(Anche a CASAGIOVE). La Stazione Unica Appaltante dà ai comuni la licenza di uccidere con la “ricotta” delle proroghe ad oltranza

9 Maggio 2019 - 18:29

CASAGIOVE (l.v.r.) – Per spiegare la situazione attuale è necessario fare un passo indietro per dare un retroterra, un feedback ai nostri lettori. Come spiegato nella determina che troverete in calce all’articolo, la Gesia, azienda che si occupava di ricevere i rifiuti Cer 200201 (sfalci e potature) e Cer 200108 (umido) di Casagiove, comunicava una sospensione di tutti i conferimenti presso il suo impianto causa manutenzione straordinaria, fino al 26/06/2018, situazione protrattasi anche nei giorni seguenti. Al comune guidato dal sindaco Roberto Corsale si decise di trovare un nuovo operatore che si occupasse di questo compito. Delle aziende che proposero la loro offerta, fu la Inchem ad uscire vittoriosa. Da lì però ci furono diverse problematiche, se si pensa che la società salernitana alzò in maniera unilaterale il costo del servizio, fino ad arrivare rispettivamente a 185€ e 110 euro a tonnellata per i rifiuti biodegradabili e sfalci e potature.

Dall’ufficio Tecnico di Casagiove, guidato da Fortunato Cesaroni (ancora per poco), coadiuvato da Filippo Virno, è stato pubblicato, in seguito l’annuncio del nuovo bando, affidato alla Stazione unica appaltante di Caserta, che aspettiamo da quasi 10 mesi, e il successivo capitolato d’appalto (LEGGI QUI).

Nell’attesa che la Sua pubblicasse il bando, il comune di Casagiove è andato avanti in deroga nell’appalto, prima ancora con la Inchem e, da qualche giorno, con la B.Service,

società con sede ad Aversa e con l’impianto nel territorio di Giugliano in Campania. Il problema che va sollevato riguarda cosa succede durante la durata eterna dell’attesa per la Sua. Gli enti locali spesso e volentieri hanno utilizzato l’ombrello del tempo d’attesa della Stazione Unica per derogare, quindi senza un reale bando di gara, i vari servizi e proprio sul mondo dei rifiuti che questa situazione ha avuto i suoi lati oscuri. Non è questo il caso, sarebbe folle e stupido fare un processo all’intenzione ma, visto che a Casagiove sono in buona fede, sarebbe giusto spingere la Sua a pubblicare il bando e ad supportare questo ente, sicuramente oberato di lavoro, nell’espletamento delle sue funzioni, oppure, come extrema ratio, i dirigenti potrebbero occuparsi del bando di gara, se questa situazione dovesse incredibilmente protrarsi, dando così un taglio alle deroghe che l’Anac sconsiglia fortemente e che spesso sono uno spreco di denaro dei cittadini. Altrimenti Casagiove potrebbe essere allineata, come in altri comuni accade, a quelle città che sfruttano i tempo morti come giustificazione perenne delle scelte. C’è da dire che se Sparta piange, Atene non ride, se vero com’è vero, che l’altra grande centrale di committenza, l’Asmecomm, fa aspettare forse ancor di più della Stazione Unica Appaltante.

Per quanto riguarda la situazione attuale, il comune di Casagiove, nelle more dello svolgimento delle procedure di gara, ha affidato il servizio di conferimento frazione organica Cer 200108 e Cer 200201 alla B. Service. Per i rifiuti biodegradabili di cucine e mense il prezzo è di € 180,00 a tonnellata, mentre per il Cer 200201 è di 90,00 euro a tonnellata. Prezzi molto simili a quelli per i quali fu affidato il servizio alla Inchem e che, già in passato, criticammo per un prezzo maggiore rispetto ai comuni limitrofi. In una serena conversazione con Filippo Virno, l’architetto predisposto ad aiutare il comune nella gestione dei rifiuti, ci disse che tali prezzi erano stati decisi dal mercato (ad arte?) e che il comune si era trovato costretto a decidere il “male minore”. Come è avvenuto anche questa volta.

 

QUI L’AFFIDAMENTO ALLA B.SERVICE