Un malore uccide Lucia, mamma 38enne. A processo medico e due infermieri del 118

19 Marzo 2025 - 09:47

CASALUCE – Ieri, martedì, si è svolta presso il Tribunale di Aversa Napoli Nord l’udienza camerale relativa all’opposizione all’archiviazione del procedimento penale nei confronti di tre sanitari attivi sulle ambulanze del 118 dell’Asl Caserta, un medico, T. R., e due infermieri, F. F. e M. G., accusati dell’omicidio colposo di Lucia De Gais, la donna 38enne, madre di due figli morta il 5 agosto del 2023. La richiesta di archiviazione era stata avanzata dall’Ufficio di Procura sulla base di una perizia medico-legale, ma i parenti della donna hanno formalmente presentato opposizione.

Nel corso della discussione odierna, le difese, hanno sostenuto i motivi per cui il caso dovrebbe essere archiviato definitivamente, ribadendo l’assenza di responsabilità penale nei confronti degli indagati.

In particolare, gli avvocati Rosa Piscitelli e Gennaro Masiello, rappresentanti della difesa dell’infermiere F.F., giunto a Casaluce sulla prima ambulanza intervenuta, non medicalizzata, ha argomentato che il suo assistito è intervenuto prontamente, rispondendo alla chiamata di soccorso in circa 11 minuti, rispettando così i tempi previsti dalle linee guida nazionali che stabiliscono un intervento nei 18 minuti.

L’infermiere, come detto, sarebbe intervenuto con un’ambulanza di tipo B, non medicalizzata, ma si sarebbe subito attivato somministrando ossigeno, considerato vitale in quel momento, e preparando il port per l’inoculazione endovenosa dei medicinali, come stabilito dal medico che successivamente è intervenuto con un’ambulanza medicalizzata.

Secondo la difesa, pertanto, non sarebbe emersa alcuna responsabilità penale per F.F., che avrebbe agito in modo diligente e conforme alle procedure. Per questo motivo, è stato chiesto il rigetto dell’opposizione e la definitiva archiviazione del caso. Ora sarà il Giudice per le Indagini Preliminari a prendere la decisione finale sulla questione.

Nella storia di questa vicenda, però, resterà sempre il dubbio rispetto alla scelta della Centrale operativa del 118 di inviare un’ambulanza non medicalizzata, rapidamente intervenuta a casa della vittima, invece che quella con il medico a bordo, giunta a casa di Lucia De Gais troppo tardi. Come scrivemmo in un articolo dell’8 agosto 2023, pochi giorni dopo la tragedia, la donna in passato aveva sofferto di problemi respiratori. Una fragilità che forse non era nota a chi doveva decidere quale mezzo mandare (CLICCA E LEGGI).