CAMORRA. Sequestrati un’azienda e 4 immobili ad un imprenditore vicino al CLAN DEI CASALESI. Ad agosto, i fuochi pirotecnici…

23 Ottobre 2018 - 14:35

CASTEL VOLTURNO – Esattamente 2 mesi fa la sua famiglia aveva preparato e realizzato uno spettacolo di fuochi pirotecnici per festeggiare la sua uscita dal carcere. Non devono essere, evidentemente, definitive le condanne per estorsione ed associazione a delinquere di stampo camorristico, incassata da Giuseppe Morrone, figlio di Pasquale, sotrico capozona a Castel Volturno, del gruppo Bidognetti del clan dei casalesi, che per lungo tempo ha controllato le attività criminali di questa parte del litorale.

Il 23 ottobre, cioè poco più di 60 giorni dopo, la giustizia bussa ancora alla porta di Morrone e lo fa con un provvedimento dela sezione misure di prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che, su istanza della Procura di Napoli, di cui fa parte la Distrettuale Antimafia, provvede al sequestro dei beni intestati alla ditta individuale del citato Morrone, che almeno ufficialmente opera nel settore bufalino della produzione di latte.

 

QUI SOTTO IL COMUNICATO

La Direzione Investigativa Antimafia di Napoli sta eseguendo un provvedimento di sequestro beni, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Procuratore della Repubblica di Napoli. Il valore dei beni in sequestro è stimato in oltre 350 mila euro.

I beni sottoposti a sequestro sono riconducibili a Giuseppe Morrone di Castel Volturno, titolare dell’omonima impresa individuale attiva nel settore dell’allevamento di bufale e produzione di latte crudo, già destinatario di provvedimento di applicazione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per due anni e sei mesi.

Morrone, figlio del defunto Pasquale, ”storico” esponente del clan ”dei casalesi”, gruppo Bidognetti, dalle attività investigative eseguite nel tempo è risultato appartenere al citato sodalizio criminale per il quale ha gestito le estorsioni imposte agli operatori commerciali e imprenditori della zona. Secondo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, con particolare riferimento all’installazione di apparecchi per il videopoker.

Nel 2013, il Tribunale di Napoli, all’esito di due procedimenti, lo condannava, rispettivamente, alla pena di sei anni e otto mesi di reclusione per traffico di stupefacenti aggravato ed alla pena di sette anni e otto mesi di reclusione per la partecipazione al clan ”dei Casalesi”, traffico di stupefacenti ed estorsione.

I cespiti raggiunti dal provvedimento di sequestro sono beni aziendali della ditta individuale ”Morrone Giuseppe”, con sede in Castel Volturno attiva nel settore di ”allevamento bufalini e produzione latte crudo”, e quattro immobili (1 fabbricato e 3 terreni) ubicati nel comune di Castel Volturno.