STRAGE DI CAMORRA. Condannato all’ergastolo noto imprenditore di SAN CIPRIANO
25 Settembre 2019 - 18:15
SAN CIPRIANO D’AVERSA – Accusato di aver fornito la sua azienda come base logistica per una strage di camorra, condannato questa mattina all’ergastolo dalla Corte di Assise di Appello di Napoli, l’imprenditore Giancarlo Iovine, 56 anni di San Cipriano D’Aversa, imparentato con il boss pentito Antonio O’Ninno Iovine. Confermata la tesi dell’accusa: il professionista, giovanissimo all’epoca dei fatti, avrebbe fornito la sede del Consorzio Agrario come supporto per fare gli appostamenti ad un quadruplice omicidio avvenuto il 22 aprile del 1989 a Casal di Principe, nel periodo della faida tra i Casalesi dell’agro aversano e la Nco di Raffaele Cutolo. Nell’agguato morirono: Antonio Pagano, Giuseppe Mennillo, Giuseppe Orsi e Giuseppe Gagliardi. Il quadruplice omicidio è stato già trattato nel processo Spartacus 1, conclusosi con la condanna all’ergastolo di alcuni esponenti del sodalizio criminale casalese, tra cui Antonio Iovine, Raffaele Diana e Giuseppe Caterino, ritenuti gli esecutori materiali dell’omicidio ordinato dai vertici del clan dei casalesi.
A distanza di quasi 30 anni dai fatti Giancarlo Iovine è stato arrestato due anni fa per quei fatti di sangue grazie alle testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia, tra cui proprio Antonio Iovine, alias “’O Ninno”, ex superlatitante e all’epoca esponente apicale del clan, permettendo di documentare la partecipazione di Giancarlo Iovine, procugino di Antonio, che nei giorni precedenti l’agguato aveva messo a disposizione di coloro che erano stati incaricati di uccidere Pagano un immobile a San Cipriano d’Aversa, utilizzato per una serie di appostamenti, vista la sua posizione collocata nei pressi dell’abitazione della vittima designata.
Questa mattina dopo la conferma della sentenza di primo grado si sono costituiti parte civile per i familiari delle vittime gli avvocati Francesco Parente e Francesco Lavanga