LA NOTA. L’indagine su Magliocca è uno degli ultimi tram possibili presi al volo dalla Procura dopo averne lasciati andare a centinaia. Infestati dai mariuoli e dall’impunità a loro garantita
24 Ottobre 2024 - 19:04
I lettori di questo giornale, di affidamenti come quelli che oggi rappresentano la polpa dell’indagine della Procura ne ha pubblicati centinaia e centinaia. Ma si può pensare seriamente che i metodi utilizzati non siano stati quasi sempre gli stessi. E i concorsi? Un lungo cortocircuito della giurisdizione che oggi viene riscattato dall’opera del procuratore della Repubblica Pierpaolo Bruni, del pm Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano e da un ritrovato entusiasmo rispetto al dovere costituzionale dell’obbligatorietà dell’azione penale
CASERTA (Gianluigi Guarino) L’idea che ci siamo fatti leggendo qualche pagina del decreto, con cui i pubblici ministri Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano hanno coperto la loro iniziativa investigativa, concretizzatasi nelle perquisizioni riguardanti, tra gli altri, il presidente della Provincia nonché sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, il super dirigente, sempre della Provincia, Gerardo Palmieri, il responsabile del procedimento dei lavori pubblici del comune di Pignataro Maggiore Baldo Marcello e alcuni imprenditori, è quella che si raffigura in un tram su cui i magistrati sono riusciti a salire, prendendolo al volo in extremis.
Gli appalti al centro dell’attività investigativa sono uguali alle centinaia e centinaia di appalti che noi abbiamo riportato negli ultimi 4 o 5 anni, non riuscendo ad abituarci mai e non riuscendo a evitare, ogni volta, nonostante il callo formatosi sui polpastrelli, alla disinvoltura, alla sfrontatezza, al modo quasi spavaldo con cui le procedure venivano realizzate nell’apparente rispetto delle leggi, ma con modalità da cui appariva chiarissimo il dato che gli esiti di quella particolare gara, di quel particolare affidamento fossero già decisi in partenza.
Lo abbiamo scritto senza mezzi termini. Magliocca come il suo compagno Zannini ci ha querelati. E lo ha potuto fare perché davanti ai titolari della giurisdizione, fino al momento in cui a Santa Maria non è arrivato un giudice equo oseremmo dire normale, cioè il Procuratore della Repubblica Pierpaolo Bruni, un numero impressionante di tram sono passati sotto alla sede della Procura-Tribunale senza che nessuno si ponesse il problema quantomeno di chiedere patente e libretto ai conducenti
Chissà quanti appalti e quanti affidamenti, a nostro avviso tanti, ma proprio tanti, nel periodo dei governi di Giorgio Magliocca sono stati attribuiti con le stesse caratteristiche di quelli “guadagnati” dall’imprenditore di Marcianise Cosimo Rosato con i buoni uffici di un sorprendente faccendiere, un tipo particolarissimo, di nome Alfonso e di cognome Valente che, con un operazione sola, ossia la presentazione di questo Rosato a Magliocca ottiene due risultati: da un lato una paga da allenatore importante a capo di una squadra di dilettanti-amatori, il Vitulazio, che però una benemerenza ce l’ha agli occhi del Presidente della Provincia trattandosi della squadra dove milita, probabilmente nei settori giovani, il suo figliolo, dall’altro lato, incamerata la paga e lasciata la guida tecnica (si fa per dire) della gloriosa squadra del Vitulazio, si va a consolare negli organici dell’impresa di Cosimo Rosato, che lo assume nei suoi ranghi, dando anche un senso alla loro parentela visto che, Rosato e Valente sono cugini.
Cugini, ma non cretini perché Rosato i soldi, per pagare Valente da allenatore e poi per assumerlo nella sua azienda, li tira fuori solo quando ha la certezza di essere entrato nel “giro buono” grazie al quale con tre affidamenti intasca 330mila euro.
E allora è lecito chiedersi quanti tram fino all’arrivo del Procuratore Bruni, i titolari della giurisdizione abbiano fatto passare. Perché se il metodo è stato quello che Magliocca ha utilizzato per ristorare Valente per far arrivare sponsorizzazioni molto laute al Vitulazio e al suo presidente Luigi De Lucia – che poi ci piacerebbe piacere se questi soldi li ha spesi veramente e solo per la squadra o se ha attivato qualche partita di giro- allora è quantomeno probabile, per noi di CasertaCe, sulla scorta del lavoro compiuto per anni e anni su questo fronte, molto più che probabile, che nella massa impressionante di lavori pubblici affidati dalla Provincia per viabilità, scuole, etc il soldo come abbiamo sempre sostenuto non abbia molto spesso deviato dalla dritta via che poi, saltando di palo in frasca, ma fino a un certo punto, somiglia molto alla strada maestra del sindaco di Caserta Carlo Marino che con Zannini e Magliocca ha stretto un sodalizio intensissimo negli ultimi anni
Questa iniziativa della Procura della Repubblica di SMCV ne riscatta la reputazione. Sono stati tanti, infatti, gli anni di assoluta inazione sul fronte della lotta vera e non soltanto asserita ai reati contro la pubblica amministrazione.
Quante volte avete letto la parola impunità tra queste colonne? Questi qua, Magliocca, Zannini etc si sentivano al sicuro. Perché solo chi si sente al sicuro può sfidare i codici, le norme ogni giorno sotto gli occhi di tutti come li hanno sfidati loro. Questo è un nostro primo commento a cui poi ne seguiranno altri e come si suol dire, chi vivrà vedrà.