😂😂😂AVERSA. LA SAPETE L’ULTIMA? I fratelli Stabile dicono che al Moscati va tutto male. Il killer prima uccide e poi presenta denuncia contro ignoti

27 Maggio 2022 - 16:30

E’ una questione sorta da qualche giorno, ma che noi non avevamo pienamente compreso. Ora che ce l’hanno spiegata bene…vabbè! Tutto si può sopportare in questa terra, ma una tale dimostrazione di sfrontatezza è troppo. Il tutto accade, forse per coincidenza, forse no, dopo che l’ASL Caserta ha licenziato Antonio Stabile, protagonista dell’inchiesta sul dipartimento di Salute Mentale e prontamente recuperato all’ASL di Frattamaggiore. IN CALCE ALL’ARTICOLO il comunicato di Nursing Up, Cisl e Cgil che, piuttosto sbigottiti, ricordano agli Stabile che sui problemi del Moscati non hanno mai svolto attività sindacale

AVERSA (g.g.) – Il documento, firmato nei giorni scorsi dai principali sindacati del Comparto sanitario, infermieri, OSS e tecnici, (con il testo integrale in calce a questo articolo), rappresenta un atto dovuto e, tutto sommato, scontato.

Ma figuratevi un po’, ci eravamo distratti e per seguire tante cose non avevamo focalizzato bene. Ora lo abbiamo fatto e dunque abbiamo appreso che la vertenza Moscati, la denuncia sulla carenza di personale nel nosocomio aversano è stata effettuata dal sindacato Fials e dunque dal suo leader storico Salvatore Stabile. Nell’occasione, avendo voluto dare un significato più marcato all’iniziativa, la Fials ha coinvolto anche il livello politico, che nel codice di questo sindacato non

supera il perimetro della famiglia Stabile.

Dunque, Salvatore e il fratello Peppe Stabile, quest’ultimo consigliere comunale ad Aversa apparentemente di minoranza, nell’anno del Signore 2022, mese di maggio, hanno scoperto che il Moscati è un ospedale pieno di problemi. Azz, mica lo avevamo capito! Questa è una vera illuminazione.

Parafrasando (hey…teacher) una mitica canzone dei Pink Floyd, hey…brothers, e questi problemi chi li ha causati? Dunque, dunque, dunque…Stabile, Stabile, ci ricorda qualcosa. Ah, gli Stabile, quelli delle posizioni organizzative. Quelli del qui comando io sbattuto in faccia ad ogni direttore sanitario che arrivava al timone del secondo nosocomio per storia e posti letto della provincia.

Gli Stabile, quelli di…quello là; quelli, cioè, di Ferrandino, oggi desaparecidos, completamente scomparso dalla scena, infermiere “progettista”, uomo da 600/700 e forse 800 ore di straordinario l’anno. Un lavoratore indefesso che però trovava anche il tempo di candidarsi alle elezioni comunali di Aversa, naturalmente con Peppe Stabile. Un vero e proprio mago il Ferrandino. Candidato a tutto: RSU, Collegio degli infermieri, ma soprattutto grande “vigile urbano” interno in grado di accogliere tutte le istanze, tutte le necessità, di essere facilitatore per chi, nella sua vita, sognava di essere un iscritto Fials e “complicatore” nei confronti di quelli a cui la Fials faceva lo stesso effetto che ad un celiaco fa la pastasciutta prodotta con una farina triplo zero.

E potremmo continuare per ore nel descrivere una tesi che i signori Stabile, se vogliono, se hanno gli attributi di farlo, possono confutare punto per punto.

Noi diciamo che la Fials ha determinato tutto quello che di cattivo è successo nell’ospedale Moscati di Aversa negli ultimi trent’anni.

Il signor Salvatore Stabile può contestare, ma lo deve fare esprimendo delle argomentazioni solide come quelle che noi da anni nelle nostre inchieste giornalistiche esponiamo e che almeno nella vicenda di quell’autentico schifo del Dipartimento della neuropsichiatria dell’ASL di Caserta sono servite a scoperchiare un sistema a cui gli Stabile non erano certo estranei.

Perché se è vero come è vero che Antonio Stabile, figlio di Salvatore, seppur rinviato a giudizio, resta e resterà un non colpevole fino ad un’eventuale sentenza definitiva di condanna, è ugualmente, allo stesso modo indiscutibile che i motivi sui quali l’ASL Caserta ha prodotto il provvedimento per effetto del quale ha licenziato Antonio Stabile sono ineccepibili, fermo restando il pieno diritto di junior di impugnare l’atto davanti ad un giudice del lavoro.

Ammesso e non concesso che trovi il tempo di farlo, visto che oggi – ci dicono – lavori “27 ore su 24”, sobbarcandosi turni pazzeschi per il bene del cittadino-paziente, nell’ASL Napoli Due, dove comandando una pariglia di integerrimi dirigenti, allevati in una scuola di formazione della pubblica amministrazione tedesca, cioè gli entrambiaversani Antonio D’Amore, direttore generale che troneggia nella sede centrale di Frattamaggiore, e mister Franco Balivo, nostro antico e affezionato “cliente” al tempo in cui era dirigente del settore economico dell’ASL Caserta, che lasciò non prima (ovviamente) che fosse formalizzata l’assunzione della figlia.

Antonio Stabile non ha scampo. Questi due lo hanno assunto all’ASL NA2, ma adesso, a differenza di ciò che avveniva al tempo del signor Filoffio Luigi Carizzone al Dipartimento di Salute Mentale di Aversa, lo faranno lavorare duramente.

Sarà una coincidenza, anzi sicuramente lo è, ma questa iniziativa di portare in consiglio comunale la questione-Moscati, cosa mai successa nella storia della Fials e degli Stabile, è avvenuta dopo il licenziamento di Antonio Stabile e dopo che la direzione Strategica dell’ASL Caserta ha cominciato (dopo 30 anni) a porsi il problema del rapporto con questo sindacato, riflettendo sulla corrispondenza dei contenuti della relazione rispetto a ciò che le norme prevedono e consentono in una dialettica in cui i ruoli devono essere ben distinti e anche formalmente distanti.

Al riguardo vorremmo aprire nel dettaglio la questione delle posizioni organizzative di cui ci siamo occupati in decine e decine di articoli, di come sono state concesse, delle procedure utilizzate dall’ASL con la rinomata tecnica dei figli e dei figliastri, di come queste promozioni siano state decise incontri face-to-face tra l’azienda e quello che si configurava come una sorta di sindacato unico, parliamo sempre della Fials. Ma non lo faremo, altrimenti ci allunghiamo troppo, riservandoci, qualora sarà necessario, la facoltà di rinfrescare la memorie su queste cose che solo CasertaCE ha denunciato.

Poi ci sarebbe la vicenda delle elezioni degli organi del nuovo Ordine degli infermieri, avvenute in pieno lockdown covid, protagonista esclusivo: ma naturalmente il sindacato Fials. Una storia di cui ancora oggi avvertiamo sulla nostra pelle l’incredulità per un’iniziativa unica in un’Italia che fermava il campionato di calcio di Serie A, che chiudeva tutti i teatri, i cinema, Montecitorio, il Senato, ma che impunemente teneva botta sulla confermata di quell’adunanza, di quel voto ospitato in un albergo, naturalmente di Aversa e non del capoluogo, Caserta, come sarebbe stato logico e giusto, trattandosi degli organismi provinciali ordinistici, che il 70-80% degli iscritti non avrebbe potuto raggiungere mai a causa dei divieti legati alla mobilità, alla possibilità materiale di uscire di casa con le imposizioni delle zone colorate. Eppure quelle elezioni si fecero, il noto infermiere sannicolese e dirigente FiaslMona confermò la sua carica di presidente e potette concentrarsi sulle Comunali di Caserta, per le quali candidò una sua figlia post-adolsecente nell’habitat naturale della lista Moderati-Insieme per Caserta, cioè Giovanni Zannini e compagnia, fate voi.

E l’Ordine nazionale degli Infermieri – evidentemente, un altro merdaio – validò pure queste consultazioni. La magistratura avrebbe avuto il potere di intervenire, vabbè, campa cavallo….

Qui sotto vi pubblichiamo integralmente il comunicato stampa a firma dei sindacati Nursing Up, Cisl e Cgil che sul Moscati, soprattutto il NU e la Cgil, non hanno certo scheletri negli armadi.

In questa nota le tre sigle non contestano il fatto che al Moscati esistano criticità, problemi ormai incacrenitisi nel tempo. Detto questo, però, il concetto espresso è il seguente: scusa, Fials, ma tu dove stavi quando denunciavamo certe cose? Quando è successo che hai messo la tua firma sotto una denuncia sindacale sulle condizioni di lavoro e sugli organici ridotti all’osso? Come mai parli ora? Ti sei risvegliato all’improvviso?

L’argomento, almeno per noi, è molto serio. Per cui, da questa giornata in poi seguiremo passo passo la mosse dei brothers. E quei coglioni dei consiglieri comunali di Aversa che gli prestano pure bordone, costringendo in pratica il direttore generale Ferdinando Russo, che per una volta si è comportato in maniera ineccepibile, ad andare nella città normanna per spiegare che cosa? Se mai, qualora ci dovesse tornare nei prossimi giorni, glielo prepariamo noi un dossier sul Moscati, così potrà rispondere a tono.

Ma guardate questi qua, non la piantono mai. Sono inossidabili. Si comportano con supremo sprezzo di una faccia di bronzo che solo una società civile, una politica, una cittadinanza totalmente addormentate possono far passare senza obiettare alcunché e senza il minimo di guardare un attimo indietro, sfogliando le pagine che racconta la storia ingloriosa della sanità aversana.

IL COMUNICATO: