TUTTI I NOMI E LE FOTO. 9 ARRESTI. Lo spaccio di droga gestito dal cognato del boss appena scarcerato. Un gruppo di ragazzi ventenni al suo servizio

11 Gennaio 2023 - 12:30

L’operazione è stata compiuta dai carabinieri la compagnia di Sessa Aurunca, che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Dda partenopea

SESSA AURUNCA – Potevano essere dieci gli arrestati ieri mattina, martedì, nell’operazione portata avanti dal carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca, su delega della procura antimafia di Napoli.

Giovanni Bevilacqua, Alessia Agata Catanzaro, Carlo D’Angelo, Luca D’Angelo, Lorenzo Di Giuseppe, Giada Di Toro, Amedeo Di Toro, Oreste Lagnese e Ernesto Simeone.

Sono loro le nove persone arrestate, di cui cinque in carcere tre agli arresti domiciliari, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione a delinquere, finalizzata la detenzione spaccio di sostanze stupefacenti.

Per Biagio Esposito, attualmente indagato, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli ha rigettato la richiesta di applicazione di misura cautelare.

Ieri, durante la perquisizione a casa di Giada Di Toro, è scattato anche l’arresto del fratello, Amedeo. Durante il blitz sono stati trovati quasi 15 mila euro e dell’hashish. Il fratello si è assunto la responsabilità del possesso di droga, ma giustificando la disponibilità economica quale provento del suo lavoro. E’ stato poi scarcerato. Amedeo Di Toro non era coinvolto bell’inchiesta che ha portato al blitz.

Da quanto emerge dall’indagine portata avanti dalla Direzione distrettuale antimafia e dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Sessa Aurunca, Ernesto

Simeone, marito di Carla di Lorenzo, figlia del boss Gaetano Di Lorenzo del clan dei Muzzoni, fino a poco fa ristretto al 41 bis presso il carcere di Milano-Opera, era l’uomo a capo dell’organizzazione criminale che si occupava dello spaccio di droga, hashish, cocaina, crack, nell’area di Sessa Aurunca.

Gaetano Di Lorenzo è stato scarcerato dopo nove anni di carcere proprio pochi giorni fa ed è tornato a Sessa Aurunca ed è sottoposto al regime di libertà vigilata. Un ritorno a casa praticamente a non molte ore di distanza dal blitz dei carabinieri.

Il 63enne è sotto processo per omicidio e il procedimento si trova adesso in ultima istanza, presso la Corte di Cassazione.

C’è qualcosa che ci ha colpito, leggendo primi dettagli di questa inchiesta. Ad esclusione dello stesso Ernesto Simeone, 42enne e di Biagio Esposito, il soggetto non arrestato, ma indagato a piede libero nessuno degli altri soggetti finito agli arresti ha più di 35 anni.

Sono quattro, ad esempio, gli under 30.

Una di loro, Giada Di Toro, probabilmente non aveva ancora vent’anni, o li aveva appena compiuti, quando è iniziato il suo lavoro come pusher per il gruppo di Simeone, visto che le indagini sono iniziate nel giugno 2020 e la ragazza è nata nel luglio del 1999.

Si tratta, di un gruppo criminale che è composto in buona sostanza da nuove leve, giovani che hanno deciso di perseguire – almeno questa l’accusa della Direzione distrettuale antimafia – la strada del guadagno facile, attraverso lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini espletate hanno permesso di accertare vari episodi di vendita di sostanze stupefacenti avvenute nel centro storico di Sessa Aurunca, dal marzo 2020 almeno fino ad agosto 2021.

Proprio per Simeone, l’uomo ritenuto il numero uno di questa organizzazione criminale, nella giornata di oggi, mercoledì, ci sarà l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Poggioreale alla presenza del suo avvocato, la legale Mirella Baldascino.