SCUOLE DI AVERSA. Dal Comune incompetenza e strafottenza. La dirigente del Pascoli stavolta scrive bene. Partono i doppi turni alla scuola media, i ragazzi torneranno a casa prima del TG delle 20

26 Settembre 2024 - 19:25

Sarebbe bastato che al ballottaggio andasse a votare, per decenza, per amore dell’alfabeto, dell’analisi grammaticale e di quella logica spicciole, il 10% degli aversani in più e questi sperpetui si sarebbero potuti evitare. Ai sedicenti borghesi che si sono astenuti diciamo: tenetevi Olga Diana, Alfonso Oliva, Francesco Sagliocco, Giovanni Innocenti come governanti e un sindaco di Mondragone. Pensate un po’ che alla dirigente scolastica del Pascoli non le hanno risposto neppure al telefono, come rivela ella stessa nella LETTERA contenenti i doppi turni classi per classe che partiranno lunedì 30 settembre e che pubblichiamo integralmente in CALCE ALL’ARTICOLO

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AVERSA – (g.g.) Ohhhhhh, finalmente! Così si fa. Chi esercita una potestà istituzionale deve erogare rispetto nei confronti delle altre istituzioni di cui si è interlocutori. Rispetto non significa, però, soggezione. Perché se la dirigente scolastica del plesso Giovanni Pascoli, Filomena Simonelli, avesse utilizzato già nelle scorse settimane lo stesso registro espressivo utilizzato nella lettera spedita oggi, 26 settembre, all’intera rete dei suoi interlocutori istituzionali, non si sarebbero registrate tutte le polemiche attivate dalla confusione e dall’incertezza di una prima lettera in cui la dirigente, assumendosi un potere che non ha, scantonava, rinviando a tempo indeterminato l’inizio dell’anno scolastico.

Quella lettera avrebbe dovuto, invece, ricalcare i contenuti di questa odierna il cui testo integrale vi proponiamo in calce all’articolo. Come si suol dire, la Simonelli ha mostrato, questa volta, idee chiare a partire dal pieno controllo della “verifica poteri “ossia del perimetro entro il quale una qualsiasi autorità statutaria può assumere delle decisioni o determinate decisioni, perdendo invece ogni potestà di quest’area perimetrata. In pratica ha messo su carta le sue decisioni, assunte in un ambito in cui la propria potestà è assolutamente indiscutibile.

Già qualche settimana fa doveva essere più chiara sui motivi dei disagi che il plesso scolastico Giovanni Pascoli di Aversa sta attraversando e avrebbe dovuto avere già in mano un calendario dei doppi turni che rappresentano l’unica possibilità per rispettare il diritto allo studio che, con quella strampaleria contenuta nella prima lettera la Simonelli, non garantiva più, rischiando seriamente di beccare una denuncia e di essere indagata dalla Procura della Repubblica per violazione del sacro principio dell’obbligo scolastico

Oggi, finalmente, la Simonelli “appende al muro” l’amministrazione comunale di Aversa così come, questa merita. Avrebbe dovuto già farlo nella prima lettera perchè se al Comune c’è un sindaco, un vice sindaco, degli assessori, dei consiglieri comunali e dei dirigenti delle burocrazie interne, anche lei ha un rango ragguardevole dato che si tratta di una dirigente scolastica che opera ed esprime i suoi poteri, che le sono delegati non dal circolo della briscola o del “padrone e sotto”, ma dal governo della nazione, dal ministero della pubblica istruzione, attraverso il suo ufficio scolastico provinciale di Caserta.

Non tema la Simonelli e non temano tutti i dirigenti scolastici dei plessi delle scuole dell’infanzia, delle primarie di primo e secondo grado, cioè di tutti gli istituti la cui edilizia ricade sotto le competenze dirette del Comune di Aversa (i cosiddetti istituti superiori ricadono, com’è noto, sotto quella dell’amministrazione provinciale), perché basterà comunicare, per evitare problemi, a noi di CasertaCe eventuali dispettucci e ritorsioni subiti da quelli dell’amministrazione comunale che noi conosciamo tutti, uno per uno, in pensieri, opere e milioni di omissioni di cui si rendono responsabili ogni giorno,  perché ci creda, dottoressa Simonelli, noi quelli la li “appendiamo al muro” sul serio sapendo molto bene le modalità con cui hanno messo insieme i loro voti, i loro consensi che di democratico hanno ben poco

Oggi plaudiamo alla sua lettera che ha anche una funzione di grande utilità per le famiglie degli alunni del Pascoli le quali sanno che la dirigente scolastica può essere rimproverata, al massimo, per essersi fatta trovare un po’ spiazzata, nei giorni immediatamente precedenti all’inizio del ciclo delle lezioni, quando non ha potuto dare la stessa dimostrazione di efficienza data oggi in questa lettera in cui scrive del vergognoso atteggiamento di strafottenza del Comune di Aversa nei confronti di ogni sua richiesta di conoscere i tempi dell’inizio dei lavori e la durata degli stessi dell’aula Lacanna, della sede di via Linguiti, da cui dovrebbero venire fuori due nuove aule della scuola secondaria di primo grado, in pratica la scuola media, andando a recuperare, ambienti utilizzati fino ad oggi dagli uffici amministrativi di segreteria trasferitisi nella sede di via Ovidio dove prima, se non ricordiamo male in questo guazzabuglio della Pascoli c’era la scuola materna che quelle aule ha dovuto lasciare in quanto il proprietario ha sfrattato, forse, ripetiamo forse, solo parzialmente il Comune

Ma voi vi rendete conto tra il sindaco Matacena, il cui stato psicologico possiamo anche capire in quanto è del tutto evidente che lui non sia il vero sindaco ma il primo cittadino di Aversa sia uno di Mondragone che si chiama Giovanni Zannini, il vice sindaco Alfonso Golia assessore alla pubblica istruzione, la dirigente dei lavori pubblici Daniela D’Angelo, che arriva da Salerno e sembra sbarcata da Marte, dovrebbe venir fuori un’azione ordinata e organizzata di governo del territorio. Biologicamente impossibile. Pensate un po’, neanche al telefono le hanno risposto alla dirigente del Pascoli Simonelli

Uno potrebbe ora affermare, riconoscendo la normalità di un processo democratico, che il popolo di Aversa abbia votato per questi qua dicendo “vabbè proviamoli, vediamo come vanno”.

Suvvia aversani non fate gli ipocriti: ma voi pensate seriamente conoscendo la storia della città e la storia delle persone che condividono la vostra stessa residenza che soggetti, per carità rispettabili dal punto di vista umano, quali Alfonso Oliva, Olga Diana, Giovanni Innocenti, Francesco Sagliocco siano in grado di governare un luogo complesso qual è Aversa?

Astenendovi dal voto cari aversani che dite di essere andati a scuola, di esservi diplomati, di esservi anche presi “una laura”, per dirla all’Antonio De Curtis, nella famosa lettera del film “Totò, Peppino e la Malafemmina” avete consegnato la città ai mercanti del voto, a quella gente delle palazzine che non vive con onestà e rettitudine il proprio status di populares, ma che si è fatta comprare e ricomprare.

Poi non vi lamentate se i vostri figli torneranno a casa nei mesi invernali nell’oscurità, dopo le 19:00 di sera alle soglie del telegiornale e con la prospettiva di dover andare a letto dopo un’ora. Sarebbe bastato che un 10% in più degli aversani si fosse recato alle urne al ballottaggio, neutralizzando in questo modo il peso specifico decisivo delle truppe cammellate e soprattutto remunerate, e sperpetui come quelli che potrete leggere, se vorrete, nella lettera della dirigente scolastica Simonelli, si sarebbero potuti evitare