IL LATTE E I NIPOTI DEL BOSS. I Capaldo e l’imprenditore Greco non parlano davanti al giudice

17 Gennaio 2020 - 19:00

CASAL DI PRINCIPE (red.cro.) – Tutti in silenzio, nessuna ha deciso di parlare davanti al giudice per le indagini preliminari durante l’interrogatorio di garanzia tenutosi in queste ore. Oltre a Filippo e Nicola Capaldo, figli della sorella del boss Michele Zagaria, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche Adolfo Greco, imprenditore stabiese, e Teresa Zazzaro, indagata, e unica del gruppo di queste 4 in regime degli arresti domiciliari, per intestazione fittizia di una delle società dei Capaldo. Dinanzi al Gip, inoltre, sono comparsi i manager della Parmalat Lorenzo Vanore, di Caserta, ed Antonio Santoro, di Casagiove, oltre a Giuseppe Petito, di Marcianise, che risponde anche lui di intestazione fittizia di beni.

L’inchiesta partita dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, ha visto l’arresto di 7 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di concorso esterno in associazione di tipo mafioso – per avere fornito un contributo concreto all’associazione di tipo mafioso denominata “clan dei Casalesi”, casualmente idoneo a conservare e a rafforzare l’associazione mafiosa nel perseguimento dei suoi scopi – e trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante di cui all’art.416 bis.1 c.p.