Ah, se si fossero separati Arianna Meloni e il marito Lollo. Sarebbe emerso il verminaio campano di FdI. Nuovo incontro ravvicinato tra Edmondo Cirielli e Raffaela Pignetti (che si è fatta anche una fondazione) insieme a Carlo Marino. MICA COTICHE!

17 Aprile 2024 - 11:40

L’evento avverrà dopodomani, 19 aprile, al Grand Hotel Vanvitelli di Marcianise. Un feeling già collaudato tra il ras salernitano del partito della Meloni e la presidente Asi messa lì da Graziano del PD, dal centrosinistra, tutto sommato protetta da De Luca. E vabbé, qui potremmo continuare per ore. Per quanto riguarda i coniugi di cui sopra, pensate che il ministro delle Risorse Agricole ritiene un perseguitato mister Marco Nonno, colui che ha pianificato scontri ed aggressioni contro la polizia di Stato. Lo ha detto lo stesso Lollobrigida alla trasmissione Piazza Pulita, in un reportage di Alessio Lasta

CASERTA (gianluigi guarino) – Oggi, Edmondo Cirielli, pur di far qualche voto per il suo pupillo paganese, Alberico Gambino, candidato alle prossime elezioni europee e reduce da non poche vicissitudini giudiziarie, dalle quali è riaffiorato intonso o quasi, farebbe patti anche con il diavolo.

Non a caso, si è detto nei giorni scorsi che avrebbe brigato a Roma, lui che può, per concedere, aumm aumm, quasi sottobanco, il simbolo del partito ad Alfonso Oliva, affinché questo partecipasse ad Aversa ad una coalizione imperniata su Giovanni

Zannini che dopo Fulvio Bonavitacola e Giovanni Cascone è la persona più vicina al presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, al punto che nelle elezioni regionali del 20 e 21 settembre 2020 è stato eletto proprio nella “Lista De Luca” attraverso i più che persuasivi strumenti clientelari che il presidente gli ha messo a disposizione.

Si dice che Cirielli abbia brigato per l’accordo Oliva-Zannini, santificato dalla concessione del simbolo di FdI, con un suo potente amicone. Ossia con Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, che da Cirielli si rifugiò in terra straniera nei giorni più caldi della crisimi matrimoniale con Arianna Meloni, collegandosi privatamente ad una missione (?) condotta dall’ex ufficiale dei carabinieri in veste di viceministro degli Esteri.

La crisi coniugale fu fugace e il rapido ritorno al focolare domestico, dopo quella storiella lì di cui hanno scritto in tanti, a partire da Dagospia, ha evitato, visto e considerato che Arianna Meloni, sulle cose della nostra regione, è obbediente rispetto alle imbeccate di suo marito, che fosse scoperchiato il verminaio campano di Fratelli d’Italia.

Il verminaio di un partito che consente, proprio grazie all’influenza che Lollobrigida è tornato ad avere nei confronti di sua moglie, al signor Marco Nonno, decaduto da consigliere regionale che, di cui a poco, potrebbe essere arrestato, qualora venisse confermata, prima dalla corte di Appello, infine dalla Cassazione, la condanna ad 8 anni e mezzo per il reato di devastazione, di candidarsi e di vincere alla carica di segretario cittadino di Napoli.

Marco Nonno è accusato ed è stato condannato in primo grado, con una vicenda che abbiamo raccontato fino alla noia, con decine e decine di articoli pubblicati la scorsa estate, di aver organizzato, di essere stato il solo pianificatore di attività violente condotte contro la polizia di Stato, come probabilmente Arianna Meloni non sa perché il marito – che quasi fa passare Nonno come martire dei giudici politicizzati, così come abbiamo appreso dal reportage del collega Alessio Lasta della trasmissione Piazza Pulita – non gliel’ha certo raccontato in maniera laica ed oggettiva.

Ora, cosa può diventare, soprattutto in prospettiva futura, un partito imperniato su Edmondo Cirielli, sul suo, diciamo così, fedelissimo Antonio Iannone, solo sulla carta segretario regionale, su Alberico Gambino e su Marco Nonno, è facilmente immaginabile.

Per cui, non ci stupisce affatto che certe relazioni, già intravistesi la scorsa estate, riaffiorino di nuovo. Non è un mistero – soprattutto per i lettori di CasertaCe – che Cirielli sia molto amico del deputato PD Stefano Graziano, il quale è ancora più amico di quanto verso di lui sia Cirielli, della inamovibile, inscalfibile, immortale, la neo highlander presidente dell’ASI Caserta, Raffaela Pignetti, la quale, non è neanche questo un mistero, crede molto in quelle che lei considera relazioni istituzionali, anche se le medesime comportano spese molto importanti.

Tornati all’estate scorsa, incrociammo fortunosamente delle foto che la ritraevano in un habitat in cui da sempre si trova a suo agio: le feste, i party (Pare infatti che l’antico slogan della Martini sia stato rimodernato in No Raffaela, no party). Nel caso specifico, nella dimora di Diamante del senatore di Cosenza di Fratelli d’Italia Fausto Orsomarso, già assessore al Turismo in regione Calabria.

Il feeling tra Cirielli e Pignetti riaffiora ogni tanto, come una sorta di fiume carsico.

L’ultimo evento, che si terrà il 19 aprile, ci dà piena contezza di un evento che ci avevano già raccontato e al quale non avevamo creduto, in quanto lo avevamo ritenuto un fatto realmente eccentrico, per usare un eufemismo: il consorzio Asi ha costituito una fondazione.

Il che è un fatto interessante in quanto ci fa capire che quello che dovrebbe essere un presidente pro tempore, assume in sé, epidermicamente, una sorta di concettualizzazione proprietaria di un ente pubblico, visto e considerato che, quando nell’anno 3000/3500, la Pignetti non sarà (forse) più presidente dell’Asi, un suo successore, che andrà a lavoro con i monopattini che cavalcano le nuvole, potrà anche dire: “ma scusate, noi siamo un consorzio intercomunale di scopo e abbiamo una mission ben precisa. Possiamo stipulare convenzioni, possiamo mettere a disposizione il nostro oggetto sociale, ma la fondazione è tutta un’altra cosa”.

Ma si sa che la Pignetti, come hanno ben notato i revisori dei conti nell’ultima loro relazione, investe moltissimo, in quanto ci crede, in un radicale ripensamento di questo oggetto sociale che, ad occhio e croce, sarebbe materia degli enti pubblici che l’hanno approvato. Vabbé, stiamo a spaccare il capello.

E oggi ci troviamo di nuovo di fronte all’istituto di ricerca su crimini e giustizia dell’Onu, che con l’Asi ha lavorato per un progetto sul reinserimento di detenuti tra Italia e Messico, con immancabile viaggio transoceanico della presidente, spesato dalle casse dell’Asi, e per l’appunto, insieme alla Fondazione del consorzio Intercomunale. Ordunque, la Pignetti rappresenta la Fondazione Asi e anche l’Asi. Insomma, cose grosse, che speriamo che non facciano la stessa fine dell’altro ente costruito, messo in piedi e finito in un binario morto dall’attuale commissario della Zes Campania, Giosy Romano, al quale la Pignetti iscrisse – e non certo a costo zero – l’Asi di Caserta.

In questa veste, Cirielli e Pignetti si incontreranno, ovviamente con i saluti iniziali di Carlo Marino, in qualità di presidente di Anci Campania (beh, questo è l’origano sulla pizza marinara), per il “Il progetto di cooperazione internazionale Asi e Unicri”, con il sottotitolo “Buone pratiche di governo del territorio”. Ovviamente il tutto avvolto dai due propositi di tutti i propositi: Sviluppo e Legalità.

Mica cotiche!