SPARANISE. Parentopoli a go-go. I cognati di Gianfranco L’Arco, comandante in capo del Comune, controllano campo sportivo e palazzetto dello Sport con cui puntano a fare molti soldi

14 Marzo 2025 - 15:10

Peraltro, il primo impianto è in una condizione di probabilissima illegalità essendo intervenuti i Vigili del Fuoco su un’agibilità che in pratica non esiste e che è stata furbamente forzata da un’autorizzazione attribuita a metà dicembre dal dirigente Cerullo. Il silenzio colpevole della Diocesi di Capua proprietaria del campo, che fa il paio con tutte le gravissime inadempienze degli uffici comunali, che evidentemente hanno l’ordine di girarsi dall’altra parte. Il sindaco De Pasquale? Ha riempito la campagna elettorale con la parola legalità, ma è in prima fila ad ogni evento in un impianto che dovrebbe essere sostanzialmente chiuso al pubblico

SPARANISE (G.G.) – Dal 2021 il campo sportivo è stato concesso in fitto alla ASD Polisportiva Sparanise dall’istituto diocesano per il sostentamento del Clero, in breve dal Vescovato della diocesi di Capua, proprietaria della struttura.

Questa associazione sportiva, nata nel 2021 proprio a pochi giorni dall’acquisizione della gestione del campo, ha nel suo direttivo i cognati di Gianfranco L’Arco, in pratica il dominus dell’attuale amministrazione comunale. Ci riferiamo ad Angelo Nicoletti presidente, fratello di Teresa Nicoletti, Vice Sindaca di Sparanise e moglie di L’Arco. L’altro parente è Mario Picillo marito di Giovanna l’Arco, che di Gianfranco è invece la sorella.

Va aggiunto che Mario Picillo ha da poco acquisito la gestione del palasport di Sparanise, del quale Casertace si è occupata nel periodo di gestione commissariale.

Dal 2021, dunque, questo campo sportivo che ha una capienza ben superiore alle 100 persone che oggi può ospitare (come confermato dai Vigili del Fuoco) è utilizzato ed aperto al pubblico per tutti gli eventi senza alcuna autorizzazione.

Su quel campo dal 2023 si disputa, tra le altre attività, il campionato di calcio di seconda categoria nel quale milita l’Atletico Sparanise che paga il subaffitto al presidente Angelo Nicoletti, per poter usufruire dell’impianto.

Dal 2023 gli incontri casalinghi dell’Atletico Sparanise e spesso anche della squadra della vicina Francolise, con l’aggiunta di tutti i tornei e altri eventi, si sono svolti senza alcuna autorizzazione e in barba al TULPS (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza). Naturalmente questo fa a pugni con le solite litanie di chi, anche nell’ultima campagna elettorale, ha riempito la bocca comiziante della parola magica “legalità”.

I responsabili alternatisi alla guida dell’Ufficio Tecnico di Sparanise, nominati dai Commissari Straordinari, ovvero l’Architetto Enzo D’Amaro e l’Architetto Gennaro D’Auria si sono ben guardati dal rilasciare alcuna autorizzazione, pur essendo pienamente consapevoli che su quel campo sportivo si svolgessero eventi aperti al pubblico.

È chiaro che l’obiettivo speculativo reso legittimo dalla concessione in gestione dell’impianto è ostacolato dai problemi di agibilità. A quanto pare, Gianfranco L’Arco, ossia l’uomo forte rispetto al quale il neosindaco svolge una funzione sussidiaria, si è posto l’obiettivo di superare questi ostacoli in modo da consentire a suo cognato di subaffittarlo a terzi (anche se il contratto di fitto lo vieterebbe) per gli eventi sportivi e non.

Diverso è stato l’atteggiamento dell’architetto Cerullo, di cui ci siamo occupati ai tempi della declinazione dei motivi che hanno portato il governo a sciogliere, attraverso un decreto del presidente della Repubblica, il Comune di Sparanise per infiltrazioni camorristiche. Cerullo, infatti, durante la sua breve esperienza quale responsabile dell’Ufficio Tecnico di Sparanise, ha ritenuto che gli ostacoli esistenti, a partire da quello legato all’agibilità limitata dai Vigili del Fuoco non rappresentassero elementi che potessero impedirgli di firmare un’autorizzazione il giorno prima dell’ennesima partita di campionato (che si è disputata il 15 dicembre). Chiariamo, non è che Cerullo abbia ignorato l’esistenza del divieto alla presenza di un numero di spettatori superiori a 100, ma ha attestato il dato di una presenza all’evento inferiore alle 100 persone, scaricando in pratica sulla Questura di Caserta.

Tutto questo è avvenuto proprio mentre la Questura di Caserta, che esercita piena potestà in tema di pubblica sicurezza, ha formalmente ammonito tutti i Comuni sulla pratica elusiva dell’acquisizione del Certificato Prevenzione Incendi.

Un intervento, quello del Questore, finalizzato a limitare la pratica, purtroppo diffusa, di usare un escamotage, comunque consentito dagli articoli 68 e 69 del TULPS, che danno la possibilità di autorizzare singole partite di un campionato come eventi temporanei inquadrabili nella categoria dei piccoli eventi di intrattenimento.

Se è vero che esistono queste deroghe, è ugualmente vero che quando di mezzo c’è un impianto di dimensioni ragguardevoli per estensione, pubblico potenziale ospitabile e caratteristiche di rischio per la pubblica incolumità, c’è bisogno dell’agibilità permanente.

Il campo sportivo di Sparanise, per quella che è la sua conformazione, che la legge non consente di inquadrare fornendo misure di ampiezza precise, dovrebbe rientrare nelle previsioni dell’articolo 80 del TULPS che richiede come documento, propedeutico a questa agibilità, il Certificato Prevenzione Incendi (CPI) del quale la struttura di Sparanise è sprovvista, come confermato dai Vigili del fuoco in una nota ufficiale.

Rilevante è anche un altro aspetto: l’agibilità di un impianto viene rilasciata a seguito di verifiche operate dalla Commissione di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, che a Sparanise su quel campo sportivo non è mai andata, né mai è stata convocata dal sindaco.

Il Comune di Sparanise ha fato leva sull’autorizzazione di Cerullo, visto che ha sempre fatto finta di non “vedere” che li si svolgessero eventi aperti al pubblico, senza la necessaria agibilità.

Qualcuno direbbe: e il sindaco?

A nostro avviso, dunque, il Comune cavalca un crinale pericoloso, che pende dalla parte della dubbia, anzi molto dubbia legalità relativamente all’uso del campo sportivo. Nonostante ciò il sindaco presenzia puntualmente in prima fila al fianco del suo alterego Gianfranco L’Arco, a questi eventi che mettono a repentaglio l’incolumità di centinaia di adulti e bambini.
Si rimangia cioè in una sola volta tutte le prediche sulla legalità, che in questi casi va attuata concretamente e non solo proclamata, come si fa a ruota libera in campagna elettorale.

Ed il Vescovato? Pur avendo ricevuto la nota dei Vigili del Fuoco che sancisce la carenza del certificato prevenzione incendi e pur essendo a conoscenza del subaffitto della struttura (vietato dal contratto) al momento non dà segni di vita.

E la Prefettura (rectus Questura) alla quale lo stesso Comune di Sparanise chiede di vigilare? Al momento non si sono ancora viste. Speriamo che intervengano prima del prossimo evento così da evitare di esporre a pericolo quanti in buona fede assistono/partecipano agli eventi “abusivi” che si tengono su quella struttura.