AVERSA. Nuovo palazzetto dello. Sport, scattano i primi avvisi di garanzia. Coinvolti tecnici e un noto politico
12 Ottobre 2024 - 21:34
Prosegue l’indagine della Guardia di Finanza, delegata dalla locale procura sella Repubblica, dopo l’esposto presentato dalia ex consigliera comunale Eugenia D’Angelo
AVERSA (g. g.) – Avvisi di garanzia come atti dovuti, che, comunque, dimostrano che la procura della Repubblica presso il Tribunale di Aversa – Napoli Nord ha preso molto sul serio l’esposto presentato a suo tempo dalla consigliera comunale Eugenia D’Angelo non riletta, purtroppo perla qualità del civico consesso cittadino, in questa consiliatura.
Fu proprio la D’Angelo, infatti, a scrivere in un esposto, una cosa molto semplice e cioè che il nuovo palazzetto dello sport, finanziato con due milioni di euro e passa, attinti dai fondi del Pnrr, non si sarebbe potuto costruire in un’area connotata nel piano regolatore generale come zona G, destinata a verde pubblico e non ad attrezzature sportive.
Sembra una cosa semplicissima, banale, palmare. Ma non lo è ad Aversa, perché la concessione edilizia data a suo tempo dall’ufficio tecnico quando questi era comandato dal pluri indagato Raffaele Serpico aveva determinato le condizioni per la partenza dei lavori, che però cominciati non sono ancora.
Peraltro, i mercatali, direttamente interessati perché quella del palazzetto è proprio la zona della fiera settimanale, avevano maturato l’idea, durante la campagna elettorale che lì il palazzetto non sarebbe nato più lì e quindi quando stamattina hanno incontrato alcuni esponenti dell’amministrazione comunale pare che il clima fosse pesantissimo e che siano volate parole grosse.
Comunque, gli avvisi di garanzia riguarderebbero sia un noto politico della città che un paio di tecnici.
La D’Angelo, nel suo esposto, ha scritto senza mezzi termini che quella che si vuol fare nella zona della fiera settimanale non è altro che una lottizzazione abusiva, perché costruire un palazzetto dello sport di 2000 metri quadrati 8 metri di altezza all’interno di un’area destinata esclusivamente a verde pubblico, prevedendo tutti i servizi e i sottoservizi, si configura chiaramente come una lottizzazione abusiva.
Solo una modifica allo strumento urbanistico vigente e quindi una variazione di quell’area retinata in verde in un’area retinata come quelle che sono destinate ad attrezzature sportive avrebbe reso regolare questa procedura che regolare invece non è stata. Su questo sta indagando da qualche mese la Guardia di finanza della Compagnia di Aversa insieme e ai magistrati della procura.
Vedremo cosa succederà.