IL BUSINESS SUGLI IMMIGRATI. Sulla carta è un’imprenditrice che assume stranieri. “Ma ero io a cercare lavoro!”

3 Dicembre 2023 - 19:06

CAPUA/SAN CIPRIANO D’AVERSA – Continuano ad emergere dettagli sul indagine dei carabinieri che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di Pietro Di Dona, di San Cipriano d’Aversa e di Giuseppe Ciervo, napoletano, accusati rispettivamente di essere il capo e l’uomo dei numeri di questa organizzazione dedita alla creazione di documenti falsi, al costo di €1000/2000 ognuno, creati per stranieri che ne avevano bisogno per richiedere o rinnovare il permesso di soggiorno.

In questa vicenda c’era finita anche una donna di Capua che, nelle carte di Di Dona, era un imprenditrice, capace di assumere anche diversi lavoratori stranieri.

Il suo nome, come detto, è finito nei registri dell’organizzatore di questa truffa e quindi, inevitabilmente, anche nelle mani dei carabinieri.

Gli investigatori hanno allora contattato la donna per chiedere informazioni sul caso.

La signora ha spiegato che lei aveva firmato alcuni documenti che le aveva fornito di Dona, in quanto quest’ultimo si era adoperato per trovarle lavoro, visto che la donna si trovava in difficoltà economiche.

Fregata, quindi, dal di Dona, si trovò addirittura indagata per alcuni assegni clonati versati sul suo conto corrente presso la Cariparma, fattole aprire proprio dall’uomo di San Cipriano.