AVERSA. CONCORSO PER PRIMARIO DI GINECOLOGIA.: Spettacolare affermazione di Antonietta Martinelli, ma il verdetto non convince per niente. Ecco il perché

20 Novembre 2020 - 19:35

Esilarante soprattutto il certificato di idoneità rilasciato dalla commissione presieduta dall’ex consigliere regionale, Eduardo Giordano, che prenderà il premio Nobel per la medicina per aver inventato la categoria dell'”emergenza-urgenza programmata” 

AVERSA (g.g.) – Fosse una volta, una schifezza di  volta, che l’Asl di Caserta ci desse la possibilità di affermare che finalmente un concorso, l’attribuzione di un posto di lavoro o di una promozione ad un rango amministrativo superiore, come in questo caso, la nomina di un primario, si svolga con una procedura ineccepibile, a conclusione della quale è premiato il candidato indiscutibilmente migliore, più meritevole, più bravo, con un curriculum perfettamente funzionale alle mansioni previste dall’ufficio, dalla carica dal posto che si va ad occupare. Mai, mai una volta.

E allora, con una certa fatica, perché onestamente ci siamo rotti le scatole di scrivere sempre le stesse cose, affrontiamo la vicenda della nomina del nuovo primario dell’Unità operativa complessa di Ostetricia-Ginecologia del Moscati di Aversa. Abbiamo una pila di documenti che ritornerebbero buoni per scrivere 5/6 articoli, ma cercheremo di contenere la trattazione a 2, massimo 3. Partiamo dalla coda, cioè dall’atto con cui la commissione formata dai medici-dirigenti Vincenzo De Rosa, Bruno Di Maggio e Diego Colaccio, ha decretato l’aggiudicazione del posto da primario ad Antonietta

Martinelli, medico aversano, pare con ascendenze in quel di Casal Di Principe. Con 17,770 punti ha preceduto gli altri due concorrenti, Cosimo Rapicano, che ha ottenuto un punteggio di 17,270, e Francesco Forleo, terzo con 16,501. Dovremo riferirci (e lo faremo senz’altro) per comprendere il modo con cui la commissione ha erogato i suoi punteggi all’allegato D1 della delibera di giunta regionale 214 del 2007. Per oggi ci limitiamo a sottolineare che al di là delle virtù professionale di Martinelli, che non ci permettiamo di mettere in discussione, lascia perplesso il confronto, da noi già effettuato e che andremo poi ad illustrarvi nel dettaglio nella seconda o terza puntata di questo breve focus, dei curricula dei tre medici concorrenti. Domanda: ma l’Ostetricia e la Ginecologia hanno a che fare anche con la chirurgia o sono uguali ad un reparto di Medicina Generale, dove il discorso chirurgico è presente solo in controluce e sullo sfondo dei piani terapeutici a cui si sottopongono i pazienti fondamentalmente basati su ricoveri di elezione? Il nostro è ovviamente un interrogativo retorico. Certamente, quello di ostetricia-ginecologia è un reparto soprattutto di chirurgia senza se e senza ma.

Al riguardo, la sanità casertana, quella di cui possiamo parlare e scrivere in quanto da noi ben conosciuta per il lavoro che svogliamo in questo territorio, soffre di un antico difetto e dunque Antonietta Martinelli non è certo il primo medico, e non sarà di certo l’ultimo, a svolgere le funzioni di primario pur non avendo, diciamo così usando un eufemismo, nella chirurgia la sua migliore qualità professionale. E invece, buon senso minimo, elementarissimo, ovvio, che tale non è solo da noi, chiederebbero che certi reparti fossero diretti da chirurghi di serie A, costituendo questo requisito banalissima una condicio sine qua non. Ma la legittimità ad una partecipazione ad una fase concorsuale da parte di un professionista che il bisturi l’ha visto poco o anche nulla non è certo colpa della Martinelli, ma di una legislazione pessima e volpinamente al servizio di chi, quando c’è da nominare i primari, vuole avere le mani libere e applicare requisiti politici e non professionali. E quando parliamo di politica ci riferiamo ad un discorso più ampio rispetto ad un’eventuale raccomandazione fatta da questo o da quel deputato, da questo o da quell’altro consigliere regionale, abbracciando nella definizione anche certe relazioni esageratamente corrive che si creano tra le dirigenze e certi medici. Comunque, le centinaia di interventi chirurgici che Forleo sfoggia nel suo curriculum non sono valsi, evidentemente, a nulla. Dall’altro lato specularmente, non ha pesato, d’altro canto, a sfavore della Martinelli la sua particolare condizione di lavoratrice “limitata” per motivi di salute. Nel febbraio 2017, infatti, l’Asl Caserta, tramite un apposito medico, ha formulato nei confronti della Martinelli un giudizio di idoneità alla mansione di dirigente con “limitazioni”. Precisamente, la ginecologa non avrebbe mai dovuto sottoporsi a turni superiori alle 7 ore e notturni e, così è scritto testualmente, “ad attività di urgenza-emergenza“. Nel 2018, invece, la commissione Asl capitanata dall’ex consigliere regionale, Eduardo Giordano, esprime un responso sintatticamente contorto: “Il collegio medico legale ha supposto la nominata in oggetto (la dottoressa Martinelli, ndd.) a a visita, nella seduta del 02/10/2018 ed ha formulato il seguente giudizio: “Idonea alla mansione di dirigente Medico UOC Ostetricia e Ginecologia con esclusione da turni superiori alle 7 ore, al lavoro notturno e all’attività programmata di emergenza urgenza”.

Poi dicono che le virgole non contano. Questo parere è scritto con i piedi. Letteralmente significa che la Martinelli non può lavorare di notte, non può lavorare più di 7 ore e che non può svolgere attività programmata di emergenza urgenza. Ora, che cosa cavolo significa attività programmata di emergenza urgenza? Direttore generale Asl Ferdinando Russo, ma lei questo responso l’aveva letto, dato che su di esso si è fondata l’affermazione della Martinelli nel concorso da primario? Ora delle due l’una: se questa formula la legge un buon studente di scuola media, che ha 7 in italiano, ti dirà con piena ragione che la Martinelli non può fare nemmeno questa fantasmagorica, onirica, metafisica attività di urgenza ed emergenza programmata. E qui, Giordano, lei è veramente un genio dell’ossimoro. Roba da premio Nobel per la medicina. Se  una cosa è urgente, se si sviluppa un’emergenza, ciò significa che si tratta, per definizione di un evento imprevedibile, o in larga parte imprevedibile  e dunque non programmabile. La seconda ipotesi è che Giordano e gli altri abbiano dimenticato le virgole e, in realtà, volevano dire che la Martinelli è idonea alle emergenze urgenze, cioè ad un qualcosa per cui era risultata inidonea nel 2017, purché queste emergenze siano programmate. Se non è una supercazzola questa… magari Giordano e Ferdinando Russo sanno come fare a programmare la rottura delle acque o una complicazione improvvisa sulla placenta.

Ma questo è un concorso che suscita perplessità non solo per la ragione appena illustrata, ma del resto scriveremo nelle prossime puntate.