MONDRAGONE. Ecco come ha ridotto la città la coppia di gitanti capresi Zannini-Campoli. La Corte dei Conti ha bocciato il riequilibrio. Dissesto del Comune inevitabile

23 Gennaio 2025 - 10:53

RIMA CONSEGUEBZA: TASSE E IMPOSTE COMUNALI PER I CITTADINU AL MASSIMO DI LEGGE . Solamente un Ipocria e bugiardo può affermare che tutto questo, ossia una realtà palmare, concreta, costituita da fatti e non da parole. non sia ascrivibile alla dissennata gestione del vero sindaco di fatto che è stato ed è il consigliere regionale in collaborazione con il suo fedelissimo imprenditore. Ora diversi politici locali rischiano di non potersi ricandidare alle elezioni

MONDRAGONE – Per come erano distrutti i conti del Comune di Mondragone, solo un pazzo poteva pensare che la Corte dei Conti potesse non bocciare, così come ha fatto e ufficializzato ieri, l’improbabilissimo piano di riequilibrio presentato dall’ente stesso.

Ineluttabile, a questo punto, la dichiarazione di dissesto finanziario che ha, sempre niente di personale, perché sono i fatti a parlare e le chiacchiere stanno a zero, un nome e un cognome: Giovanni Zannini.

Noi possiamo essere “politicamente corretti” quanto vogliamo, possiamo essere rispettosi come poi in realtà siamo delle persone, nel caso di specie di Virgilio Pacifico e Francesco Lavanga, ma nessuno, “ti dico nessuno” diceva una canzone, può, senza utilizzare una tonnellata di ipocrisia, affermare seriamente che i due abbiano svolto con l’esercizio delle loro piene funzioni, la carica di sindaci di Mondragone. Tutte le decisioni più importanti, quelle che hanno attivato i centri di spesa da cui poi si sono generati processi debitori che hanno portato alla bancarotta dei conti mondragonesi, sono state prese dal consigliere regionale, vero sindaco di fatto della città rivierasca.

Nei prossimi giorni entreremo, avendo programmato un paio di articoli, nel merito tecnico e andremo a sviluppare l’analisi su quelle aree del bilancio comunale che hanno determinato l’inesorabile bocciatura della Corte dei Conti.