CLAN DEI CASALESI. Arrestati i re dei rifiuti Antonio e Nicola Diana. In manette anche lo zio Armando
15 Gennaio 2019 - 13:17

CASAL DI PRINCIPE – C’è stata un’operazione questa mattina da parte della squadra mobile della questura di Caserta che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Antonio e Nicola Diana e dello zio Armando. Secondo gli inquirenti i Diana erano espressione imprenditoriale del capo clan Michele Zagaria, come riportato per prima sul suo profilo Facebook la collega Marilena Natale.
La Polizia di Stato di Caserta ha dato esecuzione ad unâordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dallâUfficio del Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti degli imprenditori casertani Armando Diana, di anni 77, Antonio Diana, di anni 51, e Nicola Diana, di anni 51, ritenuti responsabili di concorso esterno allâassociazione mafiosa denominata clan dei casalesi-gruppo ZAGARIA.
Lâindagine, condotta dalla Squadra Mobile di Caserta e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, attraverso le dichiarazioni di numerosi collaboratori di Giustizia, ha permesso di ricostruire lâesistenza di un rapporto operativo tra il mondo dellâimprenditoria, e in particolare i soggetti destinatari della misura cautelare, e la fazione ZAGARIA del clan dei Casalesi
Il patto criminale stretto col clan avrebbe consentito agli imprenditori di godere di una protezione e di una tranquillitĂ operativa tali da permettere agli stessi di raggiungere, nellâarea territoriale di competenza del clan, una posizione imprenditoriale privilegiata.
In cambio, secondo le risultanze investigative, il clan avrebbe ottenuto dai DIANA prestazioni di servizi e utilitĂ , quali il cambio assegni e la consegna sistematica di cospicue somme di denaro, necessarie ad alimentare le casse dellâorganizzazione camorristica riconducibile a Michele Zagaria.
Contestualmente allâarresto degli imprenditori, inoltre, è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di tutte le societĂ , tuttora attive, a loro riconducibili, tra cui societĂ di produzione e lavorazione materiali plastici, societĂ immobiliari, ditte di imballaggi, esercizi commerciali, societĂ di vendita veicoli industriali, societĂ agricole, dislocate nellâagro aversano, nel centro cittadino casertano e nelle cittĂ di Napoli e Milano.