ASI, DELITTO PERFETTO. 5 MILIONI nell’appalto dei “figuranti” per la rete fognaria. La gara e anche il subappalto va ai Diana di CASAL DI PRINCIPE

2 Ottobre 2025 - 12:13

Il consorzio è solo l’involucro. C’è un solo imprenditore ad aver creato le condizioni, ad aver gestito le carte per aggiudicarsi la gara. E, caso vuole, è il cognome del titolare dell’affidatario reale e di chi ha avuto il subappalto, combaciano

CASAL DI PRINCIPE/CASERTA – L’appalto da 5,3 milioni di euro per i i lavori per la rete idrica e fognaria di Aversa Nord, bandito dall’Asi di Caserta della presidente Raffaela Pignetti è diventato affare personale, probabilmente familiare degli imprenditori Diana di Casal di Principe.

Si tratta di quella procedura di gara costruita nell’estate 2024 che venne aggiudicata, grazie a un ribasso molto esiguo, del 13%, al Consorzio Cantiere Italia, che vede quale legale rappresentante Pasquale de Cubellis, con una serie di imprese partecipanti che sono delle vecchie conoscenze di CasertaCe e che, come vedremo, hanno connessioni territoriali con chi gestirà l’appalto.

Ma attenzione, da anni ormai è chiaro che l’aggiudicazione ad un consorzio di imprese non conclude minimamente lo studio sulla vera identità di chi riceve la commessa.

Infatti, i consorzi sono soltanto degli involucri, uno scheletro utilizzato da altre imprese in modo da sfruttarne i requisiti e le attestazioni di qualità, in modo da aumentare il punteggio nelle procedure che prevedono anche l’analisi dell’offerta tecnica delle imprese e non solo i ribassi. Nei peggiori di casi, che abbiamo visto in diverse occasioni, l’aggiudicazione al consorzio diventa il metodo per non mostrare al pubblico chi sia la vera affidataria dei lavori, che guadagnerà il 90/95% del valore dell’appalto, con il resto che va al consorzio, proprio per questa sua attività di supporto.

Questa seconda tipologia di utilizzo dei consorzi è stata per anni favoriti in diversi enti, vedi la provincia di Caserta, in cui i dirigenti hanno ignorato volutamente quanto prevede la legge, la quale obbliga di rendere noto il nome della società consorziata e non solo dell’involucro tecnicamente aggiudicatario dei lavori.

Questo non è successo nei lavori aggiudicati dall’ASI al Consorzio Cantiere Italia. Infatti, come abbiamo scritto in un articolo in cui sollevavamo dubbi sulla gestione della procedura (CLICCA E LEGGI), la vera protagonista del cantiere è la società Artemide di via Pratillo, Capua.

Il titolare dell’imprese, come di molte che hanno sede nella città capuana, è originario di Casal di Principe, ovvero Alfonso Diana, 60 anni. Ed è stato lui a creare le condizioni per l’aggiudicazioni, a rapportarsi con la stazione appaltante, con i dirigenti ASI e non certo il consorzio che, sostanzialmente, ha solo presentato il suo faccione e le sue attestazioni, ricevendo una percentuale del 3, 5, massimo 10% per i suoi servigi.

Ma Cantiere Italia recentemente ha dovuto compiere un altro atto, firmando un nuovo documento. Essendo, ripetiamo, in linea formale, la società aggiudicataria dei lavori, lo scorso 27 agosto dai suoi uffici è partita una pec in direzione Asi Caserta in cui si chiedeva l’autorizzazione al contratto di subappalto, relativamente ad una parte importante del cantiere di Aversa Nord pari a 1,8 milioni di euro.

L’ASI ha controllato tutta la documentazione e nelle successive settimane ha dato il via libera al subappalto, con determina a firma del rup Oreste Mastrangelo che, sorprendentemente, pur essendo geometra, ha guidato l’intera procedura di appalto, nonostante la presenza di dirigenti ingegneri nell’Ufficio Tecnico.

La cosa interessante riguarda l’impresa scelta dal consorzio, molto probabilmente su consiglio del titolare di Artemide, la vera realtà che gestisce il cantiere. Si tratta infatti della Italiana Lavori, ditta che aveva prima sede a Caserta, ma ora è in zona ASI a Carinaro, il cui legale rappresentante è il 49enne Antonio Diana, anche lui originario di Casal di Principe.

Una connessione con il comune dell’agro Aversano che si sublima se si pensa che la Italiana Lavori nel 2008 acquista un ramo di azienda da una ditta di Casale, ormai cessata, la Dieffe, al tempo del titolare Francesco Diana (e sono tre).

Quindi, sulla carta l’aggiudicataria di questo appalto ASI da cinque milioni di euro è il consorzio con sede a Napoli, Cantiere Italia, ma sul cantiere, quello vero, operano la Artemide di Alfonso Diana, con il supporto della Italiana Lavori, di Antonio Diana, gemmata dalla Dieffe, di Francesco Diana, tutto made in Casal di Principe. Non abbiamo ancora avuto la certezza del grado di parentela tra Alfonso, Antonio e Francesco, data la diffusione del cognome Diana a Casal di Principe, ma pare abbastanza probabile.