GUARDA IL VIDEO. Ecco chi è don Livio Graziano il sacerdote casertan-aversano arrestato oggi con la tremenda accusa di pedofilia

26 Ottobre 2021 - 19:17

 

 

 

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AVERSA(g.g.)  Ci sono diverse coincidenze particolarissime nella vicenda di don Livio Graziano arrestato questa mattina ad Avellino. La più suggestiva è sicuramente quella riguardante l’ex vescovo di Avellino, Francesco Marino che negli anni in cui ha svolto la sua funzione pastorale nel capoluogo irpino, si è battuto, così almeno riferiscono le cronache locali perchè don Livio Graziano fosse allontanato.

Viene da pensare che il vescovo Marino lo conoscesse bene in quanto accomunato con lui dalla medesima origine aversana, o meglio agro-aversana. Ma il sacerdote ha resistito e dopo aver trascorso un periodo di meditazione nel celeberrimo santuario di Montevergine, è sceso in città a fare, in linea di massima, quello che ha fatto, con molto alterne fortune, a Castel Volturno.

A riguardo, abbiamo trovato un’ intervista, rilasciata dal sacerdote al sito web NanoTv.

Si tratta di un documento interessante perche, tende, prima di tutto, a delineare qualche elemento di conoscenza fisiognomica di don Livio Graziano, a registrarne il lessico, la proprietà di linguaggio. Insomma, tutte cose su cui, avendo guardato la video intervista, una qualche opinione ce la siamo già formata oggi pomeriggio. Il centro a.m.a. di Castel Volturno è fallito per problemi di ordine finanziario. Ha ospitato, così racconta don Livio, per ben 16 anni minori a rischio, non si capisce bene se 150 complessivamente o 150 all’anno, magari voi lettori la riascoltate e la rivedete anche per noi e poi ci dite.

Se per 16 anni a.m.a. è andata avanti e poi è fallita è perchè, evidentemente, sono venuti meno i finanziamenti pubblici che di solito provengono dai settori servizi sociali dei comuni o dai cosiddetti Ambiti sociali intercomunali che mettono insieme più soggetti istituzionali del territorio, chiamati a gestire ingenti risorse attraverso il cosiddetto ufficio di piano, che utilizza fondamentalmente i fondi della legge regionale 328. Naturalmente, avremo la possibilità già a partire da domani di svolgere degli approfondimenti sulla vita e le opere di questa associazione a.m.a, sul suo rapporto con il Comune di Castel Volturno, con il tribunale dei  minori, perchè, sia detto con rispetto nei confronti di don Livio Graziano, da questa intervista non si capisce granchè. Già, i minori. Argomento diventato spinosissimo da quando,  stamattina le manette si sono strette ai polsi del  sacerdote che ufficialmente risulta ancora incardinato nella diocesi di aversa al punto che questa ha avvertito la necessità di inviare ai giornali un comunicato stampa, il cui testo integrale vi proponiamo in calce a questo articolo. L’accusa, infatti, è quella tremenda di violenza sessuale ai danni di un ragazzino 13enne che don Livio Graziano avrebbe ospitato nella sua comunità si assistenza e di recupero di persone con problemi psichici, soprattutto disturbi alimentari, impiantata ad Avellino.

L’ arresto è frutto di un’attività di indagine molto precisa, molto attenta e meticolosa. Secondo le ricostruzioni degli organi di informazioni irpini gli inquirenti ritengono di aver accertato gli abusi. Ultima notazione: cercheremo di stabilire per quale motivo don Livio Graziano si era ritirato per un periodo nel santuario di Montevergine. Di solito accade, nel clero attivo quando ci sono voci o ancor di più episodi controversi che mettono in discussione la integrità di un religioso chiamato a mettere a disposizione del prossimo il proprio ministero e il proprio servizio missionario. Ma si tratta solamente di una ipotesi che resterà tale fino a quando non ricostruiremo il percorso recente, e anche quello meno recente della vita di questo religioso.

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO DELLA DIOCESI DI AVERSA: 

La Diocesi di Aversa prende atto dell’arresto e del capo di imputazione addotto a Don Livio Graziano. Sebbene incardinato in questa Diocesi, da ormai molti anni, il sacerdote aveva intrapreso un suo percorso di attività personali che esulavano dalla vita e dalla pastorale di questa comunità ecclesiale.

Esprimendo grande solidarietà e vicinanza a chi è stato vittima della violenza, La Diocesi attende con fiducia che l’azione investigativa dei competenti organi giudiziari faccia il suo corso e nella preghiera affida ogni fratello e sorella alla carità di Dio.”