LE FOTO. La Madonna dell’Arco fa l’inchino a Seguino e a Colombiano. Embè? Non è imitazione di mafia ma operazione culturale che fa di Anacleto un nuovo Napoleone

7 Giugno 2025 - 19:45

E’ successo otto giorni fa, tra Frignano e San Marcellino, sul balcone della casa del genitore di due notissimi imprenditori locali. Vogliamo subito dissipare ogni dubbio su possibili espressioni di sensibilità para malavitose, perché qui è chiaro quale sia l’importante e nobile fatto storico 😂 a cui questi illuminatissimi politici zanniani, uno dei quali favorito nei pronostici delle prossime elezioni provinciali, vogliono far riferimento

FRIGNANO/S.MARCELLINO (g.g.) Allora, parliamoci chiaro fin dall’inizio. Mi riferisco ai non pochi lettori sardonici e goliardici di CasertaCe: non cominciate subito a dire che la Madonna dell’Arco, venerata a Frignano, abbia fatto l’inchino sotto al balcone reale della casa del papà degli imprenditori Pagano: uno, Nicola, titolare di una residenza sociale per anziani, e l’altro, Vincenzo, titolare de La Selvetta, popolare lido di Castel Volturno-Ischitella, dove c’è il mare più pulito d’Italia, meglio della Sardegna, del Salento e di un atollo dell’Oceano Indiano perché così ha sentenziato il suo amico Giovanni Zannini, il quale, in questa provincia, come è largamente noto, ha ragione a prescindere.

Non è così. Ciò che è successo un po’ di giorni or sono a Frignano, comune che confina con quello di San Marcellino, rappresenta una delle espressioni più interessanti di una nuova e per certi versi sorprendente testimonianza culturale in opera, direbbero a Napoli “all’intrasatta”, nella provincia di Caserta.

E allora, se voi, lettori di questo giornale, che rimanete duri di comprendonio, ignoranti come capre, aveste al contrario una conoscenza anche vaga di cosa sia stato il concordato di Napoleone datato 1801, firmato dall’allora “Primo Console” destinato a diventare qualche anno dopo imperatore e da Papa Pio VII, capireste anche la particolare disposizione assunta dalle persone su quel balcone, bardato da preziose lenzuola azzurre, di omaggio non suddito all’immagine della Vergine.

C’erano il vero sindaco di Frignano, Giuseppe Seguino, che ormai ha preso il posto del sempre più irreperibile, ormai divenuto materia del programma televisivo Chi

L’Ha Visto, Lucio Santarpia, il quale, nonostante le dichiarazioni formali sulla sua incompatibilità, resta comunque abbarbicato alla sua poltrona. Ma c’era soprattutto il sindaco di San Marcellino Anacleto Colombiano, così come si vede da una delle due foto che pubblichiamo in cima a questo articolo. Ai lati, dunque in posizione volutamente defilata, non centrale, c’erano un comandante dei vigili urbani, forse di Frignano, forse di San Marcellino, ma la cosa non fa differenza, e poi c’erano i due parroci, don Antonio Diana, della parrocchia di San Marcellino e don Vittorio Carpi della Chiesa di Santa Maria dell’Arco in Frignano.

Niente inchino, come quelli realizzati tante volte in Sicilia, in Calabria, in Campania, sotto alle case di mafiosi, ndranghetisti e camorristi; ma un inchino diverso, un inchino culturale di chi la notte – è il caso di Seguino e Colombiano – studia la storia dell’Europa e si schiatta su YouTube le lezioni di Alessandro Barbero. Uno studio e un’applicazione che ha consentito ai due di manifestare, con la loro presenza sul balcone di casa Pagano, una lucida testimonianza di una misura di laicità che comunque sta dentro ad un’intesa, ad un accordo, per l’appunto in un concordato nuovo di zecca con la Chiesa cattolica.

Sono trascorsi quasi 224 anni da quel 15 luglio 1801, allorquando il segretario di Stato della Santa Sede, Consalvi, in rappresentanza di Papa Pio VII, e Giuseppe Bonaparte, che sarebbe poi divenuto Re di Napoli, fratello maggiore di Napoleone, firmarono il concordato. E c’è voluto un altro Napoleone, ossia Anacleto Colombiano, che il prossimo 27 giugno spera di essere incoronato nuovo presidente della Provincia, magari in una nuova Notre Dame, cioè nella Basilica di Santa Maria Incaldana di Mondragone, così come successe al suo epigono corso, da Papa Giovanni Zannini, per rimettere in ordine le cifre di importanza e di peso politico tra Stato e Chiesa.

Lui, sindaco di San Marcellino e Seguino, sindaco di fatto di Frignano, ospite nell’occasione nella casa del suo datore di lavoro, nella citata RSA, non accompagnano l’immagine della Madonna dell’Arco assumendo la posizione ortodossa che il cerimoniale di ogni processione riserva alle autorità civili e militari, ossia dietro alla statua, dietro ai simboli della devozione cristiana, ma la guarda dall’alto in basso per dimostrare che Anacleto Colombiano, il nuovo Bonaparte, ammette, consente alla Chiesa di esprimere i propri culti, così come lo consentì Napoleone firmando il concordato del 1801, ma comunque attesta la superiorità del secolo rispetto allo spirito, del potere temporale che a Caserta è particolarmente temporale in quanto si materializza in un vero e proprio diluvio di quattrini, in centinaia e centinaia di milioni di appalti pubblici, in qualche Lamborghini Huracan messa lì per far giocare i pupi, e in tante altre cose ancora.

Questo articolo, così come avrete capito dal suo contenuto, abbiamo voluto scriverlo proprio in difesa di Colombiano e Seguino, cioè dei due maggiori interpreti dello zanninismo, che poi è una categoria storico-politico-culturale, che trascende anche il bonapartismo. Il sindaco di San Marcellino e quello di fatto di Frignano non hanno voluto, nonostante l’apparenza di queste foto, far mostra della loro boria, del potere del soldo, non hanno voluto legare quell’inchino della Vergine nei loro confronti, perché di inchino si è trattato, all’esposizione di un potere guappesco e spavaldo, ma hanno solamente interpretato, anzi re-interpretato, il contenuto di un concordato che la Chiesa Cattolica e il Papa dovettero firmare, senza se e senza ma, dato che la pistola fumante di Napoleone gli poneva la proverbiale opzione della minestra e della finestra, con la memoria fresca della dipartita del predecessore di Pio VII, cioè Pio VI, il quale, così gli dissero, per misura di protezione fu portato in Francia in occasione della instaurazione della Repubblica romana di Mazzini, Garibaldi e Mameli, ma che in Francia fu messo agli arresti rimanendoci tanto male da morirne.

Insomma, si può sperare in bene, con Colombiano presidente della Provincia. Si può sperare in un salto in avanti, in una riforma in cui gli ideali della rivoluzione francese, saggiamente attutiti ma non certo rinnegati dal concordato di Napoleone, rappresentino la guida del nuovo governo della provincia. Una nuova età dei lumi, una guida positivista, significativamente scientista, con la possibilità che una nuova enciclopedia, scritta stavolta da Anacleto Colombiano, faccia impallidire la memoria di Diderot e D’Alambert. Insomma, qui con il nuovo Zannini, il nuovo Colombiano, il nuovo Seguino, se non siamo al sol dell’avvenire poco ci manca.

Vabbè pigliamola a ridere, così almeno ci riserviamo l’utilizzo dell’arma dello sfottò, perché francamente quello che sta accadendo in questi giorni, soprattutto in certe stanze e in certi luoghi dell’agro aversano, fa letteralmente rabbrividire, come fa rabbrividire l’immagine di questa processione che sembra arrivare direttamente da un ritratto oleografico di Leonardo Sciascia.