economico, attraverso l’esposizione di dati cristallini e non drogati, come accade altrove, per esempio in quella cloaca rappresentata dal Consorzio Idrico di Terra di Lavoro, impaccando il bilancio con tonnellate di false entrate sotto forma di residui attivi, di crediti che, nella maggior parte dei casi, non verranno mai incassati.

Per cui, l’azione di risanamento intrapresa dal presidente Alessandro Cioffi e dagli altri due componenti del consiglio di amministrazione Dario Di Matteo e Mena Minafra, va guardata con rispetto e anche con un certo compiacimento.

I risparmi realizzati sono palmari e facilmente verificabili: ad esempio, il trasferimento nella Villa Vitrone, in via Renella, cioè nella sede di un immobile di proprietà dell’amministrazione provinciale è una di queste azioni, che altrove sono ovvie, qui a Caserta assolutamente no, volte alla sanità dei conti di quello che è un ente pubblico a tutti gli effetti, al di là delle definizioni formali in punto di diritto.

Ma l’atto più importante realizzato da questo consiglio di amministrazione, che si è dato, finalmente, una impostazione responsabilmente manageriale, lasciando alla politica gli elementi residuali che non possono intaccare l’equilibrio della gestione, è sicuramente quello costituito dalla transazione firmata con la Regione Campania e che riguarda un importo, una somma importantissima, pari a circa 12 milioni di euro. Noto era, infatti, questo contenzioso fra la Gisec e la Sma, azienda a sua volta a capitale pubblico, in questo caso sottoscritto dalla Regione Campania e che ha attraversato negli anni fasi molto complicate e soprattutto molto discutibili, in special modo al tempo in cui si diceva che si occupasse di attività di prevenzione di incendi, ma in realtà si era solo una trita-soldi, una mastodontica trita-soldi, al servizio delle clientele e delle decine e decine di nullafacenti assunti al suo interno solo ed esclusivamente per una indicazione politica, che si trasformava poi in una vera e propria cooptazione iniqua, immeritocratica e soprattutto pesantemente improduttiva, con evidenti danni per le finanze pubbliche della Regione.

Una rimodulazione del debito maturato fino al 31/12/2020 riguardante i conferimenti al Termovalorizzatore di Acerra. Inutile girarci intorno: Alessandro Cioffi ha una professione e la sua credibilità se l’è costruita lavorando durante nel suo studio, dove i clienti arrivano perchè evidentemente è all’altezza, dato che (questo è il bello del settore privato e del rapporto di diritto privato tra un erogatore di servizi e il suo cliente) nessuno ti dà i propri soldi se sei un commercialista, un avvocato o un consulente del lavoro scadente.

Per cui, questa reputazione che vale di gran lunga molto di più della carica, pur importante che ricopre, non se la può certo rovinare lavorando, a capo della Gisec, così come hanno scelleratamente lavorato i protagonisti delle gestioni del passato. Dunque, come spiega anche l’ultimo comunicato stampa di questo ente, oggi Gisec, grazie a quest’azione di rigore gestionale, recupera almeno un pezzo di dignità e di credibilità.

La conseguenza concreta, che attiene realmente alle tasche dei contribuenti casertani, sta scritta nelle carte del bilancio dell’anno 2020. In quel consuntivo, si registra un utile, grazie al quale si è potuto scongiurare un aumento delle bollette, delle cartelle relative alla tassa rifiuti. Altri soldi, tanti altri soldi sono stati risparmiati e saranno risparmiati con una messa a punto di una seria azione di rimodulazione del lavoro, degli incarichi, delle mansioni del personale che opera ed opererà in maniera molto più razionale rispetto al passato. E anche in questo caso, non ci troveremo di fronte ad una nobile dichiarazione di intenti, ma alla specifica posta di bilancio, ai numeri reali dei Costi del personale, che canteranno e saranno oggettivamente indiscutibili.

Il lavoro, su questo fronte, continua. Non è facile, perchè certi privilegi è poco facile, cioè difficile scalfirli, ma a furia di sentirsi e di vedersi con i rappresentanti dei sindacati, il clima interno e il rapporto tra il management e i dipendenti pare stia migliorando, con il tema caldo della cosiddetta contrattazione decentrata cioè quella che stabilisce incentivi ed integrazioni rispetto agli stipendi di base previsti dal contratto nazionale di lavoro, si configura sempre meno come una patata bollente.

Questo clima nuovo ha già sviluppato un passo concreto, siè  già tradotto in un sostanzioso risparmio di spesa. Come ci informa sempre il comunicato dell’ufficio stampa di Gisec “nel marzo scorso, si è giunti, dopo una serie di approvazioni di referendum sindacali, alla sottoscrizione di un accordo quadro che, previlegiando il welfare e l’asettica valutazione delle professionalità aziendali, consentirà alla Gisec S.p.A. di conseguire un risparmio di circa 700 mila euro in tre anni con una riduzione programmata al 60% dell’originario budget incentivante ereditato.

Ma non finisce qui, visto e considerato che l’attività che proprio in questi giorni il Cda sta svolgendo in tema di monitoraggio e di valutazione degli output produttivi, in parole povere, ci riferiamo alla produttività del personale in relazione ai piani interni di organizzazione del lavoro, attivati da un rigoroso e riconoscibile percorso di realizzazione degli obiettivi di gestione.

Ciò per determinare, a parità di prestazione o addirittura facendo lievitare il livello quantitativo e qualitativo delle stesse, un ulteriore risparmio di spesa, sempre relativamente al costo del personale, per circa 400mila euro all’anno che aggiunti ai 700mila già realizzati, alleggerirà di una cifra superiore al milione di euro ognuno dei futuri bilanci, relativamente ad un saldo del Conto economico, finalmente in grado di essere sintetizzati dal segno più.

CLIKKA QUI PER LEGGERE L’ULTIMO COMUNICATO STAMPA DELLA GESTIONE GISEC