MARCIANISE. Le regionali saranno una polveriera per la Iodice e Scognamiglio. Pino Riccio gestisce gli affidamenti e premia i suoi amici del cuore. Comune self service
14 Marzo 2025 - 19:49

Il medico non si illudesse, perché oltre al poco riconoscente Pasquale Salzillo, il furbo Pino Riccio farà elezioni molto diverse da quelle del 2020. Leggete il dettaglio dei soldi finiti nelle tasche del Rup Vincenzo Nero, che di Pino Riccio in pratica è un figlioccio, e della ditta dell’ex uomo del pianobar Vincenzo Colletta
MARCIANISE – Tutti quelli che guardano le cose della politica di Marcianise sono convinti che le prossime elezioni regionali si risolveranno in un derby all’ultimo sangue tra l’uscente Maria Luigia Iodice e Pasquale Salzillo.
Una situazione che da tempo noi sottolineiamo, valutando il comportamento e le scelte della coppia Iodice-Scognamiglio, che oggi 14 marzo 2025, è, a nostro avviso, molto più debole rispetto alla cifra di penetrazione sociale, politica, più in generale territoriale, che permise al medico massimalista di superare quota 3mila voti ale regionali del 2020 solo nella città di origine.
La Iodice e suo marito sono stati gli artefici della candidatura a sindaco di Antonio Trombetta, il quale però non è riuscito, rappresentandoli, ad arginare l’ascesa irresistibile di Pasquale Salzillo, che ha fatto man bassa nella gestione materiale dell’amministrazione, sovraintendendo a tutte le decisioni dello Sportello Unico dell’Edilizia, leggi concessioni, ma soprattutto è andato a rafforzarsi, solo Dio e lui sanno come, tessendo una serie di piccoli, medi e grandi contatti con le aziende della zona industriale.
Sin dal primo giorno, Pasquale Salzillo non ha mai considerato Iodice l’opzione irrinunciabile per le prossime regionali.
D’altronde, una scelta di questo tipo avrebbe implicato una visione della politica che lasciasse un minimo di spazio all’etica, alla riconoscenza e all’onestà intellettuale.
Etica, riconoscenza, onestà intellettuale, coniugati al nome Pasquale e al cognome Salzillo. Intelligenza politica ma ance tout court avrebbe dovuto indurre i coniugi Iodice-Scognamiglio a ragionare immediatamente sulla coniugabilità di Salzillo con i valori appena citati. Ma siccome, come abbiamo scritto più volte, il simpatico Nicola Scognamiglio e la sempre toscaneggiante Iodice sono due brave persone, ma la politica non è, come si suol dire, “cosa loro”.
Ma i coniugi non si trovano solo un mostro in casa, bensì due. Ciò perché stanno compiendo un ulteriore errore di valutazione, anzi di sottovalutazione, continuando a gasarsi con l’autoelogio, nei confronti di un personaggio che sta lavorando, e non poco, sottotraccia.
Parliamo di Pino Riccio. Va bene, immaginiamo già la confutazione: ma questo, tutto sommato, nel 2020, quanti voti ha raccolto e soprattutto quanto è stato avvertito dalla Iodice come competitor?
Chi afferma questo è miope al limite della cecità. La campagna elettorale di 5 anni fa si sviluppò contemporaneamente a quella delle elezioni comunali.
Ma soprattutto, Pino Riccio non aveva in mano nulla o quasi nulla perché Antonello Velardi arrivò alle elezioni da privato cittadino, essendo stato sfiduciato dal consiglio comunale, ammesso e non concesso che uno come Velardi fosse disposto ad attribuire a Pino Riccio tutto quello che Riccio sta prendendo da questa sorta di self service rappresentato dal Comune di Marcianise, dove chi arriva e ha un po’ di abilità si serve e mangia, dato che il primo cittadino non è in condizione, per indole buona e inesperienza, di regimentare i vari settori e soprattutto di mettere sotto controllo la spesa, cioè i grandi capitoli di costo del bilancio a partire dai lavori pubblici.
Il Pino Riccio di oggi è molto più forte del Pino Riccio del 2020.
Magari la sua reputazione sociale è pari a 0 rispetto a quella di cui comunque gode Maria Luigia Iodice, ma si sa che alle elezioni il 60-70% dei voti non si fa con la reputazione, ma con la ricotta.
Ci piaccia o no, questa è la realtà. Riccio è uno scaltro e soprattutto è un ottimo incassatore proprio perché è riuscito a capitalizzare la sua indifferenza per le ragioni della reputazione. Potremmo dire che il concetto di vergogna è stato totalmente espunto dalla sua testa. Lui non ha rinunciato a crescere politicamente, e nel suo cervello resta piantato il chiodo fisso di un ricordo che gli fa ancora male: quei 2.500 voti grazie ai quali Giovanni Zannini diventò consigliere regionale nella lista del Centro Democratico di Bruno Tabacci, partito di cui Pino Riccio a tempo era un segretario provinciale molto light, che non riuscì a fiutare l’affare in quanto non comprese fino in fondo le possibilità offerte da quella ruota della fortuna che è la legge elettorale delle regionali.
Puntò su Filomena Letizia, la quale, anche grazie all’apporto dell’imprenditore Paolo Siciliano, mancò l’elezione per pochissimi voti, al punto da ingaggiare una dura battaglia a colpi di denunce e di esposti con Giovanni Zannini, che fino a qualche mese fa ha vissuto i suoi capitoli postumi con il processo sui presunti brogli elettorali consumatisi in alcuni seggi di Mondragone e che la pubblica accusa non è riuscita a provare nel dibattimento, definitasi con l’assoluzione di tutti gli invitati.
Quanto è bello Pino Riccio, quanto è onesto, quanto è preparato Pino Riccio. Il vantaggio di questi consiste nella piena consapevolezza che il suo totalizzatore elettorale segnerà voti 0 per queste ragioni.
E allora come li facciamo questi voti? Diffondendo benessere che poi ti ritorna al momento delle elezioni. Pino Riccio ha massimizzato il ribaltone fatto con Giovanni Pratillo. Un solo consigliere esprime un’assessora comunale.
Va detto che Carmen Posillipo per se stessa e anche per l’estremo onore che merita suo marito, dirigente della Polizia di Stato, non può entrare totalmente in un meccanismo di bassa mangiatoia gestionale tipica di Riccio.
Nè la può subire totalmente, perché oggi, 14 marzo, nessuno ne parla, ma quando cominceranno a muoversi le bocce della campagna elettorale delle regionali, la Posillipo rischia di finire nel tritacarne delle polemiche e delle accuse, soprattutto se Marcianise, com’è altamente probabile, diventerà un’autentica polveriera, dato che, non essendoci le elezioni comunali, immaginiamo che i candidati sul territorio saranno minimo 4, ma potrebbero arrivare anche a 6, considerando quello o quelli espressi da un’opposizione variamente connotata.
L’altra arma che Pino Riccio sta utilizzando grazie al self service consentito da quell’anima bella ma persa del sindaco Trombetta, è quella degli appalti e degli appaltucci. Pratillo difende gelosamente la sua utilità marginale garantitagli dall’essere il 13esimo voto, quello decisivo, e dunque, quando c’è da spartire, ha voce in capitolo anche sui lavori pubblici.
Ultimo esempio l’affidamento dei lavori per la realizzazione della scuola dell’infanza dell’I.C.”Aldo Moro”, con importo iniziale di 120mila euro, rimpinguato in corso d’opera con una variante, il che la dice lunga sul fatto che Pino Riccio utilizza agevolmente il self service comunale, ottenendo anche cose che di solito è difficile ottenere, dato che le varianti sono uno strumento sempre un po’ delicato e spesso opaco.
Nel caso specifico si è arrivati, con un incremento di 26mila, alla cifra di 146mila euro.
Concentratevi sulla filiera: responsabile unico del procedimento Vincenzo Nero, dipendente del Comune dai tempi della sindacatura di Velardi, ma delfino professionale dello studio di Riccio, nel cui studio si è formato.
Con tutto il rispetto dell’architetto Nero, questo qua non stava proprio “a conto” come Rup e non lo sarà per altri affidamenti. Se succederà, ciò costituirà il segnale che si tratta da un’altra operazione gestita esclusivamente da Pino Riccio.
I lavori sono stati affidati all’impresa Arco Costruzione Srls.
Quella “s” finale è già di per sé un mezzo scandalo, perché fa capire che con un capitale sociale di 200/300 euro questa società concorre ad affidamenti pubblici. Ma chi è l’Arco Costruzioni?
Il suo riferimento imprenditoriale è il signor Vincenzo Colletta, grande sostenitore e amico di Pino Riccio. Un uomo versatile, una sorta di Berlusconi in miniatura, che è partito dal pianobar per arrivare ai solai.
Guardando dentro alla vita e alle opere di questa Arco Srls ci accorgiamo che nel 2024 la medesima ha un solo dipendente. Questa è una vecchia storia delle imprese edili che vivono solo di pubbliche commesse. Quando in passato abbiamo spiattellato visure camerali di società che si aggiudicavano appalti anche milionari e che l’anno prima avevano 0 dipendenti, c’è stato risposto che la particolare congiuntura di questa tipologia di imprese porta ad una fisarmonica in cui i dipendenti posso essere 10 o 20 in un anno e 0 il successivo. Attenzione, però: l’Arco, nel 2023, ha fatturato 220mila euro. Con questa cifra e con la possibilità di partecipare alla distribuzione di affidamenti pubblici, un’azienda normale almeno 5 dipendenti li deve avere per presentarsi dignitosamente al cospetto di un Comune grande e importante come Marcianise. E invece l’affidamento in questione è arrivato a dicembre 2024, quando l’Arco ha potuto presentare come suo requisito un solo dipendente assunto.
In questo articolo pubblichiamo solo due o tre fotografie che attestano, dal 2020 ad oggi, il grado di affetto, di vicinanza morale, ma riteniamo anche materiale a questo punto, dopo l’affidamento dei lavori in questione. In poche parole, questa è una roba ipotecata e gestita al 100% da Riccio.
Ora, con i soldi che si introitano in situazioni come queste, ci si può divertire, si possono effettuare investimenti, ma anche costruire un salvadanaio che poi ti ritorna buono in elezioni dispendiose come quelle regionali.
Tornando alla coppia Scognamiglio-Iodice, questa dovrà prepararsi ad un Pino Riccio molto più competitivo anche in quel di Capodrise perché, quando la coppia scoppia, nascono altre coppie. Pino Riccio e Rosalba Carrino sono ex coniugi e oggi il buon Pinuccio “fa l’amore” in quel di Capodrise con la consigliere comunale di maggioranza Luisa Palazzo, la quale molti calci ha dato nei primi mesi della nuova amministrazione comunale targata Nicola Cecere.
Ora calci non ne dà più, anzi è sempre attiva e ligia alla disciplina del vincolo di maggioranza. La Palazzo ha raggranellato diverse centinaia di voti alle ultime comunali e soprattutto si muoverà, all’interno della maggioranza, con questa sua nuova veste di esponente disciplinare mai ostile. Non metterà il naso, per il momento, negli appalti e negli affidamenti di Capodrise ma chiederà ai colleghi assessori e consiglieri un voto per il suo Pino, raccomandandosi anche con il sindaco Cecere affinché questi non scenda in campo in maniera decisa a favore di altri candidati.
Insomma, Pino Riccio sarà un competitor molto più forte di Maria Luigia Iodice sia a Marcianise che a Capodrise.
I coniugi, quando hanno deciso che toccava a loro scegliere il sindaco e hanno indicato Trombetta hanno fatto il passo più lungo della gamba, o meglio più lungo della loro tutt’altro che ragguardevole – i fatti parlano da sé – intelligenza politica.

