Fiumi di droga in provincia di CASERTA. Ecco l’alfabeto criptato: “dalle sfogliatelle alla barricata, dalla marca da bollo alla serie A”

15 Ottobre 2018 - 12:44

CASERTA – Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere (CE) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di 72 indagati (dei quali 2 in atto già ristretti), ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e produzione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti (ex artt. 73 e 74 d.P.R. 309/90).

Il provvedimento cautelare recepisce gli esiti di una complessa attività di indagine, condotta tra i mesi di febbraio 2015 e maggio 2017,  in merito alla riorganizzazione della gestione delle piazze di spaccio nel comune di Santa Maria Capua Vetere e nelle aree limitrofe (comuni di San Tammaro, Curti, Casapulla, San Prisco e Macerata Campania)

conseguente alla disarticolazione del gruppo Fava avvenuta nell’anno 2013.

Gli spunti offerti dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia e le ulteriori attività investigative, consistite in attività tecniche di intercettazioni, telefoniche ed ambientali, captazione di immagini attraverso telecamere spia, servizi di OCP e riscontri, hanno consentito di confermare l’ipotesi degli inquirenti in ordine al fatto che l’attività di spaccio del tipo cocaina e crack, lungi dal fermarsi, si articolasse in nuove e più articolate forme, con la diffusione di vere e proprie piazze di spaccio nel comune sammaritano che si approvvigionavano dello stupefacente nella provincia di Napoli.

L’approfondimento delle fonti di approvvigionamento, in particolare della cocaina, ha consentito di appurare che analogo sistema delle piazze di spaccio era presente anche in diversi contesti territoriali delle province di Napoli e Avellino, con molteplici soggetti a cui erano affidate, attraverso una suddivisione particolareggiata dei ruoli, le funzioni di acquisto, gestione e spaccio dello stupefacente.

In particolare, l’estensione dei mezzi investigativi su un numero sempre maggiore di soggetti ha consentito di isolare quattro ulteriori strutture associative ex art. 74 d.P.R. 309/90 finalizzate alla commissione di analoghi delitti. Ovvero:

  • un gruppo operante nell’area vesuviana, segnatamente nei comuni di Acerra, Pomigliano D’Arco, Castello di Cisterna, Somma Vesuviana, San Vitaliano e Marigliano. Per tale gruppo è stata riconosciuta anche l’aggravante dell’associazione armata (comma 4° ex art. 74 d.P.R. 309/90);

 

–  un gruppo attivo nell’area nord-ovest della provincia di Napoli (Comune di Giugliano in Campania);

–   un gruppo operativo nell’area nolana e in quella della confinante provincia di Avellino (Comuni di Nola, Cimitile, Camposano, Roccarainola e Avella);

–   un gruppo localizzato nei quartieri napoletani di Scampia, Secondigliano e Capodichino.

Nelle dinamiche criminali ricostruite vi è anche l’episodio di una spedizione punitiva progettata ai danni di uno degli indagati, ritenuto responsabile, dagli altri sodali, della sottrazione di una cospicua partita di stupefacente. L’atto ritorsivo, minuziosamente pianificato quanto a modalità e mezzi (armi da fuoco), non si è, poi, concretizzato solo grazie all’intercessione di esponenti di spicco del clan “Vollaro”, operante nell’area vesuviana.

L’esperienza criminale degli indagati, alcuni dei quali annoverano precedenti specifici, ha fatto si che sviluppassero vari metodi per eludere le indagini e le intercettazioni, tra cui l’utilizzo di linguaggio in codice per camuffare il contenuto delle conversazioni (utilizzando termini quali “aperitivo”, “pastiera”, “sfogliatelle”, “arance”, “grappa barricata”, “festa bianca”, “apparecchiare la tavola”, “preparare il presepe”, “gas soporifero”, “bianchetto”, “calzare le scarpe ai bambini” per avanzare richieste di stupefacente, espressioni quali “10 euro di nafta”, “marca da bollo da 10 euro”, “serie A”, “il camino è buono”, “fratello grosso”, “quanti invitati siete”, “portare il verde”, per indicare, invece, la qualità e le quantità richieste di stupefacente) e l’attribuzione di nomignoli per impedire l’identificazione dei colloquianti (“la Signora”, “il Polacco”, “O’ Viking”, “O’ Leone”, “il Messicano”, “il Killer”, “Diablo”, “Pistola”, “Bastone”, “il Geometra” e “O’ Gnu” ).

I luoghi individuati per le attività di spaccio c.d. “al minuto” erano le principali piazze del comune di Santa Maria Capua Vetere, l’area adiacente una chiesa nel comune di San Prisco, la villa comunale del comune di San Tammaro, lo spazio antistante una scuola del comune di Marigliano e diversi circoli ricreativi e sale giochi dell’area vesuviana.

Nel corso dell’attività sono già stati eseguiti 6 arresti in flagranza di reato, deferiti in stato di libertà 9 persone, segnalati ai competenti Uffici Territoriali del Governo diversi acquirenti quali assuntori,   nonché recuperate numerose dosi di droga di diversa fattispecie.

Il GIP, condividendo l’impianto accusatorio dell’A.G. inquirente, ha disposto per 60 indagati la custodia cautelare in carcere, mentre per altri 12 è stata individuata la misura degli arresti domiciliari.

QUESTE LE PERSONE TRATTE IN ARRESTO:

ELENCO DESTINATARI DELLA MISURA DELLA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE

  1. Alise Agostino 44 anni
  2. Altobelli Luca 31 anni
  3. Ambra Antonietta 35 anni
  4. Ambra Giuseppe 34 anni
  5. Auriemma Sandro 29 anni
  6. Bianco Francesco 30 anni
  7. Bosone Fabio 26 anni
  8. Buonpane Oreste 22 anni
  9. Buonpane Oreste 30 anni
  10. Capolongo Felice 32 anni
  11. Caramiello Antonio 52 anni
  12. Cecere Cesare 28 anni
  13. D’Alessio Mario 28 anni
  14. D’Auria Lorenzo 45 anni
  15. De Falco Giuseppe 34 anni
  16. De Masi Mario 27 anni
  17. De Masi Salvatore 53 anni
  18. De Vattimo Biagio 34 anni
  19. Di Nardo Pasquale 36 anni
  20. Di Palma Vincenzo 42 anni
  21. Falco Bartolomeo 53 anni
  22. Foniciello Claudia 41 anni
  23. Formisano Angelo 30 anni
  24. Gabriele Armando 31 anni
  25. Gabriele Michele 31 anni
  26. Galluccio Patrizia 50 anni
  27. Giglio Carmine 27 anni
  28. Giglio Carmine 37 anni
  29. Giordano Domenico 39 anni
  30. Grimaldi Alessandro 36 anni
  31. Guadagno Gavino 27 anni
  32. Lansoli Osvaldo 42 anni
  33. Maietta Irene 32 anni
  34. Manzi Antonietta 27 anni
  35. Manzi Valentina 23 anni
  36. Marino Paolo 46 anni
  37. Menna Felice 43 anni
  38. Palermo Fabio 34 anni
  39. Papale Vincenzo 31 anni
  40. Pastore Rosalba 50 anni
  41. Pietronigro Roberto 50 anni
  42. Pitirollo Andrea 32 anni
  43. Pitirollo Giuseppe 40 anni
  44. Rea Roberto 30 anni
  45. Romano Raffaele 50 anni
  46. Ruotolo Margherita 45 anni
  47. Scotto Fabio 47 anni
  48. Somma Giovanni 41 anni
  49. Somma Eduardo 36 anni
  50. Taglialatela Giovanni 29 anni
  51. Tedesco Giovanni 44 anni
  52. Tiglio Bruna 37 anni
  53. Tramontano Antonio 44 anni
  54. Vastano Giuseppe 37 anni
  55. Venturini Vincenzo 33 anni
  56. Vertaglio Giovanni 36 anni
  57. Visconti Ciro 61 anni
  58. Vita Riccardo 44 anni

SOGGETTI DESTINATARI DELLA MISURA DEGLI ARRESTI DOMICILIARI

  1. Muonocore Emilia 49 anni
  2. Caiazzo Anna 47 anni
  3. Caporaso Angelo 24 anni
  4. Diodato Maria Carmina 35 anni
  5. Fasano Giuseppe 39 anni
  6. Rega Simona 25 anni
  7. Scannapico Francesca 33 anni
  8. Stellato Fabiola 24 anni
  9. Visconti Fausto 48 anni