CLAN DEI CASALESI. Lo schiaffo al buttafuori di una nota discoteca stava per scatenare la guerra tra Nicola Schiavone e Giuseppe Setola

4 Dicembre 2019 - 15:00

CASAL DI PRINCIPE – Tra i collaboratori di giustizia che hanno reso dichiarazioni nell’ordinanza che ha coinvolto tra gli altri Ivanhoe Schiavone, ci sono anche quelle del pentito Giuseppe Guerra. Quest’ultimo, nello stralcio dell’ordinanza che abbiamo deciso di pubblicare oggi, racconta un episodio accaduto in una nota discoteca della provincia di Latina, dove, nell’estate 2008, un alterco destò l’interesse del clan dei casalesi.

Giuseppe Nobis, detto Peppe o’ malandrino “aveva sferrato un cazzotto ad un buttafuori che apparteneva a Nicola Schiavone“, racconta Guerra. A quanto pare, Schiavone junior aveva intenzione di uccidere Nobis, il quale era legato a Giuseppe Setola, che all’epoca era latitante.

E fu proprio Setola, sorprendentemente, a proporre un incontro pacificatore per riportare la calma del clan, dopo lo schiaffo avventato da Nobis. L’incontro avvenne a casa di Guerra. C’erano quest’ultimo, l’onnipresente Giacomo Capoluongo, Nicola Pirozzi e Massimo Napolano, mentre nell’abitazione di Gabriele “Massimo” Brusciano (sita a poche centinaia di metri da quella di Della Corte) attendevano l’esito del summit Alessandro Cirillo o’ sergente e Giovanni Letizia.

Setola, in realtà, non era proprio presente all’incontro, come precisa Guerra. Il killer si trovava in zona, a detta del pentito di Trentola, “perchè era armato con armi grosse automatiche tipo kalashnikov“. Avrebbe atteso l’esito dell’incontro nel cortile di casa Guerra, ma preferì allontanarsi per proteggersi da eventuali forze dell’ordine di passaggio. Alla fine dell’incontro, la situazione si riappacificò e Guerra placò gli animi. E dell’esito fu poi informato anche Setola, il fuggitivo.

Tutti i dettagli li potete leggere nello stralcio che pubblichiamo qui in basso.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’INTERROGATORIO DEL PENTITO GIUSEPPE GUERRA