A MARCIANISE oggi è festa patronale. L’antica tradizione della “sciuriata” degli innamorati felici e…delusi

8 Maggio 2019 - 17:24

MARCIANISE – In primavera, in pieno periodo della fioritura dei mandorli, dei peschi, dei meli o delle rose, il giovane innamorato, da solo o con amici, passava e ripassava fuori la casa della ragazza che l’aveva colpito.

Poi, individuato il posto più adatto dove poggiare dei fiori (porta, finestra bassa, balcone, davanzale, terrazzo) la sera tardi o di notte, fra il 7 e l’8 maggio, solo, senza essere visto, lasciava una copiosa quantità di fiori dove abitava la ragazza. Quand’era il caso o se c’era l’opportunità il rito floreale era preceduto da una serenata.

Al mattino seguente, se il giovane vedeva i fiori dove erano stati da lui deposti significava che la giovane non aveva accettato la sua proposta d’amore; se i fiori non c’erano più o addirittura li vedeva attraverso i vetri all’interno della casa, significava che la proposta era stata accettata con entusiasmo dalla giovane e dalla sua famiglia. Dopo pochi giorni arrivava immancabile da parte di lui e della sua famiglia la proposta “ufficiale” di fidanzamento.

Ma la “sciuriata” non era solo per la dichiarazione d’amore , ma era anche a “dispietto” cioè che se la ragazza non accettava la proposta o per una offesa fatta al ragazzo, questi, invece delle rose posava fiori marci o un’erba maleodorante.

Se per qualunque ragione non c’era stata l’opportunità di praticare, l’anno prima, il rito della “sciuriata” c’era l’occasione di dichiararsi per il giovane innamorato durante lo “struscio”.

 

 

 

 

(da www.notiziemigranti.it/)