CORONAVIRUS. Il premier Conte: “Il blocco andrà oltre il 3 aprile”
19 Marzo 2020 - 09:35
NAZIONALE – I rigidi provvedimenti assunti dal governo italiano per contrastare l’emergenza coronavirus, dalla serrata di molte attività commerciali alla chiusura delle scuole, “non potranno che essere prorogati alla scadenza“. Lo dice al Corriere della Sera il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte. “Abbiamo evitato il collasso del sistema, le misure restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo il picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima. Al momento non è ragionevole dire di più, ma è chiaro che i provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molto delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza“.
“Bisogna usare il buonsenso e agire tutti con la massima consapevolezza“, avverte Conte, “le sanzioni penali per chi trasgredisce ci sono e verranno applicate in modo severo e sono d’accordo con quei sindaci che hanno chiuso anche le ville e i parchi: una cosa è fare attività sportiva, un’altra è trasformare i luoghi pubblici in punti di assembramento, cosa inammissibile. Al momento non sono previste altre misure restrittive di largo respiro, ma se non saranno rispettati i divieti dovremo agire“.
Sulle scelte, in particolare quella dell’allargamento della ‘zona rossa’ all’intero Paese e sulle scuole, sarà “determinante il parere degli scienziati, i migliori sul mercato e di cui ci stiamo avvalendo, visto che non rincorriamo i sondaggi ma abbiamo in qualche modo, doverosamente, ceduto il passo alla comunità scientifica, che in alcuni momenti della storia può anche guidare le decisioni politiche“. Il capo del governo ha poi rivelato che è in dirittura di arrivo – “penso fra due settimane saremo pronti per firmarlo” – un altro decreto, quella leva di politica economica interna, che nessuna iniezione di liquidità può sostituire e che per decenni è stato il punto debole della crescita italiana.
“Ci stiamo lavorando giorno e notte nonostante l’emergenza”, assicura, “sarà un’opera di sblocco di investimenti pubblici mai vista prima, per alcune decine di miliardi di euro, basti pensare a quello che hanno al momento bloccato due stazioni appaltanti come Anas e Rfi, non so dire al momento se saranno 50 o 70 o 100 miliardi di euro, ma di sicuro sarà il più grande provvedimento degli ultimi decenni in termini di semplificazione delle procedure e degli investimenti, una cosa che nessuno ha mai realizzato prima e di cui l’Italia ha un bisogno quasi disperato, oggi più che mai per immaginare almeno una ripresa robusta dopo la crisi da coronavirus, e per trasformare questa crisi in una virtù. Sarà la migliore reazione possibile che potremo dare ai mercati, un’accelerazione mai vista prima negli investimenti pubblici, un provvedimento molto forte su cui spero ci sarà la larga convergenza di tutte le forze politiche“.
Arrivano infine conferme sulla possibilità di modificare la legislazione attuale in termine di golden power, il potere che ha lo stato di bloccare alcuni investimenti esteri se vanno ad attaccare asset industriali o aziendali del Paese considerati strategici. L’ipotesi sul tavolo è quella di considerare strategiche tutte le aziende quotate alla Borsa di Milano. “Stiamo studiando il provvedimento”, conclude il presidente del Consiglio, “di sicuro non consentiremo a nessuno di approfittare di un momento di debolezza del nostro Paese“.