20enne dona il sangue al vigile del fuoco che le salvò la vita
3 Dicembre 2021 - 15:41
AVERSA/CASALUCE – Da vigile del fuoco “eroe”, sempre pronto ad aiutare gli altri anche nelle situazioni piu’ complicate, a paziente affetto da una malattia rarissima del sangue, bisognoso dell’ aiuto degli altri e di concrete manifestazioni di solidarieta’. E’ cambiata, e tanto, in pochi mesi la vita di Francesco Di Somma, il vigile del fuoco del comando provinciale di Caserta – in servizio al distaccamento di Aversa – che il 5 aprile scorso, giorno di Pasquetta, sali’ agli onori delle cronache per aver salvato una 20enne caduta in un pozzo artesiano a Casaluce.
Dopo quel gesto eroico pero’, la vita di Francesco ha preso una piega inattesa, e ora il pompiere napoletano di 42 anni sposato con due figli (risiede a Giugliano in Campania), cui e’ stato diagnosticata una rara patologia nota come emoglubinuria parassostica notturna, si trova “dall’altra parte”, bisognoso di trasfusioni settimanali in attesa del trapianto di midollo. Yari Di Somma, fratello di Francesco, ha cosi’ lanciato un appello a donare sangue e Carla, questo il nome della ragazza salvata a Pasquetta, ha subito aderito e andra’ con la madre all’ospedale Cardarelli di Napoli a donare sangue per Francesco.
Una storia di ruoli ribaltati connotata da grande umanita’ che si e’ consumata in pochi mesi. Francesco Di Somma fa parte del nucleo Saf (Speleo-alpino-fluviale), ovvero quei pompieri che cercano dispersi o le persone cadute nei posti piu’ inaccessibili. In tale veste, la scorsa Pasquetta, non esito’ a calarsi con imbragatura e attrezzatura ad hoc in un pozzo artesiano di Casaluce in cui era caduta una ventenne dopo il cedimento di una grata in ferro; Francesco tiro’ fuori la giovane donna salvandole la vita, e divenne uno dei tanti eroi silenziosi che vestono la divisa dei vigili del fuoco. Passarono le settimane e Francesco, in seguito a normali analisi del sangue, scopri’ di avere un ridotto numero di piastrine iniziando cosi’ il suo veloce calvario.
E’ il fratello Yari a raccontare l’angoscia vissuta in questi mesi. “Fino a prima dell’estate Francesco, un omone di quasi due metri – dice con amara ironia Yari – stava bene; poi da una semplice analisi del sangue abbiamo scoperto che aveva le piastrine in diminuzione; ha cercato di correggere qualcosa nello stile di vita ma la piastrine continuavano a scendere. Cosi’ abbiamo girato tanti ospedali per capire cosa avesse, e al Cardarelli di Napoli, al reparto di ematologia guidato dal dottore Felicetto Ferrara, hanno diagnosticato questa patologia rarissima”. In pratica Francesco ha poche piastrine e globuli rossi, per cui non puo’ lavorare perche’ corre il rischio di procurarsi ferite che potrebbero portare ad emorragie letali – da un mese e’ in malattia – ma nello stesso tempo, avendo un sistema immunitario ridotto all’osso, non puo’ ammalarsi per cui deve stare a casa e non puo’ essere ricoverato in ospedale. Ma comunque ha bisogno una-due volte a settimana di trasfusioni di sangue e piastrine. “Chiedo a tutti – dice Yari – di fare la propria parte donando il sangue a prescindere dal gruppo sanguigno, perche’ il Cardarelli puo’ scambiare le sacche con altri ospedali e farsi dare sangue del gruppo di mio fratello”. La gara di solidarieta’ e’ gia’ partita nelle scorse settimane, quando i colleghi del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Caserta si sono recati all’ospedale Cardarelli per donare il sangue.