La morte del 16enne Luigi. Il pirata della strada catturato su un treno, aveva appena scontato una condanna. Il fermo di un secondo uomo
29 Giugno 2025 - 11:48

Era in auto con Cascarino e si sospetta che i due stessero tentando una rapina
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MONDRAGONE – Era uno studente modello dell’istituto nautico di Gaeta, Luigi Daniele Petrella,16 anni, un giovane che, come tanti suoi coetanei, si apprestava a godersi la spensieratezza dell’estate dopo un anno di studi. La sua vita, tuttavia, è stata spezzata venerdì sera, poco dopo le 22:00, da un’auto che lo ha travolto e ucciso mentre era in sella al suo scooter in via Padule.
Lo scontro è stato violentissimo, con conseguenze fatali. Il conducente dell’auto, invece di prestare soccorso, si è dato immediatamente alla fuga, lasciando Luigi agonizzante sull’asfalto. Sono stati i suoi amici, che lo hanno trovato in strada, a lanciare l’allarme e a soccorrerlo. La corsa disperata al pronto soccorso della clinica Pineta Grande si è purtroppo rivelata inutile: Luigi è spirato a seguito di una lesione all’arteria femorale.
Nelle ore successive al tragico evento, sta prendendo sempre più piede l’ipotesi che la morte di Luigi non sia stata frutto di un tragico sinistro stradale, ma piuttosto il terribile epilogo di una tentata rapina. Si ipotizza che chi era alla guida dell’auto volesse rapinare Luigi, probabilmente proprio dello scooter sul quale viaggiava.
Il giovane avrebbe reagito a questa azione violenta, tentando di scappare. Si ipotizza un folle inseguimento culminato nel tragico impatto. Se questa dinamica dovesse essere dimostrata, per i responsabili si prospetterebbe un’accusa pesantissima.
Grazie all’abilità, all’esperienza dei Carabinieri della Compagnia di Mondragone, che si sono attivati immediatamente, e con l’ausilio delle telecamere presenti sul territorio e negli esercizi commerciali, è stato possibile individuare il responsabile.
Alla guida dell’auto c’era Pietro Cascarino, 53enne, già noto alle cronache per una condanna a 14 anni e scarcerato appena pochi mesi fa. Cascarino è anche il fratello di Giovanni
Dopo l’incidente, Pietro Cascarino ha provato a far perdere le sue tracce, tentando la fuga in treno. Tuttavia, i Carabinieri, con il supporto della Polizia Ferroviaria (Polfer), lo hanno individuato, a Orte, e condotto in caserma
Nella notte, è stato identificato e fermato , davanti a un bar in Corso Umberto, anche V.M., incensurato, in auto con Cascarino al momento dell’accaduto, e denunciato a piede libero.
Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio di questa drammatica vicenda e accertare tutte le responsabilità.