MACRICO. Il Comitato Macrico Verde chiede un incontro con i commissari del comune. Le iniziative nell’area in assenza della destinazione urbanistica ed il nodo dei 15 milioni di fondi regionali per l’anno giubilare

6 Giugno 2025 - 16:22

Caserta (pm)Era inevitabile che il tema del Macrico, data la sua rilevanza per la città, venisse prima o poi portato ufficialmente all’attenzione della commissione straordinaria del comune di Caserta dalle associazioni ambientaliste casertane. Ieri, lo storico e particolarmente rappresentativo Comitato Macrico Verde ha inviato un articolato documento di analisi e di richieste all’organo governativo di gestione provvisoria dell’ente (in basso, il testo in forma integrale per l’importanza del suo contenuto). Con esso, dopo un riassunto delle vicende dell’area, si domanda un incontro con i commissari, ma, soprattutto, la moratoria della procedura in itinere sul futuro del bene ascrivibile alla gestione di Carlo Marino, che da ultimo la volle trasferire incomprensibilmente da Caserta a Napoli. E’ necessario che la questione – opina il Comitato – per la sua alta valenza politica per la città, sia esclusivamente affrontata dal futuro consiglio comunale.

Per quanto sta a noi, ha fatto bene. Anzi benissimo, se si guarda alla propaganda incessante che la curia vescovile sta conducendo riguardo ai suoi progetti di pretesa, asserita rigenerazione del compendio terriero, che dichiara come rivolti alla valorizzazione del verde, ma che, in realtà, prevedono la realizzazione di strutture ed un edificato per ben 500mila metri cubi.

Per quanto il Macrico sia un’area dismessa e priva di una classificazione urbanistica, questa che dovrebbe costituire la precondizione per qualsiasi tipo di uso legittimo, è destinata da tempo e sistematicamente ad iniziative di vario tipo, tra cui incontri, raduni, manifestazioni e, come viene pubblicizzato da qualche tempo, ad una prossima fiera. Pare che a fine mese vi si terrà un festival dal titolo FromCaserta (a lato, un frame dal video che pubblicizza l’appuntamento), in ordine al quale viene spontaneo interrogarsi sul chi paga. O siamo all’improbabile gratis

et amore Dei ? Per come appaiono le cose, sembra essere più in presenza di un’attività commerciale, magari con finalità sociali, che altro.

GRAZIE ALL’AI, ABBIAMO ELABORATO I RENDER DEI DUE PROGETTI CHE SI CONFRONTANO SULLA DESTINAZIONE DEL MACRICO. IN ALTO, QUELLO DELLA CURIA CHE VORREBBE REALIZZARE STRUTTURE FORTEMENTE IMPATTANTI. IN BASSO, QUELLO DEGLI AMBIENTALISTI, CHE VORREBBERO UN PARCO DI VERDE INTEGRALE NELLA FORMA DELLA FORESTA URBANA

Dobbiamo ricavare, da tutto ciò, che a Caserta, il privato, quand’anche sia la chiesa, con i suoi terreni può farci quello che vuole, promuovendo attività che magari possano apparire meritorie in quanto calate in un contesto socialmente degradato, privo di iniziative sociali di qualsiasi natura ? E’ tale il metro?

Ma queste, al momento, sono quisquilie, a fronte del tema immediato più grande che la commissione straordinaria dovrà affrontare. Quella del finanziamento dei 15 milioni di euro di fondi regionali assegnati a Caserta, sui 50 totali stanziati, per l’anno giubilare. Il governatore De Luca pensa di averli conferititi per la riqualificazione di aree e luoghi di culto e davvero molte sarebbero le chiese locali che avrebbero necessità di interventi di salvaguardia. Solo che l’episcopio casertano li vuole spendere per mettere mano al Macrico costruendo variamente.

IL GOVERNATORE CHE COMMENTA IL FINANZIAMENTO REGIONALE PER L’ANNO GIUBILARE