Il Centro Ginolfi porta l’ASL CASERTA in tribunale. Il dg Blasotti prima oscura la cifra, poi sceglie nella “sua” Casoria l’avvocato a cui affidare l’incarico (e 10 mila euro)

29 Agosto 2022 - 11:34

Sappiamo di ripeterci ma se le strutture private, alle quali l’Asl si appoggia per poter erogare i servizi che spettano al cittadino, non ricevono il denaro, inevitabilmente, cala anche la qualità del servizio stesso

CASERTA – A batter cassa verso l’Asl di Caserta arriva un altro centro convenzionato con il Servizio sanitario nazionale e operante nella nostra provincia.

Questa volta a richiedere un decreto ingiuntivo, un doppio decreto ingiuntivo in realtà, concessi dal giudice – in questo caso del tribunale di Santa Maria Capua Vetere – a chi detenga il credito di una somma di denaro, è stato il Centro Ginolfi, molto noto in Terra di Lavoro.

Il Ginolfi richiede il pagamento di una somma che al momento non ci è ancora nota. L’Asl ha deciso, ovviamente, di opporsi, ritenendo infondata la domanda inoltrata nei due decreti. E proprio per questo è stato conferito all’avvocato Maria Rosaria Anna Conte Paone.

Alla professionista con lo studio Casoria, stesso luogo di provenienza del direttore generale Amedeo Blasotti, è stato affidato un incarico legale dal valore di circa 10 mila euro, esattamente 10.649,52 per difendere l’Asl Caserta nelle sedi giudiziarie e conciliari preposte.

Una nota a margine. La scelta della nuova governance, cioè quella del dg Blasotti, di non rendere pubblica

la somma rivendicata nel decreto ingiuntivo mostra ancora una volta quale sia la strada perseguita dall’Asl Caserta: nascondere.

Nascondere informazioni, rendendo atti pubblici meno trasparenti e quindi minando il concetto stesso di democrazia. Questo decreto ingiuntivo, infatti, non è semplicemente un contratto privato tra due soggetti privati, bensì nasce da un accordo pubblico, messo in piedi dalla regione Campania con il Ginolfi.

Nascondere, omettere, omissare la cifra e la causa di questo decreto fa male alla possibilità del cittadino di informarsi. Se un’azienda ritiene di non aver ricevuto quanto dovuto in un contratto pubblico e la stessa mette in piedi una procedura seria, lunga, come la richiesta di un decreto ingiuntivo, l’Asl Caserta non può nascondere i fatti e la storia che ha portato fin qui.

Non un buon inizio, tutt’altro, per il dg Blasotti e il suo sostituto come direttore amministrativo, Giuseppe Tarantino. Inutile dire – ma lo diciamo – che se l’obiettivo è quello di rendere l’albo pretorio Asl un porto delle nebbie, da oggi avremo un’attenzione massima sugli atti che usciranno da via Unità Italiana.