Fallito anche un discreto sondaggio fatto con la coalizione di Bruno Cortese
10 Aprile 2018 - 00:00
MADDALONI – [g.g.] L’unica possibilità che il Partito Democratico di Maddaloni ha di conservare la dignità del suo simbolo è quella di andare da solo, cioè con un proprio candidato sindaco.
Chiusi i discorsi con De Filippo, bloccato dai movimenti della sua coalizione che lo appoggiavano già l’anno scorso, è stato compiuto anche un timido tentativo con Bruno Cortese. Non ci riferiamo tanto agli abboccamenti che il candidato sindaco ha cercato di avere, ma ad un discreto sondaggio fatto da un rappresentante istituzionale del Pd.
Niente da fare: con Cortese una lista dei democratici potrebbe andarci ma ovviamente senza simbolo perchè questo non potrebbero tollerarlo Giuseppe Razzano, Maurzio Reitano e tutti quelli che si sono sentiti epurati dopo le elezioni comunali dell’anno scorso, dalla operazione che ha portato al vertice del pd maddalonese Alfonso Formato, nipote di Angelo Campolattano.
E allora in queste ore l’ipotesi più probabile è quella di una mini coalizione a tre liste: il simbolo del Pd, Uniti per Maddaloni di Enzo Bove e una lista civica costruita da Petrone.
Oddio, le liste di Petrone abbiamo già avuto la possibilità di valutarle l’anno scorso, allorquando fornirono un apporto veramente misero nei numeri alla sorte di Razzano. Però, avrebbero detto Totò e Peppino, in tempi di ‘moria delle vacche’, tutto fa brodo. Campolattano potrebbe anche fare un passo indietro proprio per favorire la candidatura del già citato Petrone, il quale non lavora più al Villaggio dei Ragazzi ma fa il docente in una scuola di San Cipriano.
Ovviamente gli verrà detto di tenere il suo amico Antonello Velardi alla larga da Maddaloni, visto e considerato quello che è riuscito a far prendere al pd e alla sua vicesindaca Angela Letizia, alle ultime elezioni nella ‘sua’ Marcianise.