CAPUA. Pasticcio contravvenzioni. In centinaia le hanno pagate subito ma a casa arrivano gli avvisi di pagamento. Sarà piccolo ma è un mini danno erariale causato dal Comune

20 Gennaio 2024 - 10:28

Evidentemente l’ufficio verbali funziona come la bancarella di Zi Vicienz. Lo strano caso della signora De Ruvo, ci dicono stimata dalla vice sindaca Marisa Giacobone: è, nello stesso atto notificato, assistente capo quando eleva la contravvenzione e poi tenente quando la notifica. Boh!

CAPUA – (g.g.) E’ del tutto evidente, con tanto di prove provate, che l’ufficio multe e contravvenzioni del Comune di Capua non funziona.

In effetti, ad essere precisi, non sappiamo se l’ufficio contravvenzioni funzioni o meno ma sappiamo sicuramente che si potrebbe anche chiudere perché, in funzione dei diritti e della comodità dell’utenza sarebbe esattamente la stessa cosa, anzi, probabilmente sarebbe meglio.

Il fatto: i vigili urbani di Capua hanno ricevuto la direttiva di essere inflessibili, ancor più inflessibili di quanto non sia successo precedentemente, rispetto alle infrazioni del codice della strade. Non sappiamo se questo succeda per far aumentare le entrate di un Comune evidentemente in difficoltà finanziaria o per un’affermazione di uno spirito di legalità, che però, francamente, in tanti altri settori del Comune capuano, così come abbiamo scritto e dimostrato negli ultimi mesi, neppure si intravede.

La maggior parte dei cittadini colpiti da contravvenzione si reca in un ufficio postale e utilizzando il bollettino già allegato al foglietto attaccato al parabrezza pagano il dovuto e dunque l’infrazione. D’altronde dovrebbero sconvolgere le loro giornate per correre subito da un avvocato per contestare e impugnare gli atti, e per giunta correrebbero il rischio, qualora gli fosse dato torto, di pagare molto di più andando naturalmente al di la dei 5 giorni durante i quali viene applicata una sanzione di importo più limitato.

Finita qui? Assolutamente no. Nelle abitazioni di residenza dei contravvenzionati è stata recapitata, anzi è stato notificato un avviso di pagamento della contravvenzione ricevuta. Al che le persone hanno detto: “ma scusate se io ho già pagato perchè mi notificate questo avviso di pagamento?” In tanti si sono recati all’ufficio verbali del Comune dove, naturalmente basta la parola verbalmente, gli è stata data una pacca sulla spalla della serie “non si preoccupi, lei ha già pagato faccia finto di non averlo ricevuto”. Ciò ovviamente dopo aver preso visione del bollettino postale regolarmente compilato e quietanzato dal timbro di ordinanza. Noi diciamo fate finta di niente ma fino a un certo punto dato che la notifica di un atto amministrativo si configura come l’espressione di un avviso che la Repubblica italiana ti fa in quanto formalmente chiama in causa chi è incorso in contravvenzione affinchè paghi il corrispettivo dell’infrazione. Per cui chi va a dimostrare di avere già pagato, oltre ad avere tutto il diritto di protestare e di dire, da cittadino, che sta buttando via i propri soldi, che versa al Comune di Capua a titolo di tasse e tributi, ha anche un altro diritto: una quietanza ufficiale attraverso la quale il Comune di Capua riconosce l’errore e dichiara nulla la notifica. E invece non sta funzionando così. Ma come funziona la relazione tra le poste italiane e l’ufficio verbali del Comune di Capua? Ve lo diciamo noi: esiste un responsabile il quale ogni tot giorni, in uno spazio temporale limitato, deve realizzare il cosiddetto scarico dei bollettini utilizzando un sentiero informatico e digitale già prestabilito e sicuramente stabilizzato all’interno di una piattaforma. Domanda al Comandante dei vigili urbani, nonchè dirigente della mobilità, Carlo Ventriglia. Può spiegare un attimo ai suoi concittadini che devono perdere mezza giornata di lavoro appresso alle vostre inadempienze, alla vostra scarsa capacità di dare qualità al lavoro che fate? Pe quale motivo negli ultimi tempi sono state notificate tantissimi avvisi di pagamento a persone che la contravvenzione l’avevano già pagata nell’ufficio postale? E’ in servizio l’assistente capo Patrizia De Ruvo, che ci risulta essere la responsabile dell’ufficio verbali? E se non è in servizio, è stata sostituita? A dire il vero noi sapevamo che la signora De Ruvo avesse il grado di assistente capo per altro acquisito proprio nei primi tempi dell’amministrazione Villani-Giacobone, pardon, Giacobone-Zenga- Villani. Evidentemente ci siamo persi qualcosa, se è vero come è vero che alcuni avvisi di pagamento notificati, quelli almeno a noi mostrati, recano la firma del “Tenente Patrizia De Ruvo”. Confessiamo la nostra scarsa dimestichezza con i gradi delle polizie municipali ma dobbiamo ritenere che l’assistente possa appartenere ad un rango di sottufficiali o di appena ufficiali mentre un tenente è, almeno per quanto riguarda i carabinieri o la guardia di finanza, un secondo grado degli ufficiali (due stelle) subito dopo quello di sottotenente. Il giallo non viene risolto, bensì aggravato, nel momento in cui si va a confrontare l’attività della signora Patrizia De Ruvo da inflessibile verificatrice di infrazioni stradali e quella di smistatrice di avvisi di pagamento stavolta nella veste di responsabile dell’ufficio verbali. E la si va a confrontare all’interno dello stesso documento contenente un avviso di pagamento di una contravvenzione comminata dalla assistente capo De Ruvo che, dismessi rapidamente i capi di giustiziera degli automobilisti indisciplinati e indossati quelli di burocrate notificatrice della contravvenzione da essa stessa fatta, si firma , come potette vedere da una di queste contravvenzioni che abbiamo scelto come esempio, tenente De Ruvo. Vabbé faremo uno studio approfondito in questi giorni per capire se nei vigili urbani funziona che quando uno sta in strada ha un grado e quando sta in ufficio ha un altro grado. Sempre rimanendo ad un esempio standard una contravvenzionata è andata all’ufficio postale e ha pagato l’importo indicato nel verbale, cioè 29,40 euro, importo netto. Siccome l’ufficio verbali funziona come la bancarella di “Zi Vicienz” e notifica avvisi di pagamento a chi ha già pagato, il Comune deve fronteggiare dei costi aggiuntivi e infatti, a questo caso standard è stato comunicato che pagando entro i canonici 5 giorni dalla notifica sarebbe stata corrisposta la somma di 29,40 euro (importo netto della contravvenzione) più 11, 45 euro di spese postali più 8,55 euro di spese amministrative per un importo complessivo a carico dell’utente attinto da contravvenzione di 49,40 euro.

Ora, se quella pacca sulla spalla (tranquilli avete già pagato, fate finta di non aver ricevuto niente ) è vero vuol dire che per ogni errore di questo genere compiuto il Comune ci perde 20euro precisi. Non sappiamo quanti errori di questo genere sono stati compiuti, sarà anche un mini danno erariale ma è indiscutibile che a questa categoria, a questo istituto del diritto amministrativo appartenga questo errore che nel momento in cui è reiterato si configura come una grave inadempienza da parte del Comune di Capua