TUTTI I NOMI. Le estorsioni del clan dei Casalesi nei (ex) territori di O’ Ninno: sconti di pena in Appello

9 Luglio 2023 - 09:37

VILLA LITERNO – A circa un anno di distanza dalla prima sentenza, è arrivato il verdetto della Corte di Appello di Napoli, rispetto allee condanne in primo grado emessa dal Tribunale di Napoli con rito abbreviato relative al gruppo ritenuto vicino al clan dei Casalesi, nuovi esponenti che, secondo la Dda di Napoli, stavano minacciando a scopo estorsivo imprenditori e commercianti dell’agro aversano, nei territori una volta controllati da Antonio Iovine O’Ninno e Giuseppe Russo O’Padrino.

Dopo un accordo tra la Procura generale e otto imputati, sono stati diversi gli sconti di pena che hanno raggiunto i soggetti del gruppo che faceva capo ad Oreste Reccia era Antonio Ucciero.

Quattro anni di reclusione sono stati afflitti a Gianluca Alemanni, ovvero 8 mesi in meno rispetto alla condanna in primo grado.

Luigi Annibale, di San Marcellino, è stato condannato a due anni e 6 mesi. Due anni e 7 mesi di reclusione per Luciano Carpiniello, mentre due anni, sei mesi e 20 giorni è la pena per Raffaele Granata. Il trentunenne Giuseppe Muto ha ricevuto una condanna a quattro anni di reclusione, Marco Testa, invece, venticinquenne di San Marcellino tre anni e mezzo di carcere. Ridotta a cinque anni e mezzo, dopo la condanna in primo grado a 6 anni, la pena nei confronti del 64enne di San Marcellino Remigio

Testa.

Questi sono coloro che hanno trovato l’accordo con la Procura generale della Corte di Appello.

Vincenzo Arrichiello, 53 anni di Villa Literno ha avuto una condanna in secondo grado a due anni e 4 mesi, pena ridotta anche perché è stato assolto all’accusa di detenzione legale di armi da sparo.

Per uno dei due soggetti a capo dell’organizzazione, invece, Antonio Ucciero, la pena è stata diminuita di tre anni, passando da 8 anni e 4 mesi in primo grado, hai 5 anni e 4 mesi di reclusione in Appello. Confermata la condanna a tre anni per Emilio Mazzarella e Mariano Vitolo.

Oreste Reccia, condannato a 9 anni di reclusione, non ha presentato ricorso.