ARRESTATI il dirigente Raffele Serpico e altri due geometri dell’ufficio tecnico di AVERSA. C’è un giudice a Napoli-Nord. Il lavoro di CasertaCe non è sempre vano
22 Aprile 2024 - 11:41
Le indagini scattate nel 2022 hanno coinvolto dipendenti del Comune e imprenditori
AVERSA – Questa mattina, all’esito di una complessa attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Aversa hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che ha disposto la misura della custodia cautelare di otto indagati, persone residenti in Aversa e comuni limitrofi, tutti ai domiciliari.
Gli indagati sono ritenuti responsabili a vario titolo di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri.
Il provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’ampia attività investigativa, avviata nel gennaio 2022, che ha permesso di documentare le condotte illecite poste in essere da imprenditori, dipendenti comunali (in particolare il Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Aversa, Raffaele Serpico, e un geometra all’epoca dei fatti impiegato presso il Settore Edilizia Privata dello stesso Ente) e tecnici privati inerenti il rilascio e gestione di permessi di costruire relativi alla realizzazione di immobili ad uso residenziale nel territorio del Comune di Aversa.
L’attività investigativa ha messo in luce un consolidato modus operandi di imprenditori del settore edile, che – grazie alla intermediazione di tecnici di parte e professionisti – riuscivano ad instaurare rapporti corruttivi con i funzionari pubblici ed, in tal modo, a superare – mediante la corresponsione di somme di danaro ovvero altre utilità – tutte le diverse problematiche, inerenti l’istruttoria e la conseguente approvazione dei titoli autorizzativi, anche mediante la soppressione e sostituzione di atti esistenti all’interno delle diverse pratiche edilizie pendenti presso il Comune, stato documentato che un professionista, in qualità di tecnico di parte e in assenza di qualsiasi rapporto lavorativo instaurato con il Comune. di Aversa, al fine di ottenere in tempi rapidi i permessi di costruire, curava – per conto del Dirigente dell’Ufficio, Tecnico comunale – tutte le pratiche pendenti presso l’ufficio, così da eliminare il notevole arretrato esistente.
In altri casi, risultando difformità tra la documentazione ufficiale e lo stato dei luoghi, dietro compenso in denaro in favore dei tecnici comunali, venivano sottratti atti ufficiali dall’archivio comunale al fine di alterare l’iter procedurale e arrivare così all’approvazione dei progetti presentati. I titoli autorizzativi, infatti, risultavano rilasciati sulla base di una falsa rappresentazione dei luoghi ante operam, artatamente effettuata mediante la sostituzione di grafici già esistenti, ovvero in violazione della normativa edilizia vigente e della normativa regionale c.d. “Piano casa”.
Alcuni complessi residenziali, inoltre, sulla base di permessi di costruire illegittimi, sono stati realizzati in assenza di una preventiva lottizzazione ed, in particolare, venivano effettuate opere edili consistenti nella demolizione e ricostruzione di un fabbricato con edificazione di 19 unità di ampia consistenza oltre a locali accessori, ‘in luogo delle poche e preesistenti 6 modeste unità immobiliari originariamente a carattere rurale ed altri modesti manufatti (per lo più baracche), con aggravio del carico urbanistico, producendo notevoli ripercussioni in termini di presenza umana, di domanda di opere, di infrastrutture e di circolazione dei mezzi di trasporto.
Rientra nel, medesimo contesto investigativo il sequestro operato nel marzo 2023 da personale del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Aversa, in esecuzione di decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della locale Procura della Repubblica, avente ad oggetto un immobile realizzato nel comune di Aversa. Risultano indagati ulteriori cinque soggetti non destinatari della misura cautelare.