Innocente rapito da 6 persone a CAPUA. La telefonata alla moglie: “Fai venire tuo fratello con i soldi e mi liberano”

16 Febbraio 2019 - 10:05

CAPUA – Sono due esponenti del clan Mazzarella gli arrestati nell’operazione eseguita ieri e che ha fatto luce sul rapimento di un innocente avvenuto a Capua tra il 6 e il 7 febbraio scorsi. Almeno altri quattro complici sono ricercati. Per loro – il gip ha convalidato i fermi – l’accusa è di sequestro di persona a scopo di estorsione in concorso, aggravato dalle finalità e dal metodo mafioso.

In sei, a bordo di tre utilitarie, si presentano sotto casa di un uomo a Capua. È il cognato, del tutto innocente, di chi si è preso i 350 mila euro con l’incarico di comprare droga ed è poi sparito nel nulla. Il gruppo – saranno poi individuati ed arrestati in due, Alberto Sassolino di 37 anni e Salvatore Bonavita di 34, mentre altri sono ora ricercati – attende la vittima sotto la sua abitazione, caricandola con la forza su un’autovettura e portandola a Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. La moglie dell’uomo riconosce uno dei componenti della banda. Riesce anche a telefonare al marito che le dice che sarà liberato se il fratello della donna si presenterà al cospetto della banda e restituirà i soldi.

Le indagini, avviate subito con la denuncia della donna, con intercettazioni e attività di perlustrazione, dirette fin dai primi momenti dalla Procura della Repubblica di Napoli, consentono di risalire, in tempi rapidissimi, all’identità di due dei coinvolti e alla loro localizzazione. Il comando provinciale, nel frattempo, peraltro, aveva predisposto ed organizzato l’intervento dei Gis (Gruppo di Intervento Speciale) dell’Arma dei carabinieri.

I rapitori – forse perché sentono il fiato sul collo degli investigatori – rilasciano incolume la vittima nei pressi della stazione ferroviaria di Napoli. Entrano in azione i carabinieri che riescono a fermare due dei rapitori. Secondo i militari, gli arrestati sono da ricondurre all’organizzazione camorristica del clan dei Mazzarella, operante su Napoli e comuni limitrofi. I due fermati vengono condotti nel carcere di Secondigliano, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per l’udienza di convalida al termine della quale il giudice per le indagini preliminari dispone la custodia in carcere.