ARRESTI AL COMUNE DI CASERTA. Determine false per lavori già fatti, acquisti alla Edil Marzo società dell’assessore, lavoretti a casa di Giovanni Natale. I casertani farebbero bene a star zitti e a non fingere sorpresa

18 Giugno 2024 - 14:23

Tutti sapevano quello che è successo per anni e anni, anche durante le amministrazioni precedenti nelle cucine degli orrori di palazzo Castropignano. Ma siccome questa gente come il popolo della città capoluogo, allora silenzio ipocriti avete sempre lasciato solo questo giornale unico a combattere per affermare un concetto semplicissimo: il banale, normale rispetto delle leggi da sempre violate

 CASERTA (g.g.) Magari il tribunale del Riesame non si mostrerà convinto rispetto a  tutte le accuse formulate dai pubblici ministeri nell’ordinanza relativa al Comune di Caserta, magari qualche capo d’imputazione provvisorio, seppur costituito su un atteggiamento molto attento e non certo prono all’impostazione accusatoria, interpretato dal gip Vecchiarelli potrebbe subire un decremento relativo al carico afflittivo degli arresti domiciliari che il gip ha deciso di applicare all’assessore, per il momento solo sospeso, ai lavori pubblici del Comune di Caserta, Massimiliano Marzo e al dirigente all’urbanistica Giovanni Natale.

Ma questo per noi di CasertaCe conta e conterà pochissimo. Chi infatti denuncia, come noi facciamo, chiamandolo col suo nome, il malaffare imperante in quelle che abbiamo ribattezzato da anni cucine degli orrori ossia le stanze dei dirigenti e in quelle di alcuni assessori, non ha bisogno di dispute in punto di diritto.

La legge Cartabia non ci consente di pubblicare integralmente e neppure di riportare, parimenti integralmente, i passi dell’ordinanza. Ma anche in questo caso, per noi, poco mal. Perché conosciamo talmente bene i metodi utilizzati nelle cucine degli orrori del Comune capoluogo che la sintesi ci viene naturale

Detto con franchezza non abbiamo neppure proceduto con la lettura più avanzata del documento giudiziario, allo scopo di incrociare gli elementi indiziari relativi alle intercettazioni che consentono di affermare ai pubblici ministeri presso la procura di Santa Maria Capua Vetere, che Massimiliano Marzo abbia concorso addirittura al delitto di violazione della legge Bassanini scrivendo di suo pugno o ispirando letteralmente le determine e i verbali di alcuni lavori pubblici casertani

Sapete perché non ci serve? Perché questo è un dettaglio poco rilevante nell’ambito della nostra narrazione. Il capo F dell’ordinanza rappresenta, infatti, un vero e proprio archetipo una summa di tutto quello che per anni e anni si è consumato nelle cucine degli orrori e di cui questa ordinanza rappresenta solo la punta di un enorme iceberg.

Chi ricorda bene la storia del Comune capoluogo sa che molti anni fa quando il sindaco era Luigi Falco e assessore ai lavori pubblici era, con la targa di Forza Italia, l’attuale sindaco Carlo Marino, quando con loro c’erano gli stessi dirigenti di oggi ossia Franco Biondi, Giovanni Natale, Carmine Sorbo, attualmente in pensione, che ha incassato per la vicenda della piattaforma ecologica di Iavazzi una condanna a 5 anni e 4 mesi, succedevano le stesse cose.

 Essere una ditta di fiducia implicava allora come oggi una relazione malata, complice, di reciproca copertura. Un aumm aumm strutturale frutto di una mentalità condivisa.

Tu inizia i lavori e non ti preoccupare, le carte le mettiamo a posto dopo. E a questa scuola si iscrive anche Massimiliano Marzo.

Gioacchino Rivetti a luglio apre i cantieri per la manutenzione degli istituti elementari e materni che ricadono sotto le competenze del Comune di Caserta.  Magari li completa anche e il 2 settembre salta fuori la determina di aggiudicazione.

Non sappiamo se questi reati o presunti tali sopravviveranno alla giusta necessità di trovar riscontro processuale e, come detto, alle dispute in punto di diritto. Sappiamo però che questa è una barbarie, un metodo che racconta la città di Caserta e le condizioni in cui è ridotta. Una città di imbroglioni e per dirla alla Pier Paolo Pasolini nel famoso mediometraggio del 1963 questa è la città della ricotta

 E oggi fanno tutti finta di stupirsi, di sorprendersi. Ipocriti siete, farisei. I casertani hanno sempre saputo come funzionavano le cose al Comune. E siccome quelli del Comune sono come loro, sono espressione della gente di questa città, vuol dire che Caserta è malata fino all’ultimo nervo midollare.

Ma vi rendete conto?  Nessuna procedura concorrenziale, uno spacchettamento per frazionare le aggiudicazioni visto che nel 2022 non era ancora entrato in vigore la legge che poi ha ulteriormente concesso, innalzando esponenzialmente le soglie, ai dirigenti comunali poteri discrezionali in tema di aggiudicazione dei lavori. Naturalmente Rivetti dove va a comprare il materiale? Da Edil Marzo. Di qui la contestazione del reato di corruzione in concorso. Incredibile, ma vero, questo non lo sapevamo neppure noi in quanto non lo avremmo mai creduto possibile, Massimiliano Marzo, al tempo, non sappiamo se ancora oggi, era titolare del 50% della Edil Marzo di cui era pure amministratore unico e conseguentemente legale rappresentante.

E poi certi lavoretti gratuiti a casa di Giovanni Natale compiuti da un tal Pasquale Esposito, li inviato da Rivetti stesso. E ancora, le tinteggiature a casa della signora Alba Santilli.

Infine, la chicca: una bella lavatrice nuova che dovrebbe essere stata portata nella dimora di Giovanni Natale, anche se il periodo del capo F d’imputazione non appare ben collegato

Inutile fare altri commenti. Completiamo l’articolo citando i due capi d’imputazione connessi a questo principale e cioè quello di falso in atto pubblico, compiuto da Giovanni Natale in concorso con Massimiliano Marzo e con lo staffista Magdi Hhachermi per aver falsificato tutto quello che c’era da falsificare

Infine coinvolgimento anche di un altro dipendente del Comune di Caserta ossia Gaetano Di Tora che si è prestato a redigere o a redigere sotto dettatura, visto che anche in questo caso Massimiliano Marzo è indagato, il verbale di consegna dei lavori. Ovviamente scritto a settembre per cantieri aperti a luglio e che risultavano invece in funzione a partire dai primi giorni del secondo mese successivo a quello in cui effettivamente erano stati attivati