TUTTI I NOMI. Parte il processo sul caso delle truffe all’assicurazione. Coinvolti anche avvocati e “volti noti” di CASERTA

21 Novembre 2023 - 12:00

CASERTA – Si tratta di un’indagine partita nel 2018 dopo che in un ufficio postale di Santa Maria Capua Vetere una persona cercò di cambiare un assegno clonato. Quella traccia conduceva diritti a Casagiove. Fu l’allora comandante di quella stazione Antonio Coppola, divenuto poi comandante della stazione di Caserta capoluogo, ad attivare il meccanismo investigativo.

L’ottava sezione dell’ufficio del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere fissato l’udienza preliminare per 26 persone, ritenuti partecipi di un’associazione a delinquere che si sviluppava attraverso truffe alle assicurazioni, falsi incidenti che poi diverse soicetà del settore quali Allianz, Genialloyd, Generali, Axa, Unipol, Sara Assicurazioni, Zurich, avrebbero pagato un risarcimenti alle presunte vittime di queste false collisioni.

L’appuntamento è per il marzo del 2024.

Oltre alla notifica del giorno dell’udienza, il gup con questo documento dà possibilità agli avvocati del collegio difensivo, tra cui i legali Anna Tavano, Giuseppina Caporaso, Gerardo Marrocco, Carmela Ferraro e altri, di poter prendere visione degli atti delle indagini e la possibilità di produrre prove e memorie a difesa dei loro assistiti.

Gli imputati, chiaramente chi lo vorrà, potranno anche rinunciare all’udienza preliminare e fare richiesta di procedere con il rito del giudizio immediato.

Ricordiamo che la terza sezione penale (collegio C) del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Francesco

Rugarli, ha già condannato a 8 anni e 6 mesi Simmaco Palmiero e a 9 anni e 4 mesi Agostino Capone, 54 anni di Caserta e fratello del ras Giovanni Capone, per il reato di associazione a delinquere, ovvero l’essere i promotori di questa organizzazione.

Il cosiddetto “reato fine”, ovvero la truffa assicurativa in sé, sarà invece trattata nel processo che vedrà l’udienza preliminare nel marzo prossimo.

LA STORIA

Sono persone residenti a Caserta, Casagiove, San Nicola la Strada, Castel Morrone, Macerata Campania gli appartenenti all’associazione che avrebbe coinvolto anche dei minori, a vario titolo legati da rapporti di parentela con gli indagati, che sono stati indicati quali soggetti “feriti” in occasione degli incidenti stradali non accaduti e portati al pronto soccorso, dove veniva dichiarato al personale sanitario che le lesioni, in realtà dipendenti da altra causa, erano state causate da un sinistro stradale.

Dalle indagini sarebbe emerso anche un furto di un’auto, avvenuto a Casagiove, e alla successiva estorsione condotta con il meccanismo del cosiddetto “cavallo di ritorno” ai danni della proprietaria dell’auto.

GLI IMPUTATI

Simmaco Palmiero, di Casagiove; Angela Di Blasio, di Casagiove; Rosa Palmiero, di Bellona; Adriano Cortese, di Caserta, Agostino Capone, di Caserta; Yassine Mahloul, di Macerata Campania; Maria Grazia Semonella, di Caserta; Antonio Comune, di Casagiove; Simona Vendemia, di Casagiove; Antonio Di Gennaro, di Casapulla; Maurizio La Monica, di Casagiove; Rosa Narducci, di Casagiove; Orsola Ruberto, di Casagiove; Ciro Ruggiero, di Roma; Salvatore Tavano, di Casagiove; Enrico Giaquinto, di San Nicola La Strada; Maria Rosaria Giaquinto, di San Nicola La Strada; Lucia Castiello, 66 anni, di Casagiove; Valerio Valbusa, di Romentino (Novara); Pasquale Manzi, di Castel Morrone; Maurizio Di Gaetano, di Caserta; Michela Raucci, di Casagiove; Elpidio Martucci, di Casagiove; Giuseppe Amato, di Sparanise; Gaetano Palmiero, di Casagiove; Liana Punzo, di Caserta