Le sue due amiche distruggono quadri d’autore, gli imbrattano i vestiti in un raid a casa sua. Ora le donne sono sotto processo

26 Ottobre 2025 - 17:00

Si tratta di una vicenda avvenuta qualche anno fa

ALVIGNANO – Continua il processo a carico di due giovani dell’alto casertano. Implicate nel processo sono Valentina Torino di Alvignano – difesa dall’avv. Giuseppe Rochira – e Ilaria Siciliano di Alife, difesa dall’avv. Dario Mancino.

A firmare la richiesta di rinvio a giudizio il Pubblico Ministero del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la dott.ssa Anna Ida Capone, che ha contestato a entrambe sia il reato di concorso in violazione di domicilio sia quello di deturpamento e l’imbrattamento di cose altrui. Secondo l’ipotesi accusatoria le due imputate, dopo aver violato il domicilio di un giovane imprenditore di Alvignano, Giuseppe Ponticorvo, avrebbero deturpato dei quadri di valore e di grosse firme nel campo della pittura contemporanea presenti nell’abitazione dello stesso mediante l’utilizzo di una penna a sfera.

Due in particolare le opere, dipinti su tela, semidistrutte in quella circostanza: quella dell’artista Pier Toffoletti e quella dell’artista Domenico Di Genni. Successivamente sempre nel domicilio di Giuseppe Ponticorvo nel quale la Torino e la Siciliano si erano introdotte e dove permanevano contro la volontà del proprietario, prendevano vini e spumanti e con questi prodotti imbrattavano i capi di abbigliamento del giovane, poi imbrattavano le mura del suo ripostiglio e il mobilio collocato nell’abitazione, infine rompevano dei vasi e dei volti in ceramica che erano lì. Il pm Capone ha anche proceduto con la contestazione dell’aggravante di aver commesso il fatto su beni immobili di proprietà di Ponticorvo.


I fatti risalgono a qualche anno fa quando il giovane imprenditore, noto per la sua attività lavorativa nel settore del burro e dei prodotti caseari nell’alvignanese, assistito dagli avvocati Raffaele Crisileo e Gaetano Crisileo depositò alla locale Stazione Carabinieri una querela in cui espose i fatti accadutigli e quanto era stato fatto ai suoi danni da parte delle due sue amiche.

Da quell’atto nacque un’indagine investigativa condotta dai militari del Comando Stazione Carabinieri di Alvignano su delega dell’Autorità Giudiziaria inquirente e ne conseguì un procedimento penale nel quale le due giovani indagate si stanno difendendo e dando la loro versione dei fatti. Dopo la costituzione di parte civile di Giuseppe Ponticorvo con gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo e la sua deposizione in aula dinanzi al giudice dott. Luigi Ferraiuolo è stato sentito suo padre l’imprenditore Michele Ponticorvo.